Franco Collé su e giù dal monte Rosa in tempo record
In questa strana stagione estiva senza gare bisogna trovare nuovi stimoli e nuovi progetti. Ci si dedica allora a quelle ambizioni rimaste nel cassetto per anni, a quei sogni sempre rimandati per star dietro agli impegni sportivi. È andata così per il due volte vincitore del Tor de Géants Franco Collé che ha stabilito il nuovo record di salita e discesa dal Monte Rosa partendo dal centro di Gressoney la Trinité. “Per me il Rosa è la montagna di casa, quella che vedo tutte le mattine dalla finestra” ci racconta. “Era un progetto che portavo con me da anni, ma che non ero mai riuscito a concretizzare sia per il tempo che per le condizioni del ghiacciaio”. All’improvviso poi tutto è sembrato perfetto, nonostante il rialzo termico e le abbondanti nevicate di appena una settimana fa, e si è deciso a partire. “Una scelta presa senza troppa pianificazione, dopo aver valutato velocemente le condizione della neve”. Un approccio insolito per Collé che solitamente prepara tutti i suoi impegni in modo meticoloso.
31 i chilometri del percorso, lo stesso seguito nel 1997 da Bruno Brunod, precedente detentore del record. “Bruno era il mio idolo d’infanzia, poi è diventato un caro amico” spiega Collé. “Ho vissuto questa esperienza come se fosse una gara con lui. Volevo divertirmi dopo i lunghi mesi di lockdown che ho vissuto in casa. Se non ce l’avessi fatta avrei festeggiato ugualmente e mi sarei goduto questa corsa su e giù dal Rosa”.
Partito bene Franco ha subito un rallentamento oltre il Colle del Lys a causa della neve farinosa. “Con le scarpe da ginnastica sprofondavo e questo mi ha fatto perdere un bel po’ di tempo, lo stesso anche in discesa”. In cima è arrivato con 4 minuti di ritardo rispetto ai tempi parziali registrati da Brunod nel 1997. Ritrovata poi la neve compatta e solida, in discesa dal Colle del Lys Franco Collé ha potuto recuperare il divario con l’amico, costruendo una performance strepitosa. Il cronometro si è fermato nel centro di Gressoney la Trinité dopo 4 ore 30 minuti e 45 secondi. 14 minuti e 15 secondi in meno rispetto al precedente record. “Speravo di stare sotto i 30 minuti, ho cercato di spinger al massimo quando ho capito che stavo scrivendo un capitolo importante per la mia vita. Sono contento di aver trasformato un sogno in realtà”.
Francamente, mi paiono dei record veramente inutili. Se non a livello di soddisfazione personale (complimenti comunque all’atleta).
Mi sto allenando per farlo saltellando su un piede solo: il destro in salita e il sinistro in discesa
Rialzo termico, abbondanti nevicate di appena una settimana fa, neve farinosa, scarpe da ginnastica: sbaglio o in poche parole sono stati buttati via decenni di raccomandazioni sulla sicurezza in montagna?
E partito da Gressoney ed è arrivato a punta Dufour ? Bene!
1) è utile andare in montagna?!?
2) se a te fa piacere puoi anche saltellare sui 2 piedi…
3) dovrebbero chiuderle queste maledette montagna…troppi rischi: addirittura questo sprovveduto non aveva neppure lo zaino con i panini. Chiudere le montagne! Aprirle solo alle persone responsabili, dopo accurati controlli.
In sostanza: stiamo criticando uno dei migliori skyrunner mondiali che conosce questa montagna come le sue tasche…che ha battuto un record di un suo amico e leggenda dello skyrunning…certo che è inutile, come è inutile l’alpinismo, la corsa, il bouldering, l’arrampicata, il parapendio…
apriamo un po’ la mente. La montagna dovrebbe ampliare i nostri orizzonti
Ha ragione da vendere. Con le scarpe da ginnastica sprofondavo e ho perso tempo! Il soccorso alpino ringrazia per la pubblicità fatta e per l’insegnamento che questi nuovi idoli dell alpe portano.
È sicuramente un’impresa sportiva notevole…
Ma cosa c’entra con l’alpinismo?
Provateci….
Leoni da tastiera
Provate.
Poi ne riparliamo
Grazie Franco
Grande atleta di straordinaria umiltà e preparazione
Allarghi gli orizzonti dell’umano. O Perlomeno i miei!
Paolo