Arrampicata

Arrampicare in fessura con Adam Ondra su “Belly Full of Bad Berries”

Il 69esimo episodio della serie “Adam Ondra Road To Tokyo” si prospetta ad alto tasso di adrenalina e ironia fin dal commento introduttivo del protagonista. “Ci sono rare occasioni nell’arrampicata che ti consentono di scavare a fondo nei tuoi livelli energetici, inducendo una tale fatica da desiderare quasi di vomitare. Nel momento in cui i movimenti si fanno più intensi, generalmente cadi prima che possa succedere. L’arrampicata off-width, su fessure fuori misura, indipendentemente da quanto possa suonare disgustoso, è bellissima proprio perché ti consente realmente di salire finchè non riesci più a muoverti. Il prossimo episodio è il video dell’ascesa, più o meno senza tagli, di ‘Belly Full of Bad Berries’, inclusi i commenti”. Non resta che premere play e gustarci insieme quella che Adam definisce una “sfida epica”.

“Belly Full of Bad Berries”

“Belly Full of Bad Berries” è un 8a di Indian Creek, Utah (USA), tentato da Ondra nel novembre 2018. “Indian creek è La Mecca dell’arrampicata in fessura”, sottolinea il climber, che in questo episodio ha voluto fondere al racconto anche un mini tutorial di crack climbing. Si inizia pertanto dalla valutazione delle dimensioni di una fessura, che determinano differenti stili di arrampicata. “Ci sono fessure di dita, di mano, di pugno”, e le famigerate “off-width”, le fessure fuori misura. “Si tratta di fessure troppo grandi per una mano ma troppo strette per consentire il passaggio dell’intero corpo”.

“Belly Full of Bad Berries” appartiene a tale categoria. 25 metri di via estremamente impegnativi. “L’idea di partenza era di salirla a vista” ma le cose non sono andate lisce come da programma. Fin dai primi metri diventa importante scegliere i singoli movimenti sulla base dell’ampiezza della fessura cui ci si trova davanti. Si parte con un passaggio di mano, e poi di pugno, e poi le dimensioni iniziano a diventare problematiche. Una mano non basta, ne servono due. Anzi, come mostra Adam, meglio capovolgersi a testa in giù e agire di piedi così da liberare almeno una mano. Un gioco da ragazzi. Si procede “utilizzando ogni muscolo del corpo”.

Fortunatamente, dopo un inizio decisamente faticoso, la via concede un po’ di respiro grazie a una comoda sosta utile per sgranchire gambe e braccia. “Da questo momento non è poi così faticoso proseguire”, afferma Adam, confessando di aver in ogni caso sottostimato la stanchezza che simili vie possano comportare sui muscoli delle gambe. A dispetto delle sue parole, nel tratto immediatamente successivo alla sosta vediamo un campione in difficoltà. “Stavo scivolando e non riuscivo a credere di essere così stanco a livello di gambe”. Un particolare non da poco in quanto, come spiega Ondra, per posizionare un friend servono entrambe le mani libere, con conseguente necessità di essere perfettamente ancorato con piedi e gambe alla roccia.

Friend posizionato, nuova sfida alle porte. Tocca raggiungere un appiglio dove finalmente poter ricominciare ad avanzare di mano. “Ma mi sono reso conto di aver sottostimato la distanza”. La lotta si fa epica, la stanchezza cresce, il volto di Adam mostra ogni secondo che passa maggiore sofferenza. “Raggiungere l’appiglio è stato un momento di gloria”. L’ultimo metro che lo separa dalla sosta meriterebbe un video a parte. L’adrenalina sale. A ogni movimento la sensazione che la stanchezza avrà la meglio e porterà Ondra a una inevitabile caduta cresce. Ma il suo grido di gioia smentisce le peggiori attese.

Mini tutorial di arrampicata in fessura

Gli ultimi minuti di video rappresentano un mini-tutorial di arrampicata in fessura. L’analisi delle differenti dimensioni dei friends ci riportano alla mente il poderoso Pesce d’Aprile ordito alla climbing community da Alex Honnold, con il suo friend più grande al mondo. ma questa volta la lezione di Adam va presa con serietà. Dai friends si passa alle tecniche di salita: hand jam (incastro di mano), fist jam (di pugno), double hand jam (con entrambe le mani), hand/fist stack (incastro di mano e pugno in contemporanea per passaggi più ampi).

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