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Alpi nella morsa del maltempo. Un weekend tra valanghe, frane e fiumi in piena

Valanghe, frane, fiumi in piena, crollo di viadotti. Il maltempo che ha caratterizzato il weekend appena trascorso ha lasciato dietro di sé un bollettino di guerra. Le Alpi, così come gli Appennini, sono stati flagellati dall’ennesima perturbazione di questo lungo autunno, che ci sta regalando sporadici giorni di sole.

Valanghe sull’arco alpino

La Protezione Civile aveva diramato l’allerta per rischio molto elevato di valanghe sull’arco alpino già alle porte del weekend. Le abbondanti nevicate associate ad un rialzo delle temperature hanno determinato situazioni di estremo disagio in particolare in Valle d’Aosta, dove il rischio era stato stimato di grado 4 su una scala di 5, soprattutto in riferimento alla parte Sud orientale della regione.

Sono circa 1000 le persone che risultano isolate in VDA a causa delle valanghe cadute tra sabato e domenica, portando anche alla chiusura di alcune strade regionali. Molto critica risulta essere la situazione nella valle del Lys, dove Gressoney-La-Trinité è isolata a causa delle slavine che minacciano la strada regionale. Nella giornata di domenica una valanga caduta sulla carreggiata ha interrotto la strada che porta a Champorcher. Chiuso anche il tratto finale della strada della Valsavarenche. È stato anche necessario procedere alla chiusura di un tratto di autostrada A5, al confine con il Piemonte, per una frana che incombe sul comune di Quincinetto (TO).Una emergenza che ha portato a una necessaria e immediata riunione del comitato viabilità.

Slavine in Dolomiti

L’emergenza valanghe non ha interessato soltanto la Valle d’Aosta. Nella giornata di domenica una slavina è piombata sulla statale 641 che porta a Passo Fedaia, a quota 2.057 metri. Il valico alpino che segna il confine fra le province di Trento e Belluno e che mette in comunicazione la Val di Fassa con l’Agordino, ai piedi della Marmolada.

Non ci sarebbero persone coinvolte. I tecnici si sono subito mobilitati per raggiungere la località, valutare la situazione e procedere allo sgombero della strada, che non sarà rapido, motivo per cui è richiesto laddove possibile di non mettersi in viaggio. Molteplici i passi dolomitici chiusi per le massicce nevicate, quali il Pordoi, il Giau da Fedare a Posalz e il passo Valparola dal Falzarego al confine fra Belluno e Bolzano.

Crollo di un viadotto in Liguria

Nel primo pomeriggio di domenica una ingente frana si è abbattuta sulla A6 Torino-Savona, investendo i piloni e determinando così il crollo di circa 30 metri di campata di una carreggiata dell’autostrada, all’altezza del km 122 nella zona di Altare, in località Madonna del Monte.

Non risulterebbero coinvolte persone né mezzi, secondo la nota ufficiale diramata da Autostrada dei Fiori Spa. Come si legge nella medesima, i tecnici “stanno verificando l’integrità del viadotto in direzione Savona che, ad una prima analisi, sembra non essere stato danneggiato dalla frana”. 

“L’autostrada, in via cautelativa, rimarrà chiusa nel tratto compreso tra Millesimo e Savona, in direzione Savona, e tra Savona e Altare, in direzione Torino, finché non verranno completati i necessari accertamenti”, conclude la nota.

Attualmente tutta la Val Bormida in direzione Liguria è isolata. Interrotta anche la statale di Cadibona. La Regione Liguria richiederà lo stato di emergenza sulle aree coinvolte.
“Siamo stati oggetto di un’ondata di maltempo straordinaria”, ha commentato Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria, che oggi incontrerà tutti i sindaci dell’area interessata per fare il punto della situazione. “Occorre un piano straordinario di messa in sicurezza del territorio, che prescinda da emergenze e piani straordinari”.

Una tragedia sfiorata, a quanto si può vedere dalla foto scattata dall’autobus in arrivo alla zona del crollo. Un automobilista è sceso dalla sua auto segnalando a braccia di fermarsi.  “Immagini che portano alla mente di tutti la tragedia di Genova – ha aggiunto Giovanni Toti – la cui ferita è ancora aperta e sanguinante e il ricordo delle 43 vittime sempre vivo”.

Una voragine sulla Torino-Piacenza

Nella serata di ieri, in Piemonte, si è invece aperta una voragine di una decina di metri sull’autostrada A21 Torino – Piacenza, all’altezza del chilometro 21, tra Asti e Villanova, in direzione del capoluogo piemontese. Salva per un pelo un’auto in transito al momento dell’incidente. Secondo le prime ricostruzioni il terreno è sprofondato a causa della pioggia incessante che avrebbe corroso l’infrastruttura. La corsia d’emergenza e quella di destra sono scomparse. Di quella di sinistra resta una piccola parte.

Fiumi e torrenti ingrossati

Le piogge incessanti hanno portato all’ingrossamento di torrenti e fiumi. Alta la preoccupazione nel corso del weekend soprattutto per il Po, la cui piena ha superato i livelli di guardia a Torino nella giornata di domenica. Preoccupano anche l’Oglio, il Tanaro e il Bormida, nella cui piena ieri è morta una donna nell’alessandrino.

Miglioramento temporaneo

Il maltempo proseguirà anche oggi seppur con graduale diminuzione dei fenomeni. Finalmente da martedì è previsto l’arrivo di una finestra di bel tempo, che porterà sole sulla Penisola per almeno 24 ore. Da mercoledì è purtroppo previsto un nuovo peggioramento, con arrivo della decima perturbazione del mese che porterà nuovamente piogge e neve a quote elevate, soprattutto sull’arco alpino.

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