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Mauro Corona

Ciò che conta, nella vita, è l’essenziale. Mauro Corona

Crede che vivere sia come scolpire: bisogna togliere per ‘vedere dentro’. Spirito libero e anticonformista, ama rifugiarsi tra le vette per cercare conforto. La salvaguardia della memoria collettiva diventa presto una sua priorità. Creativo, scalatore, comunicatore, scrittore, scultore, Mauro Corona ha una personalità eclettica. L’essenzialità è il simbolo del suo lo stile. Profondamente critico nei confronti dei modelli culturali della contemporaneità, ritiene che recuperare il rapporto con la terra e con l’uso delle mani sia l’unica via di uscita dal frenetico sviluppo tecnologico, fonte di comodità ma anche di ansie e stress.

Vita privata

Maurizio Corona, conosciuto come Mauro Corona, nasce a Baselga di Pinè, in provincia di Trento, il 9 agosto del 1950, in un carretto. I suoi genitori, infatti, Domenico “Meni” Corona e Lucia “Thia” Filippin, sono venditori ambulanti. Successivamente la famiglia decide di tornare al paese d’origine, Erto, nella valle del Vajont. Mauro Corona trascorre l’infanzia nella Contrada San Rocco, a contatto con la natura, seguendo il padre nelle battute di caccia. Su questi monti nasce la passione per la montagna. La madre abbandona la famiglia pochi mesi dopo la nascita del terzo figlio, passeranno diversi anni prima che faccia ritorno. Mauro frequenta la scuola elementare a Erto, poi inizia le medie a Longarone. Il 9 ottobre 1963 la gigantesca ondata del Vajont spazza via la parte bassa della cittadina bellunese e le frazioni vicine, causando oltre 2.000 morti. La sua famiglia non subisce alcuna perdita nel disastro. Mauro, insieme al fratello Felice, sarà costretto a trasferirsi nel Collegio Don Bosco di Pordenone. In questo periodo, la nostalgia e la mancanza degli spazi aperti sono i sentimenti prevalenti. Alcuni insegnanti salesiani rafforzarono il suo amore per la letteratura e lo incoraggiano nello studio. Quando i due fratelli tornano a Erto, Corona vorrebbe frequentare la Scuola d’Arte di Ortisei, ma la mancanza di soldi lo costringe a frequentare l’Istituto per Geometri, gratuito. Dopo alcuni anni viene ritirato dalla scuola. Nel 1968 il fratello Felice parte per la Germania con l’intento di cercare lavoro, ma dopo tre mesi annega in una piscina, a diciassette anni. A Maniago Mauro lascia il posto da manovale e va a lavorare come scalpellino riquadratore nella cava di marmo del Monte Buscada. Sospende questa attività durante il servizio militare, arruolato prima negli alpini e poi nella squadra sciatori. Si congeda in ritardo a causa dei giorni di cella di punizione accumulati per le sue intemperanze. In seguito Mauro si crea una famiglia.

Scultore

Da bambino apprende i rudimenti della scultura lignea dal nonno, abile intagliatore. Incide cucchiai e mestoli di legno con occhi, nasi e volti. Durante tutta la sua vita, nei ritagli di tempo, continuerà a intagliare figurine in legno, camosci, scoiattoli, uccelli e Madonnine, inglobando il supporto nodoso del legno come parte integrante della rappresentazione. Una mattina del 1975 Renato Gaiotti passa per caso da Erto, davanti alla casa di Mauro, nota alcune piccole sculture e decide di comprarle tutte. Poco tempo dopo Gaiotti gli commissiona una Via Crucis da donare alla Chiesa di Sacile. L’uomo offre per l’opera un lauto compenso. Per Corona è una svolta: può finalmente comprare il necessario per scolpire e trova un maestro che gli insegna seriamente il mestiere, Augusto Murer, un geniale artista che diventerà suo amico. Murer sarà presente anche alla prima mostra che Mauro organizza a Longarone, nel 1975. Seguiranno numerose esposizioni. L’ultima è del 1997, quando lo Spazio Foyer del Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento viene ‘invaso’ dal Bosco Scolpito di Corona.

Arrampicatore

A tredici anni scala il Monte Duranno nelle Dolomiti Friulane, mentre a diciotto anni apre la prima via sul Monte Palazza, nella val Zemola di Erto. Mauro attrezza rocce del Friuli, del Veneto, arrivando fino a Paklenica, in Croazia. Ha aperto oltre 200 nuovi itinerari nelle Dolomiti d’Oltrepiave. Diverse vie portano la sua firma. Mauro si avventura fino in Groenlandia per una spedizione internazionale e tocca con mano le leggendarie pareti della Yosemite Valley, in California.

Scrittore

Sin da piccolo Corona si dedica alla lettura: Tolstoj, Dostoevskij e Cervantes sono i suoi autori preferiti. Nel 1997 un amico giornalista, Maurizio Bait, pubblica alcuni suoi racconti sul quotidiano Il Gazzettino. È la svolta che dà inizio alla sua carriera di scrittore e lo porterà alla pubblicazione di diversi libri, nei quali Corona conduce il lettore in un mondo d’altri tempi: temi come il rapporto dell’uomo con la natura e con il progresso tecnologico vengono affrontati con uno sguardo appassionato e un po’ malinconico. Le sue opere sono state tradotte in varie lingue, tra cui cinese, tedesco e spagnolo.

Opere

Raccolte di racconti

Romanzi

Fiabe e opere per l’infanzia

Saggi e manuali

Poesie

Antologie di racconti

Corona oggi

Mauro Corona alterna conferenze, incontri e manifestazioni a solitari momenti di scrittura, scultura lignea e arrampicata e partecipa alla realizzazione di documentari sulla sua vita. Scolpisce di rado, quando è colto dall’ispirazione.

Riconoscimenti

Curiosità

Nel 2002 lo scrittore fumettista Paolo Cossi ha pubblicato il libro a fumetti Corona – L’uomo del bosco di Erto per Edizioni Biblioteca dell’Immagine. Da settembre del 2018 Mauro Corona è opinionista e ospite fisso del programma di Rai 3 Cartabianca, condotto da Bianca Berlinguer. È stato comparsa nel film Vajont, interpretando suo padre. Tra i suoi amici e corrispondenti vi è il coetaneo Erri De Luca, anch’egli scrittore e arrampicatore. Maurizio Crozza ha creato una sua parodia.

 

Ciò che mi interessa non è l’opera in sé, ma l’energia che porta alla luce le idee. Mauro Corona

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