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Arrampicata Sportiva. Il sogno olimpico azzurro si infrange in qualifica

Non vedremo atleti azzurri nelle finali olimpiche di arrampicata sportiva dei prossimi giorni. Purtroppo il sogno che abbiamo vissuto collettivamente, preparandoci psicologicamente insieme a Laura Rogora, Michael Piccolruaz e Ludovico Fossali negli scorsi mesi, si infrange qui. In questa seconda giornata di qualifiche, abbiamo sperato fino all’ultimo di vedere la piccola Laura conquistare una delle prime 8 posizioni al termine delle tre sfide di Combinata Olimpica e portarci sul podio. Come ieri, nel giorno di debutto dell’arrampicata come disciplina olimpica, che ha visto come protagonista la categoria maschile, abbiamo sudato, sperato, pazientato dietro uno schermo. Riviviamo insieme gioie e dolori di una giornata che, in ogni caso, resterà un grande ricordo.

Le 20 atlete in gara

Ricapitoliamo i nomi delle 20 climber migliori al mondo protagoniste delle qualifiche odierne:

  1. Julia Chanourdie (FRA)
  2. Kyra Condie (USA)
  3. Shauna Coxsey (GBR)
  4. Janja Garnbret (SLO)
  5. Anouck Jaubert (FRA)
  6. Iuliia Kaplina (RUS)
  7. Petra Klingler (SUI)
  8. Mia Krampl (SLO)
  9. Oceania Mackenzie (AUS)
  10. Viktoriia Meshkova (RUS)
  11. Aleksandra Miroslaw (POL)
  12. Noguchi Akiyo (JPN)
  13. Nonaka Miho (JPN)
  14. Jessica Pilz (AUT)
  15. Brooke Raboutou (USA)
  16. Laura Rogora (ITA)
  17. Seo Chaehyun (KOR)
  18. Song Yiling (CHN)
  19. Erin Sterkenburg (RSA)
  20. Alannah Yip (CAN)

Inizio non dei migliori nello Speed

Giornata di qualifiche iniziata come ieri con la disciplina Speed, potremmo dire la meno amata da gran parte delle ragazze in gara, compresa la nostra Laura, che solitamente ha tempi attorno ai 10 secondi. Aspettativa confermata con un primo tempo di 10,50 seguito da una caduta nella seconda salita. Punteggio che la porta a chiudere in penultima posizione. Un doppio round affrontato ad ogni modo con tranquillità, senza troppe aspettative né da parte sua né di noi a casa, in piena coscienza di dover attendere i due step successivi del Boulder e Lead per vederla dare il massimo.

Un grado maggiore di ansia ha accompagnato la gara di Janja Garnbret, sotto una forte pressione psicologica per le ingenti aspettative del mondo del climbing nei suoi confronti.

Eccezionale la prestazione dell’atleta polacca Aleksandra Miroslaw, che ha sfiorato il record mondiale di velocità (6.96, conquistato il 21 novembre 2020 dalla russa Iuliia Kaplina ai Campionati europei di Mosca) bloccando il cronometro nella sua seconda salita a 6.97 (primo record olimpico). Un tempo che le ha concesso di guadagnare la prima posizione, seguita con un tempo di 7.12 dalla francese Anouk Jaubert e dalla cinese Song Yiling (7.46).

Classifica Speed

  1. Aleksandra Miroslaw
  2. Anouck Jaubert
  3. Song Yiling
  4. Nonaka Miho
  5. Iuliia Kaplina
  6. Alannah Yip
  7. Kyra Condie
  8. Julia Chanourdie
  9. Noguchi Akiyo
  10. Petra Klinger
  11. Jessica Pilz
  12. Brooke Raboutou
  13. Oceania Mackenzie
  14. Janja Garnbret
  15. Victoriia Meshkova
  16. Shauna Coxsey
  17. Seo Chaehyun
  18. Mia Krampl
  19. Laura Rogora
  20. Erin Sterkenburg

La sfida Boulder rimescola le carte

Come nella giornata di ieri i blocchi Boulder si sono rivelati decisamente ostili, molto tecnici. I top si sono contati sulle punte delle dita. Molti i momenti di stasi, in cui nessuna delle 4 atlete in salita, in contemporanea sui 4 blocchi (ricordiamo, da risolvere in un massimo di 5 minuti caduno), ha fatto grandi passi avanti.

Laura Rogora, dopo un primo tentativo che l’ha portata a conquistare rapidamente la zona del primo blocco, senza alcuna esitazione, ha mostrato grande difficoltà nel proseguire al top. I 5 minuti concessi non sono stati per lei sufficienti. Anche il secondo blocco si è rivelato un antagonista invincibile per la giovane climber romana, che allo scadere del tempo, toccando terra, ha mostrato i primi segni di sofferenza emotiva. Proprio quando da casa abbiamo pensato “non mollare Laura!” eccola però tornare in parete sul terzo blocco. Top al primo tentativo. Il quarto blocco l’ha vista arrestarsi alla zona. Una performance niente male nel complesso della classifica. Una settima posizione quella conquistata nel Boulder, prima di passare alla sua disciplina favorita: il Lead.

