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Torre Egger. Brette Harrington dedica una nuova via a Marc-André Leclerc

Sono trascorsi due anni dalla morte di Marc-André Leclerc sulle Torri di Mendenhall, in Alaska. Due anni in cui l’allora fidanzata Brette Harrington ne ha mantenuta viva la memoria dedicandogli nuove vie. La più recente, ribattezzata Marc-André’s Vision, è stata aperta a inizio febbraio in Patagonia, sul pilastro Est della Torre Egger (2.685 m), in compagnia di Quentin Lindfield Roberts e Horacio Gratton.

Una via su cui Harrington e Roberts erano già saliti, seppur senza completarla, nel febbraio 2019, identificata proprio da Leclerc nel settembre 2016, mentre era impegnato nella sua solitaria invernale sulla Torre Egger, lungo la via Titanic (950 m, 7b, 90˚, aperta sul pilastro Est nel novembre 1987 da Maurizio Giarolli e Elio Orlandi). Marc-André aveva notato questa linea che, correndo alla sua destra lungo il pilastro, avrebbe potuto poi congiungersi alla Titanic, per salire in vetta. E ne aveva fatto menzione a Brette. Un progetto nato come obiettivo di coppia, purtroppo cancellato dalla caduta di Marc-André insieme al compagno di cordata Ryan Johnson in fase di discesa dalle Torri di Mendenhall.

Il tentativo del 2019

Lo scorso anno Brette ha così deciso di tentare di realizzare il sogno un tempo congiunto, ed è tornata in Patagonia con l’amico Roberts. All’inizio di febbraio 2019 i due hanno così aperto 13 tiri della via, che “curva delicatamente sul pilastro Est di Torre Egger e si collega alla via Titanic”. Costretti a ritirarsi una volta raggiunta la sommità del pilastro Est, anche per la caduta in parete degli scarponi di Brette, sono tornati a casa con un unico proposito: programmare un nuovo viaggio per completare la via fino alla vetta. Detto, fatto.

Un sogno che diventa realtà

Le condizioni di freddo e ghiaccio hanno reso quest’anno l’arrampicata piuttosto impegnativa, ma il ricordo di Marc-André ha consentito di superare le difficoltà. Come raccontato dalla Harrington in un post apparso sul suo account Instagram il 12 febbraio, in alcuni tratti sono stati costretti ad utilizzare un solo rampone, al piede sinistro e a destra una scarpetta da arrampicata. In altri la piccozza da ghiaccio. O le mani nude. 4 giorni che hanno messo a dura prova anche la pazienza del gruppo, in attesa che la parete si liberasse del ghiaccio.

Una prima descrizione della via nel suo sviluppo totale è stata fornita da Quentin. A causa del ghiaccio in fessura sono stati costretti a rivedere alcuni tiri del 2019 e cercare delle alternative. La variazione introdotta quest’anno è stata ribattezzata “Gratton Variaciòn”.

“Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’ispirazione infinita che mi arriva da Marc-André. Non ho smesso di pensare a lui lassù, impegnato nella salita in solitaria invernale del 2016. Mi stupisci sempre di più mentre ripercorro i tuoi passi sulle montagne. Ti amerò per sempre”.

Già nel giugno 2018, a pochi mesi dalla tragedia, Brette aveva già dedicato una prima nuova via al suo amato in Alaska. Una spedizione tutta al femminile, in cui la Harrington insieme a Caro North si è cimentata sulla parete Nord Est del Southern Duke, aprendo una via di 500 metri con difficoltà fino a M5 +, 5.10b (6a) e 85°.

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