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“Il passo del vento. Sillabario alpino”. Il nuovo libro di Mauro Corona

Sarà disponibile in libreria a partire da martedì 24 settembre il nuovo libro di Mauro Corona“Il passo del vento. Sillabario alpino” (Mondadori).

Un’opera scritta a 4 mani con Matteo Righetto che verrà presentata in anteprima a Pordenonelegge 2019 domenica 22 settembre.

La montagna come metafora della vita

“Parlare di montagna equivale a parlare dell’intera esistenza, e di come in essa si intende prendere posto. E amare la montagna significa stare al mondo con franchezza, desiderio di avventura, accortezza e spirito di solidarietà, rispetto per la vita in tutte le sue manifestazioni”, si legge nella trama di questo nuovo romanzo dal tono introspettivo.

I due autori raccontano ciò che per loro rappresenta la montagna, “attingendo a un ricchissimo tesoro di esperienze personali, qui condensate in brevi racconti, epigrammi fulminanti, descrizioni di paesaggi naturali di bellezza inesprimibile”.

La montagna viene descritta nelle sue sfaccettature naturalistiche, tra roccia e boschi, ma anche come sfida, desiderio di conquista della vetta. Un racconto tra presente e passato, in cui si fa ritorno a tempi che non esistono più, caratterizzati da ritmi più lenti.

Spazio anche alla riflessione sulle “responsabilità da assumersi perché gli ambienti naturali possano sopravvivere ed essere il futuro dei nostri figli”. Si parla della tempesta Vaia e dei sedici milioni di abeti distrutti che “evocano i caduti della Prima guerra mondiale, perché gli alberi sono come le persone, e le foreste sono intere comunità”.

Dalla natura arrivano così spunti di riflessione sull’essere umano, sui suoi valori, sul cambiamento dei ruoli anche familiari. “La descrizione di un camoscio, che con abilità di equilibrista si muove tra i picchi più impervi, sfocia in una riflessione sul cambiamento del ruolo del padre nella società contemporanea, una figura ormai così priva di spigoli da rendere difficile assumerla come riferimento e appoggio”.

Vengono definiti “alpinisti inconsapevoli” i moderni esseri umani, che guardano il cielo sentendo “la vertigine della bellezza ma anche il vuoto del precipizio”, perché “l’appiglio è cruciale, nell’arrampicata come nella vita”.

Due menti che si uniscono per dar vita a un libro che “si legge con la facilità e la soddisfazione con cui si raccolgono i mirtilli, grazie alla struttura classica e accattivante del sillabario”.

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Un commento

  1. Speriamo che la”promozione”non Li distolga troppo dalla frequentazione autunnale ed invernale ..della montagna.Invece i lettori possono farlo proprio la’…ed annusare e respirare e vedere senza fotografare e non sentire troppe parole rimbombare…solo il crocchiare degli scarponi su foglie e rametti e pigne secchi, o neve fresca o ghiacciata.Allora si estrae il libro e si legge, possibilmente solo con gli occhi senza biascicare o recitare , modalita’ non da tutti.

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