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Stambecco spaventato attacca cane di un escursionista: ecco come non comportarsi

Nell’estate post lockdown le montagne, come evidenziato più volte nelle ultime settimane, sono divenute meta prescelta da molti più escursionisti e turisti che negli anni passati. Una fisiologica conseguenza è che vi sia chi non abbia chiare le regole comportamentali da seguire in quota per rispettare l’ambiente. Termine che comprende mondo vegetale e animale. In particolare, l’episodio su cui vi invitiamo a riflettere quest’oggi riguarda il rapporto tra uomo e fauna selvatica, nella fattispecie lo stambecco. Punto di partenza per tale riflessione è un video divenuto virale sul web negli scorsi giorni.

Siamo sulle Alpi, località non precisamente definita, ma tra i commenti in circolazione pare potercisi orientare tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Particolare di poco conto. L’elemento su cui concentrarsi è il protagonista delle riprese: uno stambecco maschio avvicinato decisamente troppo da un escursionista curioso. Che inoltre porta al guinzaglio il proprio cane. Quello che per l’escursionista può risultare un incontro eccezionale face to face, per l’esemplare può diventare causa di stress.

“L’emblema dell’escursionismo moderno”

A spiegarlo con termini scientifici ma al contempo chiari a tutti, è su Facebook il fotografo e naturalista Marco Colombo, consulente scientifico di Geo (RAI 3), che intitola quello che definisce racconto edulcorato della vicenda, “L’emblema dell’escursionismo moderno”. Un lungo commento personale che vuole essere di stimolo per una riflessione collettiva “per migliorare i nostri comportamenti”.

“Questo video rappresenta l’emblema di cosa spesso è purtroppo diventato l’escursionismo odierno. Ci sono i quattro elementi cardine: la persona, il cellulare, il cane ed il selvatico. Quest’ultimo è uno stambecco maschio, animale salvato dell’estinzione in Valle d’Aosta e poi reintrodotto in varie zone alpine: si tratta di una specie non particolarmente timorosa nei confronti dell’uomo, anche se in alcuni luoghi come quello del video gli animali sono ancora più confidenti. L’escursionista si avvicina (troppo) allo stambecco, che essendo confidente non scappa via; alcuni studi sui camosci con radiocollare hanno mostrato che anche se l’animale non dà segni di nervosismo, sotto una certa distanza si innesca uno stress di tipo fisiologico che può diventare cronico in aree molto frequentate, con tutte le conseguenze negative del caso a lungo termine.

Ma qui abbiamo un’ulteriore complicazione: il cane. Poveretto, lui non ha alcuna colpa, solo la sfiga di essere finito nelle mani sbagliate. Miracolosamente al guinzaglio (già è un successo…), il cane si protende comunque verso lo stambecco che, ignorando la persona, gli va incontro minaccioso: tra i segnali palesi, la testa bassa e il protendersi in avanti come se fosse quasi sulle punte degli zoccoli, sono indicazione di un’imminente interazione aggressiva. Per lo stambecco il cane è l’equivalente del lupo, un predatore da scacciare il prima possibile.

A questo punto chiunque si allontanerebbe, pensando di aver commesso un errore: invece no, meglio estrarre il cellulare e fare una stupenda foto instagrammabile, #mydog #intothewild #mannaggiallostambecco, a meno di un metro dal selvatico sempre più scocciato.

Ed ecco l’inevitabile: l’ungulato carica il cane, sempre ignorando il padrone, rischiando di ammazzarlo, di fare male a sé stesso e pure alla persona. A questo ulteriore punto, chiunque si allontanerebbe definitivamente, ma qui no, l’escursionista indugia, e lo stambecco carica ancora moltiplicando i rischi ulteriormente. Cosa sarebbe uscito sul giornale? “Stambecco uccide cane al guinzaglio”? “Stambecco selvaggio carica escursionisti”?Stambecco cattivone, come hai osato, vai via dalla tua montagna, ora ti tiro un sasso. E glielo tirano davvero. Ecco un altro cardine della storia dell’umanità, si fanno le cazzate ma la colpa è sempre degli altri.

