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In Abruzzo arriva l’antenna RECCO e si punta sui rifugi. Obiettivo: mai più tragedie

L’Abruzzo vuole mettere in un cassetto la tragedia dello scorso inverno avvenuta sul Velino, e assicurare (o almeno provarci) che in futuro non accadano più vicende simili. Lo ha dimostrato decidendo il mese scorso di essere la prima regione appenninica a dotarsi di una antenna RECCO, il sistema elettronico che, trasportato da un elicottero, consente di trovare celermente le persone sepolte da valanga, individuando segnali anche a distanza di 80 metri. Il Recco SAR, che porterà l’Abruzzo a divenire baricentrico anche per le regioni limitrofe – che potranno usarlo ove necessario dopo la stipula dei relativi protocolli – , è arrivato in Appennino nei giorni scorsi ed è stato presentato in una conferenza stampa ufficiale, svoltasi martedì 6 luglio presso Palazzo Silone a L’Aquila.

Presenti il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, l’assessore a Bilancio e Aree interne, Guido Quintino Liris, il presidente del Soccorso alpino Abruzzo, Daniele Perilli, e il direttore dell’Agenzia di Protezione civile, Mauro Casinghini.

Obiettivo raggiunto

“Dopo la tragedia della Marsica ci siamo fatti una promessa, quella di istituire un tavolo sulla sicurezza in montagna per migliorare le regole – ha detto l’assessore Guido Liris – . L’obiettivo era però portare il RECCO in Abruzzo e ci siamo riusciti”.

“In Italia – ha evidenziato Marsilio – esistono tre rilevatori Recco SAR da elicottero, con base ad Aosta, a Trento e a Bolzano. Avere a disposizione il sonar Recco è una grande risorsa per l’Abruzzo, dopo Valle d’Aosta e Trentino. Da oggi abbiamo a disposizione questo importante strumento che consente la ricerca di persone sia sotto la neve sia in superficie, per una maggiore sicurezza e prevenzione tra le nostre montagne” .

CNSAS: interventi in aumento nel 2020-2021

In occasione della presentazione, il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo ha diffuso i dati degli interventi del primo semestre 2021 e di tutto il 2020. Si è verificato un evidente aumento rispetto al 2019, di circa il 30%. Il numero delle persone soccorse è aumentato del 40%, e tocca ricordare che nel 2020 vi sia stato un lockdown, quindi il tempo di riferimento è di 8 e non 12 mesi.

“Nel 2020 sulle montagne abruzzesi le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico – ha spiegato il presidente regionale CNSAS, Daniele Perillihanno effettuato 155 interventi e hanno prestato soccorso a 224 persone. Cresciuti anche gli interventi in grotta e in forra, rispetto al 2019. Un aumento considerevole rispetto allo scorso anno, visto che, a causa del lockdown, sono 8 i mesi da prendere in considerazione, contro i 12 del 2019. Stesso trend anche per questo anno, visto che dal primo gennaio 2021 ad oggi sono stati effettuati 64 interventi, di cui 29 hanno richiesto l’ausilio dell’elicottero e un terzo è dovuto all’incapacità di proseguire nel percorso.”

“E’ un dato che ha una duplice lettura – ha aggiunto – : da una parte è innegabile l’aumento dell’appeal della montagna, che quest’anno ha richiamato molti più turisti; dall’altro è la dimostrazione che dobbiamo continuare a diffondere la cultura della prevenzione, per ridurre sempre di più il numero degli interventi.”

Con riferimento specifico al RECCO ha tenuto a sottolineare che “dotarsi di questo importante strumento che consente la ricerca di persone sia sotto la neve che in superficie. Nello specifico, consente di captare fino a 5 metri sotto lo strato di neve, e rilevare delle speciali placche che ormai sono posizionate nell’abbigliamento sportivo e da montagna, ce ne sono un centinaio di aziende in Italia che producono questi capi di abbigliamento. Da noi il RECCO è attivo dal 20 giugno e servirà tutto il centro Italia. Come Soccorso Alpino e Speleologico abbiamo abilitato 6 tecnici abruzzesi, 2 delle Marche, 2 dell’Umbria e del Lazio, unitamente a 3 piloti per l’elicottero e abbiamo un elicottero di Eliabruzzo, abilitato al trasporto del Recco. Sarà uno strumento efficace per rendere le nostre belle montagne, luoghi ancora più sicuri”.

In merito alla prevenzione, Perilli ha dichiarato che “è necessaria una adeguata preparazione fisica per approcciare la montagna in sicurezza; occorre comunicare il luogo dell’escursione e il presunto orario di rientro; scegliere abbigliamento e attrezzature tecniche idonei alla destinazione; portare sempre il cellulare e una piccola dotazione di primo soccorso; controllare sempre il meteo prima di affrontare un’escursione o una scalata; studiare i percorsi e avere le cartine della zona scelta per l’escursione; portare bevande ed alimenti idonei; se non si ha esperienza, affidarsi alle Guide Alpine e agli Accompagnatori di Media Montagna del CAI. Scaricare inoltre l’App Georesq per essere localizzati, che è gratuita per soci del Cai; in caso di necessità chiamare il 118 e attivare il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo”.

Il piano strategico “Around Velino”

Se da un lato l’antenna RECCO potrà dimostrarsi uno strumento utile a interventi non solo su tutte le vette abruzzesi ma anche delle regioni limitrofe, dall’altro si elaborano strategie per incrementare la sicurezza nello specifico del protagonista assoluto dell’inverno: il Velino. Il massiccio, su cui hanno perso la vita i 4 escursionisti lo scorso gennaio, è al centro di progetto che vede coinvolti anche i rifugi.

