Sci alpinismo

Con le piste chiuse a La Thuile si riscopre lo scialpinismo

Rinomata località sciistica La Thuile, piccola bomboniera compresa tra il ghiacciaio del Rutor e il Monte Bianco, offre una stagione a misura di famiglia. In inverno, quando il bianco della neve ricopre e addolcisce le forme, La Thuile prende vita. Si anima di appassionati e gitanti. Il colpo d’occhio che regala nella stagione fredda è più unico che raro. Le foreste di conifere che riempiono la vallata si tingono di una sfumatura gelata, quasi tenera. Chi sale cerca relax, vuole vivere l’ambiente e la stagione senza stress, vuole godere di un inverno a dimensione di famiglia. Una tranquillità che non porta con se alcuna rinuncia, anzi. Come ci racconta sulle pagine dello Speciale Outdoor Inverno allegato al numero 108 di Meridiani Montagne attualmente in edicola la guida alpina Alberto Miele del gruppo Zerovertigo. La Thuile in inverno è la giusta occasione per scoprire le molteplici sfumature della neve.

Alberto, come sono andati questi mesi invernali che hanno visto la chiusura degli impianti?

“Abbiamo visto molta meno gente del solito. La Thuile è una stazione che in inverno offre tantissimo sia per le piste da sci che per il fuoripista, che negli ultimi anni è molto cresciuto. Ovviamente anche per il freeride le funivie sono essenziali, quindi anche questa pratica ha risentito delle chiusure. Quest’anno si è dato molto spazio alla scoperta dello scialpinismo e di gite magari poco note a un tiro dal paese.”

Parliamo di grandi numeri o pochi irriducibili?

“Nei fine settimana abbiamo accolto chi poteva permettersi di arrivare, nel rispetto delle normative vigenti. Sono molte le persone che hanno scelto di fare un’esperienza con le guide per apprendere i rudimenti dello scialpinismo. Due uscite per imparare a muoversi in salita, conoscere le basilari regole di sicurezza e poter fare le prime discese senza rischiare.”

Quindi molti novizi, ma coscienti che non si stavano muovendo su una pista da sci…

“Si, questa cosa è emersa molto durante le gite. Salendo soprattutto avevamo occasione di scambiare qualche chiacchiera e in molti hanno confermato di essere in un ambiente a loro estraneo. Alcuni hanno detto che non avrebbero mai fatto una gita da soli o magari con figli e amici. Siamo sempre andati in luoghi molto vicini al paese, su un terreno sempre facile, ma per loro è stato come vivere un allontanamento dal mondo civile. Hanno ritrovato un contatto diverso con la natura riscoprendo sensazioni di incertezza e fascino contemporaneamente. Un’esperienza intensa che alla fine soddisfa e rapisce.”

Pensi che una buona parte di questi nuovi scialpinisti rimarrà anche quando tutto sarò tornato alla normalità?

“Secondo me si. Non penso che diventeranno scialpinisti puri, penso però che cercheranno variabilità nella loro settimana bianca alternando alla pista anche qualche salita con le pelli.”

Negli ultimi mesi in molte località sci e ciaspole sono diventati oggetti rari, anche da noleggiare. È successo anche da voi?

“Si, ma non solo qui a La Thuile. In tutta la Valle d’Aosta sono andati a ruba, soprattutto quando la Regione è passata al colore giallo e ci si è potuti spostare liberamente. È un anno molto particolare, che nel male sta vedendo la montagna protagonista.”

Montagna da vivere sempre prestando attenzione alla sicurezza…

“Assolutamente. È fondamentale fare una corretta valutazione delle proprie capacità e delle condizioni, prima di iniziare qualsiasi escursione. Vale sia per lo scialpinismo che per le ciaspole. Il consiglio di base è quello di chiamare sempre sul posto per chiedere informazioni sulla gita che si intende fare, oltre a consultare i bollettini. Poi avere una buona conoscenza della propria attrezzatura e delle regole di comportamento in caso di pericolo. Prestare sempre la massima attenzione e portare l’Artva, anche se si cammina con le ciaspole.”

Due itinerari dallo Speciale Outdoor Inverno

(Lo trovate in allegato al numero 108 di Meridiani Montagne)

CIASPOLE

La Joux

Località: La Thuile

Partenza: La Thuile

Arrivo: La Joux [La Thuile, 1650 m]

Dislivello: 661 m

Durata: 2 h 30 min

Difficoltà: media

Informazioni: www.lathuile.it

Descrizione: percorso quasi interamente immerso nel bosco che parte in prossimità dall’area camping, risale il pendio per circa 200 metri e successivamente, percorrendo il sentiero di sinistra raggiunge l’ingresso di un cunicolo delle miniere. Da qui si prosegue lungo il margine destro della Dora del Rutor, addentrandosi in un suggestivo bosco di conifere fino a giungere al ponte del Promise sotto al quale scorre il fiume. L’itinerario prosegue sulla strada estiva, lungo alcuni tornanti, fino al villaggio di La Joux. La frazione è molto soleggiata ed è frequente avvistare parecchi animali tra cui cervi, camosci e caprioli. Per il ritorno è possibile seguire a ritroso l’itinerario dell’andata, oppure scegliere il sentiero più diretto. Un percorso immerso in prati innevati, che permette di arrivare al ponte del Promise. Da qui si segue la via dell’andata badando a non uscire dal tracciato segnalato in quanto la destra orografica della Dora del Rutor presenta rischio valanghe.

SCIALPINISMO

Pont Serrand-Lago Verney

Località: La Thuile

Partenza: Pont Serrand [1630 m]

Arrivo: Lago Verney [2089 m]

Dislivello: 459 m

Durata: 2 h

Difficoltà: mediO-facile

Informazioni: www.lathuile.it

Descrizione: dal parcheggio di Pont Serrand (dove si trova il lavatoio) si prende sa seguire la traccia di una pista di servizio. È battuta e la si percorrere facendo un primo tratto in salita. Quando il pendio si attenua si continua per circa 100 metri per poi abbandonare la pista e proseguire lungo il sentiero che si immette nel bosco. Costeggiando sul lato sinistro la Dora di Verney si avanza sino a uscire dal bosco. Da qui, con una facile salita nella radura (circa 15 min), si giunge a un punto dove si trova un’abitazione sulla destra. Si traversa il vicino ruscello e si risale il pendio con una serie di diagonali. A circa 1800 metri di altitudine, rimanendo sul lato sinistro del vallone, ci si dirige verso la strada estiva innevata del Piccolo San Bernardo fino a raggiungere la zona della seggiovia di Fourclaz e poi il Lago Verney. La fatica della salita è ampiamente ripagata da uno stupendo panorama di cui si può godere. Rientro per lo stesso itinerario.

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