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Molti incidenti nel weekend. Le insidie della montagna di giugno: ancora neve in quota e meteo ballerino

Il mese di giugno è arrivato, accompagnato da un allentamento progressivo delle restrizioni e un aumento delle temperature. Ma dire che l’estate sia alle porte non è pienamente corretto. La voglia di fuggire in montagna nel tempo libero cresce, ma in quota è ancora presente neve. Condizione che determina la necessità di non sottovalutare le difficoltà delle escursioni programmate. Accanto alla neve ancora persistente, anche il meteo ballerino non gioca a favore degli escursionisti né degli operatori del Soccorso, impegnati da Nord a Sud in decine di interventi nel weekend appena trascorso, di cui si riportano di seguito i principali. Il messaggio diffuso dal Soccorso Alpino resta il medesimo delle scorse settimane: programmare accuratamente le proprie uscite considerando bollettini meteo e valanghe e valutando bene l’equipaggiamento.

Escursionista scivola sulla neve e batte la testa sul Lagorai

Intorno alle 13.15 di domenica 6 giugno è scattata l’allerta per una escursionista scivolata a quota 2 mila metri lungo il sentiero 324 che porta al lago di Erdemolo. La donna, di Bassano del Grappa, sarebbe scivolata sulla neve, sbattendo la testa e riportando diverse ferite e contusioni. La 41enne è riuscita a riportarsi sul sentiero, mentre il compagno ha interessato il Numero unico per le emergenze.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del soccorso alpino ha attivato l’elicottero che si è portato sul Lagorai. I soccorritori sono stati verricellati sul luogo dell’incidente e hanno prestato le prime cure all’escursionista. La 41enne è stata immobilizzata e stabilizzata, quindi è stata elitrasferita all’ospedale del capoluogo per accertamenti e approfondimenti. Anche il compagno di escursione è stato caricato a bordo dell’elicottero in quanto non più in grado di proseguire a causa del percorso reso pericoloso dalla presenza della neve.

Scivola per 200 metri sul Bondone, miracolata escursionista indiana

Una escursionista indiana di 26 anni è scivolata sulla neve nella giornata di sabato 5 giugno, precipitando per centinaia di metri nei pressi del Doss d’Abramo (Monte Bondone), lungo il sentiero che porta al Cornetto. La caduta è stata frenata dalle numerose piante di pino mugo. La donna è finita su alcune rocce oltre 200 metri a valle del sentiero. Durante la caduta è rimasta cosciente, e ha riportato infine alcune ferite e sospetto politrauma. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco prima delle 15 dai suoi compagni di escursione.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Grazie a una finestra di bel tempo, l’elicottero ha potuto avvicinarsi al luogo dell’incidente e scaricare in hovering, a circa 50 metri di distanza, il Tecnico di Elisoccorso con l’equipe medica. L’infortunata è stata quindi stabilizzata, imbarellata e recuperata a bordo dell’elicottero con il verricello per il trasferimento all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Non è stato necessario l’intervento degli operatori della Stazione Trento – Monte Bondone a disposizione per dare eventuale supporto all’equipaggio.

Scarica di sassi investe escursionista tedesco

Nella giornata di sabato 5 giugno il Soccorso Alpino Trentino è stato impegnato in un intervento lungo la via Teresa sulla Placche Zebrate (Dro, valle del Sarca). Uno scalatore tedesco del 1973 è stato investito da una scarica di sassi mentre si trovava al sesto tiro della via Teresa sulle Placche Zebrate (Dro, valle del Sarca). Nell’incidente, l’uomo è stato colpito alla testa e al volto, mentre la sua compagna di cordata è rimasta illesa. La chiamata al Numero per le Emergenze 112 è arrivata verso le 12.55.

Il Tecnico di Centrale operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Il Tecnico di Elisoccorso è stato verricellato in parete ed ha recuperato a bordo del velivolo sia il ferito che la compagna. La donna è stata elitrasportata a valle e accompagnata alla macchina dagli operatori della Stazione Riva del Garda, mentre l’uomo è stato portato all’ospedale Santa Chiara di Trento per gli accertamenti medici.

Sciapinista precipita per 100 metri sulla Grande Rousse

Uno scialpinista lombardo di 51 anni è stato soccorso nel primo pomeriggio di domenica 6 giugno, sulla Grande Rousse (3.607 m), tra la Val di Rhêmes e la Valgrisenche, dopo essere scivolato e caduto per un centinaio di metri, saltando una barra rocciosa da una decina di metri. L’uomo, cosciente all’arrivo dell’elicottero del Soccorso Alpino Valdostano, è stato trasportato all’Ospedale “Parini” di Aosta, dove è stato ricoverato nel reparto di Medicina d’urgenza con 30 giorni di prognosi per un politrauma.

Claut, recuperato alpinista bloccato su uno strapiombo

Un uomo del 1958 del pordenonese è stato costretto a richiedere l’aiuto dei soccorritori durante la discesa da una cima senza nome in Val Ferron, nella giornata di sabato 5 giugno. L’uomo stava rientrando da un’esplorazione lungo lo spigolo Veronica, un luogo alquanto selvaggio e ricoperto di mughi, calandosi in corda doppia lungo l’itinerario di salita ma, dopo un certo numero di calate, si è ritrovato in perpendicolare su un salto di rocce imprevisto, distante dal percorso seguito in salita, e che non era sicuro di superare con la corda rimasta a disposizione.

