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Oltre 55.000 firme per richiedere il rilascio dell’orso M49-Papillon

“M49 libero”. Questo il titolo della petizione avviata sul portale Change.org subito dopo l’annuncio da parte della Provincia Autonoma di Trento della cattura dell’orso M49-Papillon. Il plantigrado fuggitivo cui ci siamo appassionati e affezionati negli scorsi mesi, seguendo le sue fughe tra Trentino, Alto Adige e Veneto, durante le quali non é mancata qualche scorribanda tra malghe e arnie. Senza che l’esemplare arrivasse mai a rappresentare un pericolo per le comunità.

La raccolta firme, promossa da Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista, è indirizzata al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e al Presidente della PAT Maurizio Fugatti, per richiedere la immediata liberazione dell’esemplare. In soli 6 giorni si sono superate le 55.000 adesioni.

Una detenzione illegittima

Ricordiamo che la fuga di M49-Papillon, scappato da una trappola tubo nell’area faunistica del Casteller, a Trento sud, il 14 luglio 2019, si sia fermata alle 21.30 di martedì 28 aprile 2020 con la cattura dell’orso mediante una ulteriore trappola tubo, piazzata nei boschi di Tione, nelle Valli Giudicarie. Il fuggitivo è stato così ricondotto al punto di partenza del Casteller. Nonostante le rassicurazioni dei tecnici, cresce in Italia il malcontento verso quella che viene da molti considerata una detenzione illegittima.

Come dichiarato da Sidoli al quotidiano IlDolomiti.it, “questo animale selvatico sarà costretto a vivere in un recinto elettrificato delle dimensioni inferiori al mezzo ettaro, quando nella sua vita in libertà è abituato a frequentare superfici pari a 6.500 ettari”. Il luogo di prigionia sarebbe dunque non compatibile con l’etologia del plantigrado.

“Pertanto sollecitiamo il presidente Fugatti –aggiungono gli esponenti di Alleanza Popolare Ecologista – a concedere la libertà a un essere innocente, che non ha mai rappresentato una minaccia per l’uomo. La mancata attuazione ci vedrà costretti a denunciare il presidente della Provincia autonoma di Trento per il reato di maltrattamento di animali ai sensi dell’articolo 544-ter codice penale”.

La preoccupazione del Ministro Costa

Lo stesso Ministro Costa, all’indomani della cattura dell’orso, aveva espresso le sue perplessità in un lungo post pubblicato sui canali social.

“Ci hanno assicurato che Papillon sta bene, è seguito h24 da un’equipe di tecnici della Provincia, ma immediatamente ho allertato l’Ispra, che con i propri esperti sta seguendo l’orso per garantire la massima attenzione in queste ore delicate. Chiaramente sapete tutti come la penso: ho sempre chiesto che non venisse ammazzato e credo che la cattura non sia assolutamente una soluzione. E’ una scelta della provincia autonoma di Trento a cui la legge assegna piena facoltà di azione.

Non mi fa affatto piacere sapere che M49, che ho soprannominato Papillon dopo la sua fuga, abbia perso la sua libertà. Lo abbiamo seguito in queste settimane in tutti i suoi spostamenti, lo abbiamo visto sulla neve, mentre giocava, e nei boschi. Sappiamo che si è introdotto in baite vuote e non ha mai attaccato l’uomo.
Vogliamo che sia trattato bene, e ci stanno rassicurando su questo. Attualmente si trova nella zona di Casteller, da dove era fuggito, e per gradi sarà inserito nell’area faunistica.

Ma il futuro di Papillon mi sta a cuore e mi sto adoperando, con tutti i canali possibili, per trovargli una nuova casa. Stiamo sondando parchi europei, contattando Paesi dove questo tipo di orso potrebbe vivere bene e senza rischi, attivando anche i canali diplomatici. Ora l’importante è che Papillon stia in buona salute, che superi queste ore, e che venga trattato nel migliore dei modi. L’obiettivo poi è regalare a questo orso, che abbiamo imparato a conoscere e a voler bene, la migliore casa possibile”.

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