Oltre che conoscitore degli animali selvatici sono un grande amico e amante dei cani, e ritengo inaccettabile il rischio a cui questa persona ha esposto il suo animale domestico. Ironia della sorte, il commento con cui il video è stato postato su Facebook (sottolineo che non so se chi lo ha postato sia coinvolto o meno nella realizzazione): “Per rasserenarci un po’”.

Giusto, per rasserenarci un po’, stiamo a un metro dagli stambecchi con il cane, rischiando di farlo diventare un kebab. Stressiamoli per fare un video tipo gioco di forza, chi si sposta per primo? “Ciao, sono stambecco93, ma 93 l’età non è, capisciammè” e ti trovi due sciabole infilate nel cane.

Il totale scollamento dalla realtà e la completa mancanza di comprensione e percezione dei comportamenti dei selvatici e della loro bolla di rispetto, uniti al desiderio di filmarli e fotografarli con il cellulare, porteranno a sempre più incidenti. Questa volta sono tutti illesi, fortunatamente (non è un video cruento, potete guardarlo). Ma non sarà sempre così, che sia uno stambecco, un cervo, un orso o una marmotta.
Ed io sarò lì, mio malgrado, in cerca di un fegato di ricambio, ad attendere i titoli dei giornali, in cui gli stambecchi mannari scendono a valle per uccidere i canetti innocenti al guinzaglio di padroni che non se lo spiegano. 

PS: mi sembrava inutile specificarlo ma lo esplicito, come non dovete scrivere insulti qui, non dovete nemmeno aprire il link e andare a insultare di là. Siate civili e riflettiamo su come ci si debba comportare con un cane in presenza di selvatici”.

Cogliamo l’occasione, oltre che per unirci all’appello di Marco Colombo di riflettere in maniera civile sull’accaduto, di ricordarvi quali siano le regole per affrontare in serenità una passeggiata in quota con i propri amici a 4 zampe.

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7 Commenti

  1. Sottoscrivo ogni parola ed ogni virgola, un appunto: come mai non salta fuori il solito sindaco o consigliere (di solito leghista) che si batte a spada tratta per l’abbattimento dell’ennesimo animale selvatico “pericoloso” per l’uomo? Stai a vedere che sono pericolosi solo orsi e lupi.

    Non smetterò mai di dirlo, non esistono animali selvatici pericolosi per l’uomo, semmai è l’uomo che è pericoloso per gli animali selvatici.

  2. Il punto è sempre e purtroppo l’uomo nel suo egoismo e voglia di apparire.
    Poveri animali in balia dell’essere jmano

  3. Sottoscrivo tutto quello che dici,a parte la parentesi politica che non so cosa ci azzecchi nella discussione . O meglio” salta fuori il politico di turno che si batte a spada tratta per abbattere gli animali”

  4. Nella società “civilizzata evoluta” i bambini non hanno mai visto una gallina e non hanno mai interagito con essa.
    Talvolta cerco di immaginarli da grandi e cosa possano combinare nelle loro “avventure” in montagna, in ambiente con pochi adattamenti alla “civiltà evoluta”.
    Spesso trovo conferme guardandoli con i cani che hanno e come si rapportano con essi.

    Che la società si sia evoluta creando un isolamento da ciò che non è umano ?

  5. Oltre alle cose ovvie già dette, faccio notare anche il cretino che, primo, riprende col cellulare in verticale eppoi, secondo, lo ruota pure portandoci quasi al torcicollo.

  6. Poteva finire molto male per l’animale, parlo di quello con il telefono evidentemente, perché una incornata di quelle deve fare molto male. Sono anche curioso di sapere quanti « like » vale una cazzata simile.
    Poveri noi!

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