La sua alternativa sarebbe stata risalire la corda e riprovare a calarsi, ma era una opzione lunga e probabilmente non risolutoria. Sul posto è stato inviato in suo aiuto l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha caricato a bordo anche un tecnico della stazione Valcellina del Soccorso alpino e speleologico, attivata per competenza territoriale. L’uomo è stato individuato con le coordinate fornite dal servizio di georeferenziazione SMS Locator: si trovava a quota 1250 metri ed effettivamente era sopra uno strapiombo complesso da superare. All’arrivo dei soccorritori si è fatto trovare già pronto ed è stato recuperato dal tecnico di elisoccorso con una verricellata di una trentina di metri.

Val Rosandra, caduta per 8 metri dalla ferrata Biondi

La stazione di Trieste del Soccorso Alpino e Speleologico è intervenuta in Val Rosandra attorno alle 10 del mattino di sabato 5 giugno, lungo il sentiero attrezzato denominato “Ferrata Biondi”  poco sotto la foiba di Basovizza. Qui una donna del 1962 di Gorizia è precipitata poco prima di agganciarsi al cavo di sicurezza, cadendo per otto metri: l’impatto con il suolo le ha procurato la frattura di entrambe le caviglie.

In cinque minuti nove tecnici si sono portati sul posto e, con la partecipazione di un soccorritore infermiere che era anche lui in esercitazione, hanno stabilizzato e imbarellato la donna mentre un altro tecnico si recava incontro all’ambulanza a fondovalle per guidare gli operatori sul target. L’operazione si è risolta invece proseguendo il trasporto della donna con un sistema di paranchi calandola a spalle per un centinaio di metri di dislivello sulla massima pendenza per arrivare a pochi metri dall’ambulanza del 118. Anche i Vigili del Fuoco sono arrivati sul posto pronti a coadiuvare le operazioni.

Escursionista si trascina per ore con una caviglia rotta in cerca di segnale

Nella tarda serata di sabato 5 giugno, prima delle 22, un escursionista ha inviato una richiesta di soccorso in Val Venzonassa a causa di una forte distorsione/ probabile frattura della caviglia. L’uomo, un ricercatore botanico di Brescia domiciliato a Trieste, stava rientrando da un’escursione alla ricerca di esemplari rari quando, intorno alle 18, dopo aver smarrito la traccia  del sentiero principale, è caduto in un rio procurandosi l’infortunio. Non riuscendo più ad appoggiare il piede dolorante ha abbandonato il proprio zaino traendone in un sacchetto solo lo stretto necessario e si è trascinato per quasi quattro ore, un po’ come gli era possibile e a tratti sotto la pioggia, fin dove è riuscito a trovare il segnale per effettuare la chiamata al NUE112.

Dopo averne individuato la posizione con il sistema di georeferenziazione SMS Locator, i nostri tecnici, sei soccorritori più due Vigili del Fuoco, sono partiti a piedi e lo hanno raggiunto poco prima delle 23 tra il Borgo di Costa e la chiesetta di Sant’Antonio Abate a quota 650 metri, lo hanno imbarellato e calato a valle con la barella portantina assicurandola con le corde nei tratti più scivolosi. L’intervento si è concluso a mezzanotte e mezza affidando il ferito all’ambulanza del 118.

Senza scarponi, sotto la pioggia. Un delicato recupero in Carnia

Un secondo intervento in notturna è scattato nella tarda serata di sabato alle 23.30 circa su segnalazione della titolare di un Bed and Breakfast di Pontebba dove tre escursionisti avrebbero dovuto far ritorno alla sera. Si trattava di una donna di Palmanova del 1958 con due giovani di Grado del 1980 e del 2001, che erano andati a fare un’escursione nella zona della Creta di Aip, Alpi Carniche, a partire da Malga Caserute poco prima di Cason di Lanza). Infatti proprio a Malga Caserute è stata trovata la loro automobile.

Le squadre della stazione di Moggio Udinese – Pontebba hanno compiuto nella notte una prima perlustrazione senza buon esito, anche a causa della fitta pioggia, fino alle due e mezza. Le ricerche sono riprese questa mattina alle sette con l’attivazione dell’elicottero della Protezione Civile. Sorvolando la zona sopra Casera Val Dolce i tre escursionisti sono usciti dalla stessa segnalando la loro presenza e facendosi individuare.

La donna ha raccontato che durante l’escursione entrambi i suoi scarponi hanno perso le suole e non ha potuto proseguire se non a piedi nudi, per questo motivo e anche per la pioggia e l’arrivo del buio, una volta giunti nei pressi della casera hanno deciso di fermarsi e attendere il giorno. Sono stati tratti in salvo con due rotazioni dell’elicottero che li ha condotti alla loro automobile. Al campo base questa mattina anche la Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco.

Escursionista precipita e muore sulle Apuane

Sulle Alpi Apuane, una caduta di circa 300 metri è costata la vita nella giornata di domenica 6 giugno a una escursionista di 45 anni che si trovava sulla cresta dello spallone del Sagro. La donna era impegnata in una escursione con il compagno quando è caduta. Probabile una scivolata. Alle operazioni hanno preso parte la squadra a terra della stazione di Carrara e Lunigiana e l’elicottero Pegaso 3. A causa della nebbia elisoccorso e volontari del soccorso alpino hanno impiegato molto tempo prima di raggiungere il luogo dell’incidente.

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