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Alpinisti deceduti sul Gran Sasso. Famiglia devolve opere di bene al CNSAS

Familiari e amici dei due giovani alpinisti deceduti sul Gran Sasso lo scorso 26 dicembre, hanno deciso di devolvere le “opere di bene” al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo.

“Vorremmo ringraziare pubblicamente, ognuno di noi conosce il sentimento che lega alla montagna e siamo profondamente riconoscenti a tutti coloro che hanno rivolto questo pensiero agli uomini e alle donne del Soccorso Alpino e Speleologico”. Queste le parole di ringraziamento da parte dei tecnici CNSAS per il nobile gesto.

Ryszard Barone, 25 anni e Andrea Antonucci, 28 anni erano originari di Corfinio, nei pressi di Sulmona. Avevano trascorso la notte tra Natale e Santo Stefano nel ricovero invernale del rifugio Franchetti, insieme a due amici. Il quartetto si era mosso al mattino verso la Vetta Orientale del Corno Grande, passando per la ferrata Ricci. Un passaggio che nella stagione invernale si converte in una ripida rampa di neve. Prima di raggiungerne l’attacco hanno però incontrato una lastra di neve ventata, appoggiata al pendio, e sono scivolati verso valle. I due amici sono fortunatamente sopravvissuti all’incidente. I corpi di Ryszard e Andrea sono invece stati recuperati dal Soccorso Alpino 500 metri più in basso.

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