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Valle d’Aosta, si torna a fare scialpinismo senza obbligo di accompagnamento

È stata firmata nella giornata del 16 gennaio la nuova ordinanza del Presidente della Regione Valle d’Aosta, in vigore dal 17 gennaio 2021 e con validità fino al 13 gennaio , con le nuove disposizioni per la gestione dell’emergenza Covid.

Gli appassionati di montagna, per il momento solo valdostani data la totale chiusura della mobilità interregionale, saranno felici di sapere che l’obbligo di praticare lo scialpinismo accompagnati da una guida alpina o un maestro di sci è venuto meno, non comprando più nel testo, come si legge nella nota della Regione: “Per quanto attiene le attività sportive e motorie all’aperto, sempre ai sensi del DPCM, è possibile svolgerle purché nel rispetto della distanza di sicurezza personale. Tra le attività consentite figurano anche lo sci alpinismo e le ciaspolate. La raccomandazione a tutti coloro che decidono di fare attività motoria e sportiva all’aperto è di prestare la massima attenzione a non provocare situazioni emergenziali che possono sovraccaricare il sistema del soccorso”.

Considerata la peculiarità della Valle d’Aosta, che a parte Aosta è formata da soli comuni con una popolazione inferiore ai 5000 abitanti e ha ridotte dimensioni, sono consentiti gli spostamenti su tutto il territorio regionale, anche se attualmente è in zona arancione, con i limiti orari concessi dal coprifuoco nazionale.

Una norma molto criticata

il divieto di praticare lo scialpinismo senza l’accompagnamento di guida alpina o maestro di sci era stato introdotto con l’ordinanza regionale n. 552 dell’11 dicembre 2020 valida fino al 20 dicembre e poi rinnovata fino al 15 gennaio.

“È stata molto criticata l’imposizione dell’accompagnamento con la guida, almeno nella prima fase -aveva detto il Presidente della Regione Erik Lavevaz al quotidiano Aostasera-, ma questa è una scelta nata all’interno dell’unità di supporto, da una indicazione dei sanitari”.

Ed effettivamente molte sono state le voci contrarie che si erano alzate per protestare, tra cui quella del Cai e del Club Alpino Accademico Italiano, ma anche delle guide alpine stesse, tanto che le proteste hanno portato alle dimissioni del Presidente e il Vicepresidente dell’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna Pietro Giglio e Mario Ogliengo.

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