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Allarme del Wwf: Artico avvelenato, animali a rischio

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ROMA – Sotto un manto candido, una mare di veleno. Sopravvivenza, capacità di adattamento, riproduzione e sviluppo degli animali artici sarebbero a rischio di alterazione irreversibile. L’allarme è contenuto in un rapporto pubblicato oggi dal Wwf, secondo cui il Polo Nord sarebbe il centro d’attrazione di tutte le sostanze tossiche prodotte dai paesi industrializzati.

”L’Artico sta diventando sempre piu’ una sorta di discarica chimica – ha dichiarato all’Ansa Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia  – molte sostanze tossiche provenienti dalle industrie e dall’uso quotidiano vengono spinte a nord dalle correnti aree e oceaniche, accumulandosi nelle catene alimentari coinvolgendo, in particolare, gli esseri viventi che ne sono al vertice”.
 
Lepri, volpi artiche, renne, caribù, foche, trichechi, lupi, beluga, orsi bianchi starebbero inconsapevolmente immagazzinando una serie di sostanze tossiche che interferiscono con il loro sistema ormonale e immunitario, indeboliscono le ossa e alterano le loro principali funzioni vitali (metabolismo, sviluppo, fertilità, funzioni neurologiche, stimoli della fame e della sete, sesso).
 
I più contaminati sarebbero gli orsi polari, al vertice della catena alimentare. I loro problemi deriverebbero principalmente dalle sostanze usate negli elettrodomestici (ritardanti di fiamma bromurati (BFR) e composti  perfluorinati).
 
Foche e leoni marini sarebbero oggetto di deformazioni scheletriche, cancro, problemi riproduttivi, ormonali e dermatologici. I beluga, nuotando nelle acque costiere e nei fiumi, verrebbero a contatto con così tanti inquinanti chimici che alcuni loro cadaveri sono stati addirittura smaltiti come rifiuti tossici in Canada.
 
Gli uccelli accumulerebbero sostanze tossiche nel tessuto adiposo e le passerebbero direttamente alle uova (e quindi all’embrione) al momento della deposizione.
 
Secondo il WWF, questa situazione, unita ai cambiamenti climatici che già di per sé mettono a rischio la biodiversità, genera una miscela micidiale che mina tutto l’ecosistema polare e mette in dubbio la sopravvivenza stessa delle specie artiche.
 
Viene da sé l’appello all’impegno del Governo, in vista della decisione che il Parlamento europeo dovrà prendere l’autunno prossimo su REACH (Registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche). La cosa più importante sarebbe imporre alle imprese la sostituzione delle sostanze tossiche più pericolose con le alternative già esistenti.
Sara Sottocornola

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