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Ghiaccio e valanghe, tanti incidenti in quota. CNSAS invita alla prudenza

Ghiaccio e valanghe hanno reso complesso per il soccorso alpino il weekend appena trascorso. L’innalzamento delle temperature diurne ha infatti portato a molteplici distacchi, su Alpi e Appennini, e allo scioglimento della neve con successiva formazione di ghiaccio nei tratti meno esposti dei sentieri. Rischi che nei giorni scorsi il CNSAS (e non solo) ha tenuto a evidenziare attraverso i canali social, invitando alla prudenza. Innumerevoli gli interventi che hanno visto impegnati i soccorritori da Nord a Sud. Purtroppo si registra un elevato numero di vittime.

Coppia muore precipitando in un dirupo in Presolana

Due persone, un uomo e una donna, hanno perso la vita nella giornata di domenica 31 gennaio in una zona di montagna tra il Monte Vareno e lo Scanapà, nei pressi del Passo della Presolana, tra le province di Brescia e Bergamo, al confine tra i comuni di Angolo Terme (BS) e Castione della Presolana (BS).

I due coniugi, Fabrizio Marchi, 40 anni, e Valeria Coletta, 35, erano usciti per una passeggiata e si trovavano lungo una strada sterrata, molto frequentata anche d’estate. In prossimità di un canale ghiacciato, nel quale era scesa una slavina, uno dei due è scivolato e l’altro ha cercato di salvarlo ma entrambi sono caduti per alcune centinaia di metri e hanno perso la vita. L’incidente è avvenuto sotto gli occhi della figlia di 5 anni e di una coppia di amici con i quali erano usciti in escursione.

La dinamica esatta deve ancora essere ricostruita con precisione. Subito sul posto le squadre delle Stazioni Cnsas di Breno, V Delegazione Bresciana, e di Clusone, VI Delegazione Orobica, a supporto delle operazioni di soccorso e recupero, avvenute con l’elicottero di Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) decollato da Brescia. Sul posto anche Carabinieri, Vigili del fuoco e il Corpo volontari Presolana con l’ambulanza. L’allertamento è arrivato poco prima dell’1 del pomeriggio di domenica. L’intervento si è concluso alle 17.

Due vittime da valanga in alta Valle Maira

È morto nella notte, all’ospedale di Cuneo, Filippo Calandri, 23enne travolto domenica da una valanga ad Acceglio, sulle Alpi cuneesi della Valle Maira. Era tenente della Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, originario di Bologna. La chiamata ai soccorsi arrivata poco dopo le 11. 30 di domenica mattina dal comune di Acceglio, più precisamente intorno a quota 2250 m, lungo la strada che dalla frazione di Chialvetta conduce al Colle della Gardetta.

Sul posto è stata inviata l’eliambulanza 118 con tecnico e unità cinofila da valanga del Soccorso Alpino. Lo scialpinista travolto era con un compagno che non è stato coinvolto dal distacco e che ha subito iniziato le operazioni di autosoccorso con pala, sonda e Artva. All’arrivo dell’eliambulanza 118, sul punto dell’incidente erano presenti oltre 10 persone che stavano collaborando a scavare nella neve per raggiungere il sepolto che si trovava sotto circa 150 cm di neve e la cui testa non era ancora stata disseppellita.

Il tecnico di elisoccorso e l’unità cinofila del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese hanno collaborato con l’equipe sanitaria 118 nell’estricazione dell’uomo che si trovava in stato di arresto cardiaco. In seguito è stato rianimato, stabilizzato e caricato a bordo dell’elicottero per l’ospedalizzazione. La valanga aveva un fronte di circa 70 metri ed era scesa a valle per circa 250 metri. A intervento concluso l’unità cinofila del Soccorso Alpino è rimasta sulla valanga e ha collaborato con i Vigili del Fuoco per la bonifica dello scenario, verificando che non vi erano altre persone coinvolte. Hanno collaborato nell’intervento anche il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e i Carabinieri.

Si tratta della seconda vittima di valanghe registrata in 24 ore sui pendii della Valle Maira. Nella giornata di sabato uno scialpinista 46enne di Omegna (Vco) è stato travolto da un altro distacco. L’uomo è arrivato in ospedale in ipotermia dopo due arresti cardiaci. Maurizio Orlandin, 46 anni, era vicepresidente del Cai di Omegna.

La valanga ha coinvolto la comitiva di circa 10 scialpinisti di cui Orlandin era parte. I compagni poco dopo le 13 hanno chiamato i soccorsi comunicando che una persona era stata sepolta. L’incidente si è verificato intorno a quota 2800 metri, lungo la dorsale che unisce il monte Sautron e la Rocca Praboccia, la valanga aveva un fronte di circa 50 metri ed è precipitata a valle per circa 150 metri.

