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Monte Bianco. Dai ghiacci emergono giornali indiani, reperti di uno schianto aereo del 1966

Il progressivo scioglimento dei ghiacciai a causa dei cambiamenti climatici, negli ultimi anni sta portando alla luce reperti storici rimasti sepolti per decenni nei ghiacci, un tempo considerati perenni. Il più recente rinvenimento è avvenuto sul Monte Bianco nelle scorse settimane. Dal Glacier des Bossons sono infatti tornati alla luce dei vecchi giornali indiani, risalenti ad oltre 50 anni fa. Si tratterebbe di reperti giunti sul ghiacciaio a seguito dello schianto di un Boeing 707 della Air India sul massiccio, in data 24 gennaio 1966. Furono 177 le vittime.

In prima pagina l’elezione di Indira Ghandi a Primo Ministro

A ritrovarli, in ottime condizioni, inglobati in un blocco di ghiaccio che si era appena sciolto, è stato Timothée Mottin, gestore di un bar-ristorante a La Cabane du Cerro, a 1350 metri di quota sopra Chamonix. In totale i giornali sarebbero ben 12. Tutte copie del National Herald ed Economic Times, datate 20 e 21 gennaio 1966. Su ciascuno campeggia a grandi caratteri il titolo della notizia dell’elezione di Indira Gandhi a capo del governo indiano. Un evento storico che per la prima volta vide una donna rivestire il ruolo di Primo Ministro del Paese.

“Non è stata una sorpresa – ha dichiarato Mottin al quotidiano francese Le Dauphiné Liberé – . Il ghiacciaio si ritira e restituisce resti dell’aereo, con l’esperienza sai dove li puoi trovare, in estate quando le condizioni sono favorevoli”. I reperti, attualmente in fase di asciugatura, saranno in futuro esposti a La Cabane du Cerro.

La tragedia del 1966. Incidente o complotto?

Lo schianto del 24 gennaio 1966 fu con alta probabilità causato da una avaria al sistema di navigazione e un probabile fraintendimento nelle comunicazioni tra la torre di controllo svizzera e il pilota dell’aereo, proveniente da Mumbai e diretto a Londra, con scalo previsto a Ginevra. Improvvisamente il pilota iniziò la discesa nella convinzione di aver superato il massiccio del Bianco, come mostrato nella ricostruzione video sottostante. Un errore fatale. Morirono tutti. 106 passeggeri e 11 membri dell’equipaggio.

Secondo una ipotesi complottista emersa negli anni Novanta, le cose potrebbero essere andate diversamente. A bordo del Boeing viaggiava infatti Homi Jehangir Bhabha, a capo della Commissione per l’energia atomica indiana. Un personaggio che aveva fatto parlare di sé nel 1965, quando aveva annunciato la potenziale realizzazione da parte dei suoi tecnici di una bomba atomica, e di essere in attesa dell’ok da parte del governo indiano. Un annuncio che aveva suscitato il timore delle potenze mondiali. Secondo un ex funzionario della Cia, Robert T. Crowley, l’aereo sarebbe saltato dunque  in aria per una bomba piazzata nella stiva dagli agenti segreti.

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