Pareti

Leap of Faith, il corto sull’impresa di Della Bordella e Zeni sul Poncione d’Alnasca

Un gioiello nascosto tra le Alpi svizzere, la sud del Poncione d’Alnasca. In pochi la conoscono. “Non ci sono così tante pareti granitiche e verticali sulle Alpi” spiega Matteo Della Bordella che lungo i 500 metri di parete ha aperto, insieme a Luca Auguadri e David Bacci, Leap of Faith – atto di fede -. I tre alpinisti hanno lavorato all’apertura della via tra il 2015 e il 2016, il risultato è un itinerario di 16 tiri per 500 metri di lunghezza e una difficoltà massima di 8a+/b, 7b+ obbligato.

Nel 2020 Matteo decide di tornare sulla via perché quel progetto è rimasto incompiuto. Dopo l’apertura infatti i tre non sono riusciti a effettuare la prima salita in libera. “Liberare ‘Leap of faith’ è un progetto esaltante, motivante e pieno di ostacoli, dovuti alle condizioni della parete e a un’arrampicata estremamente esigente, ma allo stesso tempo aleatoria. Ci sono un paio di lanci, più unici che rari, dove l’ultima cosa che vorresti fare è proprio dover staccare entrambe le mani e saltare nel vuoto sperando di raggiungere la presa successiva”. Della Bordella propone il progetto al giovane Alessandro Zeni, che su questo tipo di roccia è alla prima esperienza. Ma non manca di iniziativa e subito accetta l’invito del Ragno di Lecco. Nasce così una storia di amicizia che scivola tra pieghe di una delle pareti più imponenti delle Alpi. A raccontarcela sono Nicolò e Fulvio Mariani con un cortometraggio sincero dove momenti di frustrazione si alternano alla gioa incontrollata per aver chiuso un tiro, per essere riusciti a lanciarsi nel vuoto con la sola assicurazione del compagno, in un atto di fede.

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