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A Madonna di Campiglio ci si può sedere tra Cesare Maestri e Bruno Detassis

A Madonna di Campiglio da qualche giorno ci si potrà accomodare tra Cesare Maestri e Bruno Detassis. Fuori dall’ufficio informazioni dell’Apt è stata posizionata una panchina in legno di cimbro raffigurante a grandezza naturale i due alpinisti simbolo della cittadina. “Il Re del Brenta” seduto con in mano la pipa da cui non si separava, “Il Ragno delle Dolomiti” in piedi appoggiato alla seduta e con il mento proteso verso l’amico, probabilmente mentre condivide la prossima salita.

A realizzare l’opera, commissionata dalla Pro Loco Madonna di Campiglio, la Scuola di Legno e di Intaglio di Praso. “La panchina in legno per i nostri ospiti è l’emblema del riposo, della sosta, che ogni escursionista agogna per dare sollievo alla fatica della salita – ha spiegato la Pro Loco al magazine Giudicarie.com-. La panchina però è anche simbolo di relazione, di vicinanza, di dialogo e di ascolto. Tutti valori che appartengono alla montagna, quella vissuta profondamente, intimamente, come attrazione fatale, ma anche come scelta di vita e di servizio: nel ruolo di Guida Alpina e gestore di rifugio nel caso di Bruno e di Guida Alpina anche per quanto riguarda il più istrionico e funambolico Cesare!”.

 Il commento del figlio di Maestri

Oggi due grandi amici si sono ritrovati. Due persone che nel corso della loro esistenza hanno condiviso l’amore per la montagna facendola diventare lo scopo ed il teatro della loro vita” scrive sul social Gian Maestri, figlio di Cesare. “Bruno Detassis e Cesare Maestri sono stati ricordati a Madonna di Campiglio con un’opera scolpita su legno, che li raffigura in una delle occasioni in cui si scambiavano i loro racconti ed emozioni legate alle nostre cime, una delle loro tante chiacchierate fatta magari fuori dal Brentei. Per me è stata un’emozione grandissima ritrovarmi li con Cesare dopo pochi mesi che se ne è andato, mettergli un braccio intorno alle spalle e salutarlo di nuovo, averlo ancora così vicino. Voglio ringraziare da parte della nostra famiglia e dal profondo del mio cuore chi ha fatto in modo che ciò fosse possibile, la Pro Loco di Campiglio che ha portato avanti questa idea con tutti gli amici che ne fanno parte, il Comune di Pinzolo che ha creduto in questa iniziativa, la nostra APT per aver accolto Bruno e Cesare proprio davanti al cuore della nostra Campiglio, e la comunità intera che ancora li ricorda con affetto. Bruno e Cesare sono lì, a chiacchierare, se qualcuno vuole passare un momento con loro saranno felici di far loro compagnia”.

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