Montagna.TV

Chiusura della mobilità tra Regioni: “Inutile aprire gli impianti”

La possibilità di poter tornare a sciare il prossimo 18 gennaio sembra inevitabilmente allontanarsi con la curva epidemiologica che non scende, i numeri che continuano a spaventare e il parare contrario del Comitato tecnico scientifico che ha consigliato al governo di prolungare il divieto.

Il rischio che salti l’intera stagione è più che mai reale, purtroppo” ha commentato Valeria Ghezzi, presidente dell’Anef, associazione nazionale enti funiviari. “La nostra ripartenza sarà solo il prossimo Natale. Si tratta di una débacle senza precedenti, non solo per noi ma per tutti i lavoratori” spiega la Ghezzi, che chiede al governo ristori certi per il settore che tengano conto, come fatto Oltralpe, dalla Francia all’Austria, delle spese sostenute per tenere il territorio sotto controllo, “perché le piste vanno battute e gli impianti mantenuti

Inutile aprire con le Regioni chiuse

A rendere complessa una futura riapertura degli impianti anche la chiusura della mobilità tra le Regioni. Della stessa opinione Anef: “Senza la circolazione tra regioni come Veneto, Piemonte e Lombardia, è inutile aprire. Con i dati dei contagi in netto peggioramento e quindi con le regioni che diventeranno rosse e arancioni, come può fare una persona domiciliata a Torino o Milano che vuole andare a sciare a Sestriere o Valtellina? Impossibile, e quindi per chi apriamo?”.

Il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, che ha invece annunciato che da lunedì gli impianti altoatesini potranno riaprire, aggiungendo però che se la situazione epidemiologica della provincia dovesse peggiorare si richiuderà tutto. “Noi vogliamo confermare anche questa cosa, sapendo che per ora i turisti non possono arrivare. Questo che sia chiaro a tutti– ha dichiarato in conferenza stampa martedì sera -. Di questo terranno conto i gestori, quando decideranno se aprire o meno”.

Non della stessa opinione il Presidente della Regione Valle d’Aosta Erik Lavevaz, che al quotidiano Aostasera ha dichiarato “Diventa impossibile aprire gli impianti, se anche la situazione sanitaria dovesse permettercelo, se saranno poi vietati gli spostamenti fra regioni, perché sarebbe non economico”. Se gli impianti di risalita dovessero rimanere chiusi, “si sta ipotizzando di autorizzare lo scialpinismo”, ha dichiarato Lavevaz all’ANSA. Un’opportunità che secondo il presidente della Regione potrebbe “dare una mano alle attività economiche che sono sulle piste, anche se lo scialpinismo non porta certo i flussi dello sci alpino“. Ricordiamo che sul territorio valdostano è ancora in vigore l’ordinanza che vieta la pratica dello scialpinismo senza accompagnamento di una guida alpina.

Exit mobile version