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Antartide senza neve. E dove c’è si colora di rosa

Le temperature in Antartide continuano a mantenersi elevate e la neve a sciogliersi con una tale velocità da rendere evidenti le conseguenze di questa estate polare, particolarmente anomala, non solo attraverso le immagini satellitari, ma anche a occhio nudo. Lascia estremamente perplessi il video diffuso nei giorni scorsi dal quotidiano argentino El Pais, che mostra l’isola antartica di King George, la più estesa delle Shetland meridionali, quasi senza neve. A divulgare le immagini delle brulle distese prive di neve i ricercatori della base del professor Escudero, dell’Istituto cileno antartico.

Temperature oltre i 20°C

Lo scorso 9 febbraio in Antartide il termometro ha toccato quota 20,75°C. Una temperatura mai registrata prima nella stagione estiva. A darne notizia lo scienziato Carlos Schaefer, dalla stazione di monitoraggio di Seymour Island. Come ci spiegava in tale occasione il meteorologo Filippo Thiery, non è il singolo dato da record a preoccupare, ma il fatto che tali picchi termici siano sempre più frequenti e inseriti in un trend che vede il crescere della temperatura media antartica ormai da anni.

Secondo i dati dell’Organizzazione meteorologica mondiale, l’intera penisola si è riscaldata di quasi 3°C dall’era preindustriale. Le temperature avrebbero manifestato un declino nei primi 10 anni del 2000 per poi subire una impennata.

Le ondate di calore che affliggono l’Antartide ormai da fine dicembre rappresenterebbero, come affermato dal direttore della Universidad de la Concepción de Chile Marcelo Leppe, il fattore alla base dell’accelerazione nello scioglimento della neve rilevato nelle ultime settimane. Condizione che ha determinato di recente anche un incremento in velocità nella fratturazione del ghiacciaio antartico di Pine Island, con distacco di un iceberg enorme ripreso dai satelliti Sentinel-1 del programma Copernicus gestito dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e dalla Commissione europea (Ce).

La neve rosa in Antartide

E laddove la neve persiste il manto sta assumendo una colorazione rosata. Un fenomeno che abbiamo avuto già modo di affrontare in passato, da Yosemite all’Appennino toscano, scoprendo fortunatamente che non sia preoccupante.

Le immagini che arrivano dalla stazione di ricerca ucraina “Vernadsky Research Base”, sull’isola antartica di Galindez, divulgate online dal Ministero dell’Educazione e della Scienza dell’Ucraina, risultano in ogni caso affascinanti.

L’alga responsabile del fenomeno, la Chlamydomonas nivalis, è un organismo unicellulare appartenente alla classe delle alghe verdi, che vive in alta quota e nelle zone polari. Rimane in stato quiescente, sottoforma di spora nel manto nevoso durante i mesi più freddi, finché le temperature miti non ne consentono la germinazione. Una condizione possibile nelle stagioni estive antartiche.

La colorazione assunta dalla neve è dovuta a un particolare carotenoide prodotto dalle alghe in condizioni di alto irraggiamento solare e temperature elevate: la astaxantina. Tale pigmento rossastro consente alle alghe di schermarsi dal sole, soprattutto dai raggi UV. La funzione principale del pigmento è di proteggere la clorofilla, senza cui l’alga non potrebbe fotosintetizzare e dunque sopravvivere.

Astaxantina e scioglimento accelerato della neve

Il problema rappresentato dalla colorazione rosata del manto nevoso è che venga meno l’effetto albedo (riflettente) sui raggi solari. Che risultano invece assorbiti dalla superficie, andandola a surriscaldare e incrementando così la velocità di scioglimento della neve. La “watermelon snow” si converte così da fenomeno normale, anche bello da vedere, a fattore aggravante le condizioni già di per sé disperate del continente antartico.

Lo scioglimento rapido della neve antartica è stato anche rilevato dai satellite della NASA. Di fronte a tali immagini, il geologo del Nichols College del Massachusetts Mauri Pelto, ha dichiarato che simili fenomeni siano normalmente osservati in aree quali l’Alaska e la Groenlandia, piuttosto che in Antartide.

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