Rifugi

In Aspromonte una villa confiscata alla criminalità organizzata diventa rifugio CAI

Tra le montagne dell’Aspromonte una villa confiscata dalla Magistratura alla criminalità organizzata diventerà un rifugio CAI. La bella notizia, diffusa dalla redazione de Lo Scarpone, giunge dalla sezione di Reggio Calabria del Club Alpino Italiano. Da luogo scenario di violenza e illegalità, la struttura diventerà grazie all’impegno della sezione, un punto di accoglienza per gli escursionisti. Non solo, ma anche e soprattutto un luogo di cultura, formazione ed educazione alla montagna.

Il Rifugio CAI Gambarie d’Aspromonte

Il nuovo rifugio sorgerà a Gambarie, località montana del comune di Santo Stefano in Aspromonte (RC). Si chiamerà Rifugio Cai Gambarie d’Aspromonte e sarà raggiungibile anche in auto. Al di là di chi voglia giungerci in maniera comoda, esso rappresenterà un riferimento per gli escursionisti impegnati lungo il Sentiero Italia CAI e una base per le attività del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.

“Abbiamo partecipato all’Avviso pubblico della Città Metropolitana per la concessione del bene per finalità sociali – racconta a Lo Scarpone la presidente del Cai Reggio Calabria, Augusta Piredda – . Il nostro progetto è stato scelto per la sua qualità e per la credibilità del Club alpino italiano, a livello nazionale locale”.

Il primo rifugio del CAI reggino

“Diventerà la prima struttura di cui potremo disporre in montagna – aggiunge Piredda – , dato che al momento la Sezione non possiede rifugi. La villa è in ottime condizioni strutturali, potremo fare sia ristorazione che offrire pernotto. Naturalmente tutto in pieno stile Cai, all’insegna della sobrietà e della sostenibilità ambientale. Intendiamo trasformarla nella nostra casa sulle Terre alte, dove racconteremo la nostra storia e porteremo avanti la nostra mission”.

Una mission tra gli obiettivi della quale emerge la necessità di promuovere tra i locali le meraviglie di una montagna non da tutti conosciuta nei suoi dettagli.

Noi reggini abbiamo la montagna a due passi dalla città. Siamo famosi per la nostra costa, per avere davanti a noi lo Stretto e la Sicilia, ma alle nostre spalle c’è un patrimonio montano immenso, che in molti casi arriva a picco sul mare. Dalle nostre montagne il panorama è unico, si vede il mare, le Isole Eolie e l’Etna. È un patrimonio che vogliamo promuovere, perché ancora non sufficientemente conosciuto dai nostri concittadini. Vorremmo che diventasse motivo d’orgoglio per l’intera cittadinanza, aumentando anche la consapevolezza della necessità di una sua tutela”.

Spazio alla cultura

All’interno del rifugio verranno realizzati un museo, una biblioteca, una mediateca e un punto informazioni sulle montagne d’Aspromonte. L’intenzione della sezione è di portare in quota “il nostro patrimonio librario e cartografico, attualmente custodito nella nostra sede in città, e renderlo disponibile per la consultazione”.

Grande attenzione verrà dunque rivolta alla cultura, e soprattutto ai giovani. “Sarà un luogo al servizio dell’intera comunità, in particolare dei più giovani – spiega ancora la presidente Piredda – . Penso soprattutto alle scuole: qui potremo avvicinare bambini e ragazzi alla montagna, sia per quanto riguarda la conoscenza, l’educazione e la tutela ambientale, sia per quanto riguarda le attività sportive e motorie. La villa dispone di un ampio parco, nel quale vorremo allestire, come prima cosa, una parete di arrampicata”.

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Un commento

  1. Spazio alla cultura, ma anche servizio di sorveglianza armata di estintori e altro.Meglio non cantare vittoria.Qualcuno leggera’ articolo e bei proclami e progetti e non digerira’.

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