AlpinismoAlta quota

Maltempo sul K2, tutti al CB. Nirmal: “Ho il fuoco dentro. Non vedo l’ora del tentativo di vetta”

Si è chiusa ieri la finestra di bel tempo al K2 e le squadre sono rientrate al campo base dopo aver trascorso qualche notte in quota su e giù da campo 1 e un campo 2 basso (sotto il Camino Bill) con lo scopo di acclimatarsi. Con un giorno di ritardo a causa dell’impossibilità per gli elicotteri di arrivare al campo base, Waldemar Kowalewski è stato trasportato a Skardu data l’impossibilità di continuare la spedizione a causa di un’ernia. Buone notizie invece per Carlos Garranzo Ibañez che ha iniziato l’acclimatamento, arrivando fino al campo 1 basso, dopo essere stato bloccato da fastidiosi problemi intestinali.

Nel frattempo, il gruppetto di tre sherpa di Seven Summit Treks con il compito di salire fino a campo 4 ad attrezzare la via non è riuscito a superare i 7050m a causa del vento. Più o meno la quota raggiunta dalle corde fisse posizionate dalle squadre di Nirmal Purja e Mingma G. Sherpa. Non è stato un lavoro a vuoto però, con l’occasione è stato depositato un po’ di materiale, incluse bombole d’ossigeno.

Come previsto, anche Tamara Lunger e Alex Gavan erano in parete per acclimatarsi ed hanno trascorso una notte a un campo 1 basso (5800m) e una a campo 1 (6100m). “Da quello che vedo e sento, capisco che la cosa fondamentale per poter toccare la cima al K2 senza ossigeno sarà un buon acclimatamento. Quindi mettiamoci in testa di farlo come si deve. Il K2 con la sua potenza non ci farà vivere una cosa semplice. In alto c’è sempre tanto vento! Mi immagino sarà la cosa più difficile che andrò a fare!” ha scritto l’alpinista al ritorno.

La giornata di maltempo è stata dedicata dagli sherpa al campo base alla puja, la cerimonia propiziatoria per rendere omaggio alla montagna affinché sia benevola durante la scalata. “È stato molto bello vedere tutti i membri di diverse squadre pregare insieme il dio della montagna per un passaggio sicuro” ha raccontato Nirmal.

Davanti agli alpinisti si prospettano alcuni giorni di maltempo con vento forte e qualche nevicata. In base alle previsioni, una breve apertura dovrebbe incominciare attorno al weekend, anche se vi è qualche rischio di rafforzamento dei venti a inizio della settimana prossima, che però sembra promettere una bella finestra dal 13 gennaio. Con Nirmal Purja e Mingma G, Sherpa (entrambi senza ossigeno supplementare, ma arrivati al K2 già acclimatati) riposati e le squadre di Seven Summit pronte si tenterà di raggiungere la Spalla. Il morale è alto, la determinazione anche e i segnali che si inizia a scalpitare ci sono, basta leggere le parole di Nirmal: “Sento quel fuoco ardere nel petto, grazie alle grandi montagne e alla sfida che mi stanno concedendo. Non vedo l’ora che arrivi il tentativo di vetta!.

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16 Commenti

  1. Grande organizzazione. Quasi di tipo militare. I
    Nepalesi giocano in casa e inoltre hanno creato un team che va al di sopra degli interessi economici.
    Ottime possibilità di successo.

  2. Onestamente questo tipo di alpinismo fatto di chilometri di corde fisse posizionate in gran parte da sherpa ha perso molto fascino. Aggiungiamo abbigliamento riscaldato e ossigeno e la poesia svanisce

    1. Svanisce la poesia ma se l’alpinista nella foto continua a “ramponare” le corde fisse, in cima non ci arriva nessuno, anzi, ci sarà anche qualche complicazione di troppo!!

  3. 60 persone sulla montagna. Se si fosse potuto avrebbero fatto battere la traccia anche dai gatti delle nevi!!!
    È alpinismo?

    1. È alpinismo anche questo. L’alpinismo hymalayano non è sport olimpico. Ognuno scala come gli pare. Oggi è più business che sport. D’altra parte è messner stesso che ha insegnato come si fanno i soldi con l’alpinismo

  4. Dovranno fare i conti con la Seven Summit che avranno il diritto sui campi piú alti, e riusciranno anche a bloccare qualche tenda, per liberarla nel momento giusto e far passare chi ha pagato. I Sherpa sono troppo emozionati…volere non é potere.