“Around Velino”, questo il nome di quella che viene definita dal sindaco di Magliano de’ Marsi, Pasqualino di Cristofano “una iniziativa di messa in rete e potenziamento dei rifugi esistenti sul nostro massiccio montano, importantissimi presidi di sicurezza in montagnaaggiungendo con malinconia – Dio sa quanto ne abbiamo compreso il valore!”.

Il Piano prenderà ufficialmente il via il prossimo 9 luglio con la sottoscrizione di un protocollo di intesa, alle ore 18 presso il Rifugio Casale da Monte, luogo simbolo per essere stato la base logistica delle ricerche dello scorso inverno, tra Ente Parco Regionale Sirente Velino, Comuni di Magliano de’ Marsi, Massa d’Albe, Ovindoli e Rocca di Mezzo. Saranno presenti il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, gli assessori regionali Imprudente, Liris e D’Amario.

Risulta che siano anche stati invitati i familiari dei 4 alpinisti morti nel mese di gennaio, ai quali è dedicato il logo identificativo del piano, i cui dettagli saranno descritti nel corso della manifestazione.

Il Piano prevede un potenziamento dei rifugi e un miglioramento della rete sentieristica, che sia ben distribuita e integrata con i rifugi.

L’architetto Marcello Borrone (responsabile scientifico del programma), ha spiegato cosa si intenda per potenziamento dei rifugi: “Il sistema di Around Velino si attua con rifugi già esistenti, che devono solo essere adeguati alle vigenti normative e prevede due hub di valle che possono fungere da punti di erogazione di servizi plurimi e disciplinare l’accessibilità, che sono a Rocca di Mezzo il rifugio Piani di Pezza a Massa d’Albe  il Rifugio Casale da Monte. Il sistema in quota vedrà coinvolti i Rifugi Vincenzo Sebastiani, Capanna di Sevice, Piero Concia e Telespazio. Le carenze strutturali attuali, seppure non identiche tra rifugi, portano ad una prima sommaria ricognizione che dovrà verificare l’esistenza, tra gli altri, dei seguenti requisiti:

  • Rifugi classificati secondo la normativa regionale della L.R. 75/1995
  • Locali invernali sempre aperti con dotazione di medicamenti utilizzabili da tutti
  • Gestione estiva con personale preparato ad affrontare un primo soccorso e/o in coordinamento con le strutture sanitarie di valle
  • Sistema di telecomunicazione con i presidi medici di valle
  • Piazzole per l’atterraggio degli elicotteri”.

È ovvio affermare che una migliore disponibilità di infrastrutture verdi, a fini escursionistici e turistico- ricreativi (sentieri e rifugi), è una condizione fondamentale per favorire l’attrattività di un territorio che assicura un incremento delle presenze anche nei mesi estivi soprattutto di quel turismo educato e rispettoso dell’ambientecommenta Il Commissario dell’Ente Parco Regionale Sirente Velino, Igino Chiuchiarelli – . Una rete sentieristica ben distribuita e gestita, ben integrata con i rifugi attrezzati, indispensabili anche per rispondere alle emergenze, inseriti in un sistema di area vasta, in connessione con il sistema ricettivo a valle, rappresenta una azione primaria per lo sviluppo di un “prodotto turistico sostenibile”.”.

Per essere pronti a questa sfida, quella della sicurezza e dell’accoglienza in quota, occorre superare quella cultura della “separatezza” tra territoriaggiunge Il Sindaco di Magliano dè Marsi – . L’aggregazione dei territori e delle imprese, è un dato non più discutibile, sostenuto anche da precise politiche di sostegno finanziario dal carattere pubblico. Sentire di appartenere ad una marca territoriale non duplicabile, trovare relazioni trasversali e transcalari attraverso la predisposizione di  piani strategici, promuovere tutto il sistema e non solo una parte, accrescere la qualità della proposta, sono presupposti non più rimandabili per la ripartenza nell’ottica di uno sviluppo sostenibile”.

Un programma “semplice sulla carta”, complesso da realizzare, che vedrà coinvolti anche il Club Alpino Italiano e il Gruppo Escursionisti Velino, attuali gestori di alcuni dei rifugi ricompresi nel programma di adeguamento normativo.

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2 Commenti

  1. Belle parole !
    Chissà cosa pensano di poter fare i politici & c. con la Recco ?!?!?!
    Comunque 11 persone per usarla.
    Mi sembra che questa ultima spesa confermi ciò che di negativo si sente dire e si legge.
    Ma magari non è importante l’aspetto tecnico dei soccorsi, interessa solo infondere sicurezza in chi va in montagna…. così spende.
    Poi quando parlano anche di prevenzione……..
    Fra ricerche infinite e acquisti, finora quanto ci sono costati ?
    Per puro caso, ci sono delle elezioni da quelle parti ?

  2. Mi sembra di ricordare che, durante i soccorsi ai 4 malcapitati proprio con l’aiuto del sistema Recco fatto arrivare dalla Valle d’Aosta ci fu in un primo momento esito negativo.Infatti la ricerca Recco è l’ultima tappa per trovare ancora in vita i dispersi (intendo per i travolti da valanga).Nell’articolo viene invece descritto come sistema rapido e sicuro.

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