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Non solo Resia. Il fascino delle chiese sommerse nei laghi di montagna

Senza il suggestivo campanile che spunta dalle sue acque, il lago di Resia probabilmente perderebbe parte della sua magia. Naturalisticamente parlando resterebbe una perla incastonata tra le Alpi, ma verrebbe meno l’aura di mistero che lo circonda. E noi tutti dal mistero siamo profondamente affascinati. Forse è per questo che campanili e chiese sommerse che emergono dai laghi di montagna, raccontando un passato più o meno lontano, rappresentano una vera e propria attrazione turistica. Scarponi ai piedi e fotocamera alla mano, andiamo a scoprire insieme, accanto al nostrano lago di Resia, le storie di altri 4 specchi d’acqua resi celebri dalla propria chiesa sommersa, neanche troppo distanti da casa nostra.

Lago di Resia

Il lago di Resia (o Reschensee) è un bacino artificiale realizzato in Alto Adige sul finire degli anni Quaranta del secolo scorso. Tra il 1947 e il 1949 fu infatti costruita nel territorio di Curon Venosta (BZ), nelle vicinanze del Passo di Resia, una diga, che andò ad alterare il paesaggio preesistente. Nell’area erano presenti prima di allora tre laghi naturali più piccoli dell’attuale che misura 6,6 km di lunghezza per 1 km di larghezza: il Lago di Resia, il Lago di Curon ed il Lago di San Valentino alla Muta. E una serie di villaggi. La diga portò alla unificazione del lago di Resia originale e quello di Curon, con sommersione totale della vecchia Curon Venosta e parziale del villaggio di Resia. La nascita del lago comportò in sintesi un disagio non da poco, con evacuazione totale della popolazione di Curon Venosta e la scelta, da parte di tanti, di emigrare di fronte agli esigui risarcimenti proposti.

Il campanile che ancora oggi ammiriamo in ogni stagione, appartiene alla chiesetta sommersa di Sant’Anna della vecchia Curon Venosta, risalente al 14° secolo. Secondo la leggenda, in alcuni giorni si possono udire le campane del campanile risuonare sul fondo del Lago di Resia.

Lago di Geamana, Romania

Il lago di Geamana è uno specchio d’acqua nascosto tra le montagne della Romania centrale. E ha la peculiarità di essere tossico. Geamana era un villaggio fiorente, con circa un migliaio di abitanti, posizionato su una collina nel centro della valle del Sesii. Nel 1978, sotto la dittatura di Nicolae Ceausescu, fu scoperto sui monti Apuseni un enorme giacimento di rame. Venne così realizzata la miniera di Rosia Poieni, attiva ancora oggi. Nel processo di estrazione del rame, che prevede l’utilizzo di cianuro, solfato rameico e acido solforico, si producono dei reflui altamente tossici. Ceausescu decise di utilizzare una vicina valle come area di sversamento, realizzando una diga e creando così il lago di Geamana. Gli abitanti del paese furono costretti ad abbandonare la valle.

Nel complesso l’immagine del lago è uno spettacolo. Le acque hanno colori che vanno dall’azzurro al rosso, e nel mezzo spunta il campanile della chiesa del villaggio, che però è destinato nel tempo ad essere totalmente sommerso in quanto il livello del lago sale annualmente.

Lago di Mavrovo, Macedonia

Il lago di Mavrovo è un bacino artificiale posizionato a 1200 metri di quota nel Nord Ovest della Macedonia, all’interno del Mavrovo National Park. Incastonato tra le catene montuose Šar e Bistra, è circondato da una corona di meravigliose foreste di caducifoglie e conifere che si specchiano nelle sue acque. A renderlo ancora più particolare è la semi-sommersa chiesa di St Nicholas, risalente al 1850. Era un tempo la chiesa di Mavrovo, villaggio scomparso negli anni Cinquanta del secolo scorso, a seguito della realizzazione di una diga che sbarrò la strada al fiume omonimo.

Stupisce che non solo il campanile ma anche parte della chiesa emerga (in alcune fasi dell’anno nella sua interezza), mentre le case del paese risultano totalmente distrutte. Secondo la leggenda, il fenomeno è legato al volere divino.

Lago di Zhrebchevo, Bulgaria

Al pari del lago macedone di Mavrovo, la Chiesa di St Ivan Rilski è l’unico residuo visibile del villaggio di Zapalnya, in Bulgaria, sommerso a seguito della realizzazione di una diga sotto il regime comunista, negli anni Sessanta del secolo scorso. L’edificio risale al 1895 e, in questo caso, non ci troviamo di fronte a un campanile, quanto al corpo semi-sommerso della intera chiesa. Quando i livelli delle acque del lago di Zhrebchevo si abbassano ulteriormente, è possibile veder emergere anche parte dell’antico cimitero.

Il lago di Vilanova de Sau, Spagna

Nella Sau Valley, in Catalogna (Spagna), fino agli anni Sessanta del Novecento si ergeva la cittadina di Sant Romà de Sau. La realizzazione di una diga, iniziata nel 1941 e completata nel 1962, ha portato a sommergere il villaggio, con conseguente evacuazione dei circa 100 abitanti, trasferiti nella attuale Vilanova de Sau. Nel 1965 la valle risultava ormai completamente sommersa, e nacque così la Sau reservoir, oggi principale fonte di acqua potabile per la Catalogna. La chiesa, come visto nei casi precedenti, è rimasta l’unico edificio non totalmente sommerso del villaggio. Secondo i documenti storici fu realizzata tra il 1025 e il 1050, e seriamente danneggiata nel 15° secolo da un terremoto.

Quando i livelli delle acque sono al massimo emerge solo la punta del campanile, ma ci sono fasi estive siccitose in cui è visibile in toto. Addirittura in alcune stagioni emergono altre parti del borgo, come il ponte e alcune case. La struttura della chiesa, approfittando di queste fasi “asciutte” è stata rinforzata con cemento dagli ingegneri, così che possa preservarsi nel tempo.

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