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Cinquanta orsetti marsicani a Montecitorio per un flashmob del WWF

Alle ore 11 di ieri mattina 50 orsi bruni marsicani hanno “invaso” il piazzale di Montecitorio, a Roma. Per una volta non parliamo di animali selvatici che invadono le strade della Capitale – problema crescente degli ultimi tempi, in relazione in particolare ai cinghiali che scendono in città alla ricerca di facile cibo – ma di una simpatica iniziativa del WWF.

50 orsi di cartapesta per un flashmob

50 orsi marsicani in cartapesta sono stati trasportati a Roma per organizzare un flashmob di richiamo dell’attenzione della Camera dei Deputati su una delle specie più fragili e a rischio dell’Appennino centrale. Destinata a scomparire in pochi decenni qualora non si intervenga con efficacia e tempestività nella sua salvaguardia.

Una salvaguardia che, come dimostrato dalla vicenda della mamma orsa inseguita con i suoi piccoli da spettatori curiosi nel centro di Pescasseroli  (AQ) – inseguimento che ha causato la dispersione dei cuccioli, uno dei quali non è riuscito a ricongiungersi più al nucleo familiare – deve partire da una corretta educazione della collettività.

Raddoppiare gli esemplari entro il 2050

“C’era una volta…l’Orso bruno marsicano. C’è ancora, ma per quanto ancora?”, si legge nel post Facebook pubblicato ieri mattina da WWF Italia per introdurre il progetto celato dietro gli orsetti di cartapesta giunti a Roma. “2×50” il titolo, che fa riferimento al proposito di raddoppiare il numero degli esemplari entro il 2050.

Al momento gli orsi marsicani sono soltanto 50 (pari al numero delle riproduzioni portate a Montecitorio) su un areale di poco più di 4.000 chilometri quadrati all’interno del territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Si tratta di una sottospecie di orso bruno ad alto rischio di estinzione, i cui esemplari di fatto compongono un nucleo relitto e isolato. Molteplici i rischi cui sono esposti, dal bracconaggio, agli incidenti stradali, dalle malattie portate dal bestiame domestico alla frammentazione dell’habitat.

Al progetto presentato in maniera scenografica a Montecitorio prenderanno parte Comuni, Regioni, Aree protette, enti scientifici e associazioni del territorio abitato dall’orso marsicano. Un grande lavoro di squadra per garantire alla specie un futuro, riducendone la mortalità e ampliandone l’areale per quanto possibile.

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