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Tav: smantellato il cantiere di Venaus spunta il raddoppio del Frejus

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VENAUS, Val di Susa — Era stato teatro di una battaglia drammatica fra Forze dell’ordine e dimostranti. E’ stato smantellato fra ieri e oggi il cantiere di Venaus, in Val di Susa, tanto contestato dai movimenti anti-tav nei mesi scorsi. Mentre domani il commissario europeo Loyola De Palacio incontrerà il premier Romano Prodi: in ballo i finanziamenti Ue.

Il cantiere era stato posto sotto sequestro dopo gli scontri e le proteste di dicembre. Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, oggi i tecnici della Cmc, la società incaricata di effettuare i sondaggi preliminari per la realizzazione del tunnel dell’alta velocità ferroviaria Torino-Lione, hanno rimosso macchinari e materiale.  
 
Una vittoria del movimento no-tav? Presto per dirlo (nella foto, un manifesto dei dimostranti). Ma di certo si tratta di un passo positivo sulla via del dialogo. "’Ha vinto il buon senso" ha commentato il sindaco di Venaus, Nilo Durbiano. 
 
Di tutt’altro avviso il presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso. "La Torino-Lione deve essere realizzata presto, o s’imporrà il raddoppio del traforo autostradale del Frejus». Il che equivale a dire: o una nuova ferrovia per le merci, oppure più Tir attraverso il tunnel autostradale e più incidenti.
 
Ora la patata bollente torna sul tavolo del governo. I verdi e la sinistra radicale hanno sempre detto che la Tav non si farà. Per Prodi e compagni, però, si avvicina il momento delle decisioni. "Il tavolo politico è una cosa urgente ma interna al nostro Paese" ha detto la Bresso.
 
Il 4 luglio però i rappresentanti italiani saranno a Lione, alla Commissione intergovernativa. Cosa diranno? Per la Bresso non ci sono dubbi: "serve una posizione ufficiale del governo sul Corridoio 5". Sì o no, Dentro o fuori. Il tempo delle incertezza pare scaduto.

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