Eccezionale Janja Garnbret, unica a conquistare 4 top in scioltezza, ritrovando il sorriso dopo la prestazione Speed. Un primo posto in classifica meritatissimo. Grandi prestazioni da evidenziare anche quelle della statunitense Raboutou e della giapponese Noguchi, uniche a chiudere con 3 top.

Classifica Boulder

  1. Janja Garnbret
  2. Brooke Raboutou
  3. Noguchi Akiyo
  4. Shauna Coxsey
  5. Seo Chaehyun
  6. Viktoriia Meshkova
  7. Laura Rogora
  8. Nonaka Miho
  9. Jessica Pilz
  10. Petra Klinger
  11. Kyra Condie
  12. Oceania Mackenzie
  13. Anouck Jaubert
  14. Mia Krampl
  15. Julia Chanourdie
  16. Alannah Yip
  17. Erin Sterkenburg
  18. Iuliia Kaplina
  19. Song Yiling
  20. Aleksandra Miroslaw

Ci si gioca tutto nella Lead

Alle ore 14 è iniziata la sfida decisiva, quella in cui noi azzurri abbiamo sudato maggiormente, nella speranza di vedere uno sprint finale di Laura Rogora. E la nostra piccola grande campionessa ce l’ha messa tutta, davvero tutta. Prese estremamente distanti le hanno causato un rallentamento nella prima sezione della via, ma non ha desistito. Con i muscoli tesi all’inverosimile ha visto purtroppo interrompersi la sua salita a causa di una caduta alla 25esima presa, chiudendo con un punteggio di 25+. Punteggio assolutamente non basso, che l’ha portata a chiudere in 9a posizione. Purtroppo troppo poco per rientrare nelle prime 8 posizioni in classifica generale e conquistare l’accesso in finale.

Esattamente come ieri per la categoria maschile, le ragazze oggi sono apparse tutte particolarmente stanche. Nessuna ha toccato il top e agganciato l’ultimo rinvio. La prima posizione è stata conquistata con un grande exploit della coreana Seo Chaehyun, che è riuscita a raggiungere quota 40. Punteggio che neanche Janja, è riuscita a eguagliare, fermando la sua ascesa alla 30esima presa.

Classifica Lead

  1. Seo Chaehyun
  2. Jessica Pilz
  3. Nonaka Miho
  4. Janja Garnbret
  5. Viktoriia Meshkova
  6. Noguchi Akiyo
  7. Mia Krampl
  8. Broke Raboutou
  9. Julia Chanourdie
  10. Laura Rogora
  11. Kyra Condie
  12. Alannah Yip
  13. Shauna Coxsey
  14. Petra Klinger
  15. Anouck Jaubert
  16. Oceania Mackenzie
  17. Iuliia Kaplina
  18. Song Yiling
  19. Aleksandra Miroslaw
  20. Erin Steerkenburg

Le 8 finaliste

Ricordando che il punteggio finale della Combinata dipenda dai prodotti dei piazzamenti nelle 3 discipline, ecco di seguito la classifica generale conclusiva, con evidenziati i nomi delle prime 8 atlete che vedremo venerdì in finale.

  1. Janja Garnbret (56.00)
  2. Seo Chaehyun (85.00)
  3. Nonaka Miho (96.00)
  4. Noguchi Akiyo (162.00)
  5. Brooke Raboutou (192.00)
  6. Jessica Pilz (198.00)
  7. Aleksandra Miroslaw (380.00)
  8. Anouck Jaubert (390.00)
  9. Viktoriia Meshkova (450.00)
  10. Shauna Coxsey (832.00)
  11. Kyra Condie (847.00)
  12. Song Yiling (1026.00)
  13. Julia Chanourdie (1080.00)
  14. Alannah Yip (1152.00)
  15. Laura Rogora (1330.00)
  16. Petra Klingler (1400.00)
  17. Iuliia Kaplina (1530.00)
  18. Mia Krampl (1764.00)
  19. Oceania Mackenzie (2496.00)
  20. Erin Sterkenburg (6800.00)

Abbiamo scritto una pagina di storia…

Una prima Olimpiade che potremmo definire sperimentale, quella cui stiamo assistendo. Sono tante le perplessità emerse guardando i migliori atleti al mondo dare il massimo in parete a Tokyo. E saranno sicuramente molteplici le modifiche da apportare al programma per il futuro, a partire da una attenta riflessione sulla validità della scelta della Combinata, per arrivare alla modalità di calcolo del punteggio finale e tanto altro ancora. Ci sarà tempo per riflettere su quel che ci sia e non ci sia piaciuto di questa Olimpiade “Tokyo 2020”, al momento ci resta l’amarezza di un sogno infranto.

I nostri tre campioni, Laura, Michael e Ludovico, non saranno in finale, ma a loro, giovanissimi e grintosi, vanno i nostri più grandi complimenti. I loro nomi resteranno in ogni caso impressi nella storia dell’arrampicata sportiva. Grazie per le emozioni che ci avete regalato dal Paese del Sol Levante.

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