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In Antartide tra foche e pinguini. Primi scatti dalla rompighiaccio “Laura Bassi”

Il 23 dicembre scorso la nave rompighiaccio italiana “Laura Bassi” ha lasciato le coste della Nuova Zelanda per raggiungere il Polo Sud e dare via alla campagna oceanografica nell’ambito della 36esima Spedizione Italiana in Antartide. Spedizione, finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) e gestita da ENEA e CNR, rispettivamente in termini di logistica e coordinamento scientifico.

A fine anno la nave è entrata nel Circolo Polare Antartico e in questi giorni è in arrivo presso la base italiana Mario Zucchelli, nella Baia Terra Nova. Da qui l’equipaggio sarà trasferito tramite Basler a Concordia.

Si tratterà, come anticipavamo nel mese di novembre, di una campagna di studi “mordi e fuggi” volta alla conservazione e alla manutenzione della strumentazione dell’Osservatorio Marino. La ripartenza per la Nuova Zelanda è prevista per gli inizi di febbraio. Insieme all’equipaggio della campagna oceanografica tornerà a casa dall’Antartide il personale della campagna estiva presso la base Zucchelli.

Una scelta, quella di limitare gli spostamenti sul territorio antartico, volta a massimizzare la sicurezza di una spedizione nei duri tempi del Covid-19 che, come purtroppo abbiamo avuto modo di scoprire nelle scorse settimane, ha raggiunto anche l’ultimo continente Covid-free. Il personale è peraltro stato sottoposto a quarantena prima della partenza.

Cosa significa “vivere” a Concordia

La stazione scientifica italo francese di Concordia dista 1200 km dalla costa ed è considerata il posto più isolato del pianeta. I team di ricerca che vi stazionano nelle stagioni estive e invernali svolgono qui molteplici attività. Uno dei progetti in attivo è “Epica”, che prevede la trivellazione del ghiaccio fino a 3000 metri di profondità allo scopo di effettuare carotaggi che consentano di studiare il clima antartico del passato.

Lo stesso personale attivo presso la base può essere considerato “oggetto di ricerca”. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) monitora infatti i parametri vitali dei team in azione tra i ghiacci, valutando le reazioni del corpo umano a condizioni decisamente proibitive. Nella zona si raggiungono in estate anche i – 50°, in inverno i – 90°. Il vento può soffiare fino a 300 km/h. Tali elementi, associati alla carenza di ossigeno, rendono l’ambiente quasi extraterrestre. Tanto è vero che le informazioni ricavate dalle analisi fisiologiche realizzate sullo staff serviranno all’ESA a progettare future missioni su Marte con equipaggio umano.

I primi magici scatti tra foche e pinguini

Tra i membri dell’equipaggio della “Laura Bassi” si cela un appassionato di fotografia: il dottor Francesco Sepioni. Medico di bordo di Gualdo Tadino (PG) che, nelle ultime settimane, ha regalato al mondo, tramite il suo profilo Facebook, degli scatti unici che vedono come protagonisti foche e pinguini.

Il dottor Sepioni farà assistenza medica al personale della stazione scientifica per tutto il mese di gennaio, dando poi il cambio al medico invernante. Un ruolo delicato ed essenziale, dato che l’ ospedale più vicino si trova in Nuova Zelanda. 

Non abbiamo resistito al desiderio di contattarlo durante la navigazione per chiedere il permesso di condividere con voi le immagini che mostrano ciò che gli occhi dell’equipaggio sta ammirando in questi giorni. Giorni ma anche notti. Non mancano infatti scatti del sole di mezzanotte.

Fotografie che regalano stupore, di fronte ad alcune delle quali scappa un sorriso. Inevitabile osservare le foche distese beatamente sui ghiacci e rivedere noi stessi al termine dei pranzi delle Feste. I pinguini che si rincorrono poi, sembrano usciti da un celebre cartone animato che probabilmente avremo rivisto sotto le feste (o dai reportage dell’inverno 2019 di Alex Txikon).

“Quando la natura e gli animali sono padroni di una terra. L’uomo a queste latitudini può fare solo la comparsa e per pochi mesi”, il commento del fotografo polare. “Stiamo subendo da giorni isolamento, stress, mal di mare, mancanza totale di contatti con la civiltà, lontananza da affetti, freddo, luce 24 h su 24 con alterazione sonno veglia, rollio continuo della nave da 20 giorni negli spostamenti. Tutto questo viene ripagato da immagini e posti dove pochi uomini possono dire di aver visto e vissuto un esperienza unica, irripetibile“.

Se al termine di questo primo viaggio virtuale tra i ghiacci vi sarete emozionati come noi, restate sintonizzati perché dal lontano Polo Sud arriveranno nelle prossime settimane nuovi aggiornamenti fotografici. “Andrò al centro dell’Antartide, a Concordia, e farò foto lunari ci anticipa il dottor Sepioni –  . Trascorrerò 20 giorni nel posto più estremo e isolato del mondo. Buona visione dai confini del mondo“. 

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