Dai Nebrodi all’Himalaya, vita e morte secondo Franco Battiato
“Nessuno di noi muore mai: ciò che facciamo è solo passare da uno stato a un altro stato”. A dirlo è Franco Battiato, nato nel 1945 in un’Italia che si riversava nelle strade celebrando la liberazione dal nazifascismo, morto a 76 anni osservando l’Etna fumante in un mondo sconquassato dalla pandemia da Coronavirus.
Il suo rapporto con la montagna ha sempre avuto qualcosa di trascendentale, come accade a tutti quegli uomini cresciuti alle pendici del vulcano più alto d’Europa, a’ muntagna. Sanno che è viva, ne percepiscono il respiro. Forse per questo ha scelto di ritirarsi in un posto che in molti definiscono mistico, come Milo, all’interno del Parco dell’Etna.
Se ne va un paroliere e un poeta, un personaggio colto e raffinato, delicato nel cantare l’amore. Nella sua musica è sempre stato evidente un riferimento alla cultura orientale, un mondo che certamente l’ha saputo conquistare con la sua filosofia che trascende l’umano offrendo una nuova prospettiva verso la vita. È quello che Battiato ci racconta con il suo film documentario del 2014 “Attraverso il Bardo” (Il Bardo è il Libro Tibetano dei Morti). Un lungo viaggio spirituale dai monti Nebrodi ai templi buddisti del Nepal. Un dialogo con monaci, asceti, filosofi e psicologi che ricerca il senso più profondo dell’esistenza e della morte. “Per gli straordinari mistici tibetani morire è un’opportunità e all’appuntamento fatidico possono realmente arrivare con la gioia nel cuore”.
Franco Battiato non era un appassionato nel senso stretto del termine, ma ha forse saputo cogliere meglio di molti la filosofia che anima i popoli delle montagne, dalla Sicilia all’oriente. Quella credenza mistica che vede nella fine una nuova possibilità di rinascita. Battiato ci ricorda come in un mondo urlante e caotico si possano ancora dispensare bagliori di autentico splendore e d’indicibile quanto affilata bellezza. “Solo chi sottrae il suo cuore alla ferocia dell’ego e innalza templi all’eterno sa che la morte non muore ne mai nascerà”. Ce lo ricorda nella sua ultima canzone Battiato, in quelle poche strofe scritte quando già il male se lo stava per prendere. “Torneremo ancora, ancora e ancora” canta. “La vita non finisce, è come il sogno. La nascita è come il risveglio”.
Interessante video-doc. Sgalambro il più apprezzabile (il pù comprensibile per noi mediterranei).
Legge di Lavoisier (1743-94 ):In una reazione chimica la massa complessiva dei reagenti è uguale alla massa complessiva dei prodotti.» conservazione dellamateria
Prima Empedocle ( circa 500A.c.):”gli elementi (l’Essere) non si creano e non si distruggono, ma soltanto si trasformano.» ”
Se oltrenella materia c’e’la vita e la vita la chiamiamo energia, allora” Nella sua forma più studiata e intuitiva questa legge afferma che, sebbene l’energia possa essere trasformata e convertita da una forma all’altra, la quantità totale di essa in un sistema isolato non varia nel tempo.[1]”
Ma il nostro sistema e’ “isolato”..la terra?,L’universo??Le canzoni si conservano? Se trasmemesse via radio..le onde elettromagnetiche si propagano ma non spariscono. Ch le riceve e le interpreta ?