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Everest, un positivo al Covid-19 al campo base

Purtroppo, il Covid-19 è arrivato anche al campo base dell’Everest. Secondo quanto riporta la testata statunitense Outside, la positività dell’alpinista sarebbe stata scoperta settimana scorsa dopo il trasporto in ospedale a causa di problemi polmonari che si pensavano riconducibili a un edema causato dal mal di montagna. A Kathmandu il tampone e la scoperta.

Al campo base tutta la spedizione di cui fa parte l’alpinista è stata messa in quarantena. Il timore è che si possa creare un focolaio in una situazione dove, a causa della quota (il campo base è a 5300m), il corpo non è al suo massimo della forma e così anche il sistema immunitario. Oltretutto, come è successo con il caso di positività, è complesso identificare i sintomi respiratori, così simili a quelli connessi con l’altitudine, come la tosse o il respiro affannato. Al momento il protocollo è quello di testare gli eventuali casi sospetti di positività a Kathmandu, non essendo attrezzati a farlo al campo base. Fino ad ora sono state organizzate sette evacuazioni, solo un positivo.

Campo base che è vicino al record di affollamento del 2019, con il Governo del Nepal che ha rilasciato ben 338 permessi di scalata. A cui però si sommano tutti i nepalesi, guide e personale di supporto, che portano a circa un migliaio le persone presenti. In molti, racconta un alpinista a Outside, sono scrupolosi con le regole di distanziamento, altri molto meno. dati i numeri, timori ci sono non solo per gli spazi al campo base, ma anche per gli affollamenti che si presenteranno ai campi alti.

Ad oggi, per accedere in Nepal è necessario essere vaccinati o avere un tampone negativo non più vecchio di 72 ore. La quarantena non è più richiesta. Si è sottoposti a un secondo tampone all’arrivo in aeroporto, solo in caso di negatività si potrà proseguire il proprio viaggio verso le montagne.

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