Gente di montagna

Vittorio Sella

“Sella è ancora ricordato come forse il più grande fotografo di montagna di tutti i tempi. Il suo nome è sinonimo di perfezione tecnica e raffinatezza estetica.”

Jim Curran

Fotografo, alpinista ed esploratore la figura di Vittorio Sella è celebre tra gli amanti e gli studiosi di montagna. Le sue foto da luoghi mai immortalati prima rappresentano oggi una testimonianza artistica e culturale, nonché un fondamentale documento storico per comprende come il mondo sia mutato nel corso dell’ultimo secolo e mezzo.

La vita

Nipote del politico e fondatore del Club Alpino Italiano Quintino Sella, Vittorio nasce il 28 agosto 1859 a Biella. I primi rudimenti in termini di fotografia li apprende dal padre, Giuseppe Venanzio, imprenditore tessile ma appassionato studioso di fotografia. Proprio il padre è stato autore del primo trattato teorico pratico pubblicato in Italia, Il plico del fotografo.

Alla scomparsa del padre Sella, disorientato, lascia il liceo per arruolarsi in Cavalleria a Torino. Vi trascorre un anno quindi ritorna a Biella con l’intenzione di studiare chimica, meccanica e tessitura per poter così occupare un ruolo utile nell’azienda di famiglia. È sempre in questo periodo che decide di approfondire gli studi fotografici, grazie soprattutto all’aiuto di Vittorio Besso, ex allievo del padre divenuto fotografo professionista nonché “Fotografo di Sua Maestà il Re d’Italia”. Da lui riceve la sua prima macchina fotografica, una formato 30×36 centimetri. È con questa che nel 1879, dalla vetta del Monte Mars, realizza il panorama circolare delle Alpi. È l’inizio di una prolifica carriera per Vittorio Sella, una storia che lo porterà in giro per il mondo consacrandolo come uno dei migliori fotografi di montagna di tutti i tempi.

Per un breve periodo dirige la tintoria del Lanificio Maurizio Sella. Inoltre, nel 1886 è cofondatore della Banca “Gaudenzio Sella & C.”, dove riveste il ruolo di presidente del Consiglio di Sorveglianza. Nel 1902, in Sardegna, fonda con il fratello Erminio e il cugino Edgardo Mosca l’azienda vinicola “Sella & Mosca”.

Vittorio Sella muore a Biella il 12 agosto 1943, all’età di 84 anni. Le sue spoglie riposano nel cimitero monumentale di Oropa.

Sposatosi con Linda Mosca ebbe quattro figli: Clementina (1883-1949), Bianca (1887-1971), Giuseppe (1888-1939) e Cesare (1889-1971).

L’alpinismo

Vittorio Sella eredita la passione per la montagna dallo zio Quintino, arrivando a praticare alpinismo d’alto livello. In poco tempo mette a segno numerose ascensioni di prestigio sulle Alpi, tra cui le prime salite invernali di Cervino e Monte Rosa. Sua è inoltre la prima traversata invernale del Monte Bianco. A livello alpinistico è un precursore dell’alpinismo invernale.

Nel 1888 lascia le Alpi occidentali per un viaggio esplorativo alle pendici dell’Etna, in Sicilia. Per lui è la prima esperienza con un ambiente diverso. L’anno dopo sarebbe poi partito per il Caucaso centrale, dando il là a un ricco ventennio di viaggi ed esplorazioni che l’avrebbero portato nei vari continenti. Nel Caucaso sarebbe tornato altre due volte, nel 1890 e nel 1896. Nel corso di queste tre spedizioni il fotografo realizza prime salite e porta avanti progetti di ricerca. Per i risultati scientifici ottenuti dalle ricerche condotte sul Caucaso gli vengono conferite due importanti onorificenze: la Croce di Cavaliere dell’Ordine di Sant’Anna, dallo zar Nicola II; il premio Murchison, dalla Royal Geographical Society di Londra.

