Arrampicata

Adam Ondra e i trucchi per chiodare una via su arenaria

Proseguono per la seconda settimana consecutiva le lezioni di chiodatura in compagnia di Adam Ondra. Dopo aver appreso le regole base per chiodare adeguatamente una via su roccia calcarea, nel Sud della Repubblica Ceca, l’episodio numero 77 della serie “Road to Tokyo” ci conduce nel Nord Ovest del Paese, “sull’infame arenaria”.

“Qui l’etica della chiodatura si fa complessa – spiega Adam – poiché, visto il divieto di calarsi dall’alto, necessariamente tocca chiodare dal basso”. Le immagini di cui si compone il video risalgono al 2011 e mostrano Ondra in fase di apertura di una via particolare insieme a Ondra Beneš: la via più dura sull’arenaria ceca, il 9a “To tu ještě nebylo”.

Una chiodatura terrificante

“Personalmente non sono esperto di arrampicata su arenaria. In particolare di apertura di nuove vie sull’arenaria”, sottolinea il campione ceco, presentando il protagonista ben più esperto di questa puntata: Petr “Spek” Slanina. La leggenda dell’arenaria, con alle spalle oltre 2000 prime ascese. “Lui è il migliore nel sapere dove posizionare un chiodo”.

Chiodare dal basso è una vera impresa. Servono attenzione e tanta pazienza. Cadere è un attimo. “Ho impiegato un’ora e mezza per fare un buco, ed è stato il passaggio più rapido”, ricorda Petr in relazione a una chiodatura che lo ha visto, dalle 6 del mattino alle 10 di sera, posizionare 3 anelli. “Ero così stanco che neanche riuscivo a camminare sulla via del ritorno”. 

Un trucco per rendere più agevole il processo è servirsi di “navrtavak”, dispositivi per cui serve realizzare fori molto più piccoli, cui ci si può agganciare in modo tale da riuscire con più facilità a procedere nella realizzazione dei fori ben più ampi necessari per il chiodo. Il “navrtavak” diventa anche una alternativa qualora non si trovino appigli idonei a posizionare un gancio.

All’opera su “To tu ještě nebylo”

“Sull’arenaria ceca la distanza tra i chiodi è generalmente molto elevata – spiega Adam – ‘To tu ještě nebylo’ è appunto la via più complicata sull’arenaria della repubblica ceca. Una prima volta è stata chiodata dall’alto, contro le regole. Motivo per cui i chiodi sono stati rimossi. Aprirla secondo le regole, dal basso, è diventata una sfida”.

Ondra Beneš è colui che si è cimentato per primo in questo arduo tentativo, posizionando tre chiodi per poi bloccarsi. Motivo per cui nel 2011 ha deciso di invitare Adam a dargli man forte. “Non avevo mai chiodato dal basso una via di arenaria”. Facciamo dunque un salto nel passato.

I due ragazzi si trovano a dover affrontare insieme la problematica mancanza di appigli per posizionare un gancio e avanzare con la chiodatura in parete. Adam propone di utilizzare un martello con la punta molto sottile per creare dei microfori, bastevoli a bloccare il gancio. Beneš di optare per un piccolo trapano. Seguendo quest’ultima soluzione, Adam inizia a salire in parete, tentando disperatamente di realizzare un foro prima di cadere insieme al mini trapano. Alla fine riesce a forare la roccia. “Il foro non era perfetto ma sufficiente per bloccare un gancio”. Un bel passo avanti ma la paura di cadere continua ad essere l’assistente principale in questa impresa. Nel mentre che con convinzione inizia a trapanare, ecco che il gancio cede. Al secondo tentativo riesce a realizzare un foro idoneo a inserire un navrtavak. La strada è quasi in discesa.

“Posizionato il quarto chiodo tutto ciò che restava da fare era salire fino in cima”. Nulla di estremamente complicata, grazie ai segni residui della chiodatura dall’alto smantellata, ma neanche troppo facile. Con un ultimo slancio di energia e perseveranza, ecco che Adam arriva a chiudere la via. Tornerà un anno dopo per realizzare la prima salita red point.

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