Film

“The Head”. Una serie TV thriller tra i ghiacci del Polo Sud

Su Prime Video Italia è di recente approdata una nuova serie TV dal titolo “The Head”. Un thriller a puntate, ambientato tra i ghiacci del Polo Sud, rigorosamente in inverno. Una produzione internazionale che ha visto la collaborazione di Mediapro, Hulu Japan e HBO Asia. Tra i volti conosciuti del cast spicca Alvaro Morte, il professore della celebre serie “La Casa di carta”.

Peculiarità della produzione, come ha tenuto a sottolineare in una conferenza stampa Ram Talem, produttore esecutivo, è che a differenza di molte altre serie, questa volta lo sviluppo si articoli in inizio, parte centrale e fine. Senza lasciare nello spettatore il tipico dubbio da mystery drama. “Guardando gli episodi si hanno tutte le risposte”, ha assicurato Talem.

Le sei puntate di circa 50 minuti ciascuna (+ 1 contenuto extra di 2 minuti) sono state annunciate in anteprima sul web come “il thriller dell’estate”. Non resta che cimentarsi nella visione per poterne dare conferma.

Trama

Al Polo Sud il team della stazione di ricerca Polaris VI sta festeggiando l’ultimo giorno di luce e l’arrivo del lungo, buio inverno. Un momento che coincide con il passaggio di testimone tra le due squadre che annualmente occupano la struttura, dove è in corso uno studio cruciale per la lotta al cambiamento climatico. A capo del team il biologo Arthur Wilde. Un inizio, in sintesi, decisamente tranquillo.

Sei mesi più tardi però lo scenario cambia. Il capo della squadra estiva Johan Berg arriva alla stazione dopo tre settimane di interruzione delle comunicazioni con il team antartico. A preoccuparlo è soprattutto il fatto che nella squadra vi sia anche sua moglie Annika. Anche lei inghiottita da un improvviso silenzio.

L’Antartide è un luogo impervio, si sa, dunque potrebbe trattarsi banalmente di un guasto. La realtà è ben diversa. Johan scopre che tutti i colleghi della squadra “Winterers”, com’è soprannominato il team di Wilde, sono morti o dispersi. La scena è abbastanza raccapricciante. Ci sono teste mozzate, corpi carbonizzati e fori di proiettile ovunque. Cosa è successo? Chi è il colpevole?

Berg non attende i soccorsi ma si cimenta in una indagine personale. E scopre così nella stazione esiste un sopravvissuto. Si tratta della giovane dottoressa Maggie Mitchell. La ragazza è in stato confusionale, evidentemente sotto shock. Inizialmente non è di grande aiuto nelle ricerche. Ma diventerà un tassello importante per ricostruire il puzzle. Passo dopo passo, Johan troverà una logica nella ricostruzione degli eventi. Senza rischiare un effetto spoiler, sottolineiamo che non si tratti di eventi soprannaturali.

La serie non nasce con l’intento di diventare un horror, o sfiorare i confini del fantasy. Tutt’altro. Finalità dei registi è di costruire una trama attorno alle personalità in gioco. Ognuno dei protagonisti ha un lato da celare. Elementi che spesso hanno a che fare con il passato. Piuttosto che “Chi è l’assassino?” la domanda diventa “Perchè?”.

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