Al rientro dal suo ultimo viaggio nel Caucaso viene invitato da Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi, a prendere parte come fotografo ufficiale alla spedizione in Alaska programmata per il 1897. Obiettivo del Duca è realizzare la prima salita del Monte Saint Elias, un Cinquemila al confine tra Canada e Alaska la cui vetta viene raggiunta da tutti i componenti della spedizione.

Due anni dopo la salita del Saint Elias Vittorio Sella si reca nel Sikkim insieme allo scalatore inglese Douglas William Freshfield per realizzare il periplo del Kangchenjunga, la terza montagna della Terra. Nello stesso anno partecipa inoltre alla spedizione di Luigi Amedeo diretta al Polo Nord, imbarcandosi sulla Stella Polare.

Il primo decennio del Novecento è caratterizzato per il fotografo piemontese da alcune esperienze che lo vedono legato all’esploratore di casa Savoia. Nel 1906 sono insieme in Africa, dove effettuano la prima salita del Ruwenzori (Uganda); nel 1909 si reca invece in India, per raggiungere le pendici del K2 che il Duca vorrebbe salire per primo. Siamo troppo in anticipo sul tempo degli Ottomila, così la salita sfuma ma gli alpinisti riescono a individuare una possibile e logica via di salita lungo quello che oggi chiamiamo Sperone Abruzzi.

Sella continua a praticare alpinismo fino alla vecchiaia, ne è un esempio il tentativo al Cervino del 1935 quando ha 76 anni. In questa occasione è portato a rinunciare dall’incidente occorso a una guida.

La fotografia

Le fotografie di montagna realizzate da Vittorio Sella sono tutt’oggi considerate tra le migliori di sempre. Merito dei luoghi esplorati, ma soprattutto della sua capacità e tecnica. In realtà a differenza di altri fotografi Sella non ha una sua tecnica di riferimento. Nel corso dell’attività ne utilizza di diverse. Nel 1881 sperimenta le lastre alla gelatina bromuro per la produzione del panorama circolare in undici lastre dalla cima del Cervino (lastre 24×30 cm). Tra gli anni Ottanta e i Novanta dell’Ottocento utilizza le medesime lastre, ma in formato 30×40 centimetri, per realizzare scatti che raccontano le Alpi italiane e straniere.

Le foto realizzate con lastre 30×40 alla gelatina bromuro permettono di ottenere immagini di altissima qualità, comportano però anche molte difficoltà di trasporto. I materiali pesano e sono molto delicati, non è facile pensare di scalarvi il Cervino o, addirittura, raggiungervi il campo base del K2. Per farlo Sella studia e sviluppa degli zaini e delle sacche da sella apposite.

Negli anni Trenta del Novecento, ormai in età matura, dedica le sue giornate alle ristampe con l’obiettivo di reinterpretare i negativi cercando di ottenere effetti di maggior impatto estetico, questo grazie al “viraggio  doppio tono” procedimento ideato da Sella stesso.

Il suo archivio è oggi custodito a Biella dalla Fondazione Sella o.n.l.u.s. che ha sede nell’ex lanificio della famiglia.

Curiosità

A lui è dedicato il rifugio Vittorio Sella, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Onorificenze

  • Premio Murchison della Royal Geographical Society, per le sue esplorazioni nel Caucaso
  • Croce di Cavaliere dell’Ordine di Sant’Anna

“Facendo fotografie sulle Alpi si è molto cresciuto in me l’amore per le montagne. Tutti i giorni ho sott’occhio i vari aspetti della natura nelle alte regioni ed imparo ad apprezzarne meglio le bellezze.”

Vittorio Sella

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Un commento

  1. Articolo ben fatto
    Segnalo, però, un errore Vittorio Sella non partecipa alla spedizione di SAR Duca degli Bruzzi al Polo Nord sulla Stella Polare. Varrebbe, poi, la pena di ricordare che Erminio Sella accompagna il cugino Vittorio nella prima spedizione in Caucaso e in quella intorno al Kanchenjunga con Freschfield

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