  5. Vedremo come sarà il tempo e se il vento lascerà salire, per qualcuno basterebbero 3-4 giorni di calma per fare su e giù.
    Il Gurka è molto tosto.
    Spero non vi siano brutte avventure.

  6. Posso capire chi dice che Messner e Kukuczka si rivolterebbero a vedere questo tipo di approccio alla montagna. D’altro canto, però, a differenza di qualche alpinista di “tante parole ma poca sostanza”, fino ad ora Nirmal ha sempre fatto vedere di cosa è fatto. Non parla per dare aria alla bocca.
    Probabilmente il suo passato militare gli consente di avere un ego e una consapevolezza dei propri mezzi che in pochi attualmente hanno: non mi meraviglierei se sarà veramente il primo in cima.
    Si può criticare, da dietro una tastiera del pc ovviamente, il suo approccio alla montagna (corde fisse, eventuale ossigeno,ecc), ma io ammiro davvero la sua concretezza e l’abilità di lasciarsi scivolare addosso le critiche che da sempre lo circondano. Ricordiamoci che siamo nel K2 IN INVERNO, non in un 3000 delle Dolomiti. Go Nirmal!

    1. Il K2 d’inverno non va fatto a tutti i costi (corde fisse, ossigeno..); nel 2021 sarebbe ora di farlo pulito o NON FARLO PROPRIO (se si vuol parlare di alpinismo). Messner non ha insegnato niente? E poi il linguaggio eroico è dagli anni 50 che non lo sentivamo, non c’era bisogno di una sua riedizione. Il fatto che io probabilmente non riuscirei nemmeno ad arrivare al C1 con corde fisse ed ossigeno non c’entra un tubo con il discorso che faccio.

      1. Che significa “pulito”? Se intende senza mezzi tecnologici, allora è pulito solo l’alpinismo di fine ‘800. Se usi, bombole,gore,piume, abbigliamento riscaldato, kevlar e corde dinamiche, anche messner fu tra i primi ad usare scarponi con lo scafo invece di quelli chiodati,non era pulito nemmeno lui? L’alpinismo non è uno sport in cui si vince la Coppa, il certificato di vetta lo rilasciano se arrivi in vetta, anche se l’elicottero ti lascia a metà percorso, anche se lo sherpa ti porta in braccio. Ognuno adotta le regole che gli fanno più comodo, oggi il metro di giudizio segue le regole del mercato e della popolarità, poi è il popolo degli appassionati che decreta l’importanza dell’impresa in base all’interesse che gli concede

        1. Grazie per avermi ispirato RO:hai perfettamente ragione.Messner e agiato.ha proprieta’ ed investimenti occulati.2 banche cooperative molto sostanziose sono quelle che finanziavano ancora i nonni nei masi.in alto adice.buona parte dei risparmi Messner li ha investiti come se fossero bond nei 6 musei.tra pubblico e privato sono stati investiti oltre 30 milioni di euro in questo progetto dall’interesse internazionale.quello che ha fatto Messner ,come semplice solitario ed anarchico alpinista-esploratore,non ci e riuscito praticamente nessuno,al mondo.i termini contrattuali sono molto severi ma certo NON UN CAPPIO per Messner.c’era un imbecille che da queste parti continuava a dire,….che ormai Messner si godeva la pensione,dopo avere abusato degli sherpa e del ministero degli esteri,per potere importare da tutto il mondo ,animali oggetti comuni ed oggetti di valore,di valoreanche storico e culturale.volevo ricordare a questo imbecille,che il museo di scienze naturali sito nella vostra GENOVA,in italia,e frutto di donazioni anche straniere.se non e unico al mondo sicuramente e il 1 o il 2 per importanza.come pure il museo egizio a torino .ecco cosa ha fatto Messner con i soldi di 30 anni di scalate funerali e amputazioni incluse.tutto questo museo diviso per 6 rimarra’ ad uso e consumo allo stato italiano(non la regione autonoma T.A.A.).al 99%.

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