Sul posto è stata mandata l’eliambulanza 118 con a bordo il tecnico di soccorso alpino e l’unità cinofila da valanga e sono state attivate le squadre a terra. All’arrivo dell’elicottero, un compagno del travolto ha agganciato il segnale Artva mentre i tecnici del Soccorso Alpino hanno finalizzato la ricerca e lo scavo individuando l’uomo sotto oltre un metro di neve. Si presentava in arresto cardiaco e in condizioni di ipotermia, ma l’equipe sanitaria è riuscita a rianimarlo e a trasferirlo a bordo dell’eliambulanza con cui è stato condotto in ospedale con un codice rosso. I compagni del travolto sono scesi a valle dove li aspettava il personale del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco.

Giovane precipita per il ghiaccio in Grignetta

Un ragazzo del 1998 nato a Monza e residente in Brianza è precipitato nella mattina di domenica per oltre un centinaio di metri nella zona della Scala del Caminetto Pagani, in Grignetta. Nella notte tra sabato e domenica è nevicato e l’abbassamento della temperatura ha intensificato la presenza di ghiaccio. Secondo le prime informazioni era in fase di salita quando è caduto e poi è scivolato lungo il canale. Alcune persone lo hanno visto cadere e hanno subito chiesto aiuto. Sul posto l’elisoccorso di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) di Como, con il tecnico di elisoccorso Cnsas a bordo.

Pronti a partire, a supporto delle operazioni, anche una squadra dal Centro del Bione e altri tecnici dai Piani dei Resinelli. Il giovane ha riportato diversi traumi ed è stato portato in ospedale a Como. Massima attenzione alla situazione nivometeorologica nella zona: ci sono parecchi distacchi recenti e le ultime nevicate hanno determinato una serie di criticità.

Caduta fatale per un escursionista ad Andreis (PN)

Un uomo del 1972 ha perso la vita in Friuli Venezia Giulia nel pomeriggio di sabato 30 gennaio, lungo il sentiero 976 che da Andreis (PN) attraverso Forcella Antracisa conduce al Bivacco Dall’Asta. L’escursionista è scivolato a quota 1400 di altitudine su un tratto di sentiero ghiacciato pochi metri prima di raggiungere il bivacco, nonostante calzasse i ramponi ai piedi, davanti agli occhi della compagna. Purtroppo nella caduta ha preso subito velocità in un tratto ripido ed ha imboccato un canale che sfociava su un salto di rocce, finendo senza vita trecento metri più sotto sul greto del torrente. La donna che era insieme a lui, poco più indietro sullo stesso sentiero, ha chiamato i soccorsi sotto choc.

Sul posto è stato inviato l’elisoccorso del SUEM di Pieve di Cadore che ha effettuato una prima perlustrazione senza riuscire a individuare la donna. In una seconda rotazione ha imbarcato due tecnici del Soccorso Alpino di Maniago dal campo base e con il loro aiuto si è riusciti a localizzare prima la donna e poi l’uomo. Dall’elicottero si è calato  il tecnico di elisoccorso con il medico che non ha potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo. A quel punto, dopo aver reimbarcato il medico, dal velivolo sono stati calati i due tecnici del Soccorso Alpino che hanno provveduto a preparare la salma per il recupero, mentre l’elicottero recuperava la donna sotto choc per riportarla al campo base ad Andreis. L’intervento si è concluso intorno alle 17 con l’ultima rotazione e il recupero della salma.

Attenzione alle valanghe nei prossimi giorni

Il pericolo di valanghe resterà elevato nei prossimi giorni. Come scrive il CNSAS sui social, “la prossima settimana, con l’imminente arrivo di un anticiclone subtropicale, le temperature tenderanno ad alzarsi pressoché ovunque, in particolare al centro e al sud. Questa nuova condizione renderà il manto nevoso particolarmente instabile. Da parte nostra, ancora una volta, un caloroso invito a prestare attenzione e a curare meticolosamente il proprio equipaggiamento personale. Esperti o non esperti, itinerari facili o itinerari impegnativi, la montagna può sempre nascondere dei pericoli: prudenza!”

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3 Commenti

  1. Con neve, specie se fresca ,che ricopre una lastra di ghiaccio..o si e’ramponati o si scivola anche su sentiero orizzontale..

  2. Quest’anno c’è troppa gente che sta andando in montagna senza avere la minima conoscenza dell’ambiente invernale, peccato perdere la vita così

  3. ma qualcuno ha idea esatta di dove si trovassero? come fanno ad esserci strapiombi e precipizi in quella zona? davvero non pensavo. che tragedia

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