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PNALM. Inseguita da un’auto, mamma orsa perde due cuccioli nella fuga. Uno dei due ancora disperso

Nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) dallo scorso sabato è in atto una corsa contro il tempo per ritrovare due cuccioli di orso marsicano dispersi durante una fuga con la madre, tra auto e turisti a Pescasseroli (AQ).

Uno dei piccoli sarebbe stato avvistato in compagnia di mamma orso tra Opi e Pescasseroli nel pomeriggio di giovedì 29 agosto. All’appello ne manca solo più uno e gli operatori del servizio di sorveglianza del Parco proseguono incessantemente le ricerche.

Il video virale della fuga di mamma orsa

La scena della fuga a quattro zampe avvenuta nella notte tra sabato 24 e domenica 25 agosto, è stata ripresa in un video diventato virale su Facebook, che ha scatenato le polemiche del Parco. Secondo le testimonianze di alcuni presenti, l’orsa e tre cuccioli sarebbero stati indotti alla fuga nel centro abitato di Pescasseroli, in quanto inseguiti in auto e a piedi da alcune persone. Spaventata e disorientata, la mamma avrebbe perso due dei tre piccoli durante la forsennata corsa. La sera successiva i due cuccioli che erano rimasti insieme, nuovamente inseguiti fino al centro di Pescasseroli, si sarebbero divisi nella fuga.

Nel filmato si vede in maniera evidente che il plantigrado, nel tentativo di proteggere il cucciolo ancora con lei, inciampa più volte e nel mentre si volta a cercare di individuare i due dispersi.

Il richiamo del PNALM contro l’eccessiva curiosità

“Siamo così convinti che i nostri comportamenti siano innocui che a forza di rincorrere orsi con la macchina e a piedi, per fotografarli e postarli, non ci rendiamo assolutamente conto dei danni che possiamo procurare”, si legge nel comunicato di richiamo divulgato dal PNALM su Facebook lo scorso 26 agosto.

“Lo abbiamo scritto e ripetuto in centinaia di post: godersi un avvistamento da lontano è una grande fortuna, inseguire a piedi o in macchina è estremamente dannoso. Postare immediatamente un video di orso in paese, significa richiamare tanta folla sul posto in mezzo alla quale c’è sempre la possibilità che qualcuno non si comporti nel modo giusto e ostacoli il normale comportamento dell’orso”.

Un post polemico contro il vizio del dito rapido sullo smartphone, per una necessità dilagante di condividere prima ancora che vivere gli istanti. “Oggi il nostro quotidiano è scandito da momenti in cui dobbiamo fotografare tutto quello che ci succede e postarlo, per farlo vedere agli altri, conoscenti e amici e per essere gratificati dagli eventuali like. Non riusciamo più a vivere senza condividere le cose, dalle più banali a quelle più serie ed importanti. Si potrebbe dire che è gratificante condividere”.

“Quando si tratta di animali selvatici, l’orso per l’esattezza, importante patrimonio di tutta l’umanità, per il quale il Parco sta facendo tutto il possibile per strapparlo all’estinzione, dovremmo pensare a tutti i possibili risvolti delle nostre azioni, anche se motivate da curiosità ed entusiasmo. L’orso non deve diventare un oggetto del nostro irrefrenabile desiderio di “possedere”, piuttosto diventiamo consapevoli dell’importanza di conoscerlo e quindi di rispettarlo. Cambiamo approccio e dimostriamo di saper convivere con gli orsi”.

Siamo di fronte a un’orsa confidente come M49?

Perchè mamma orsa era a spasso per Pescasseroli? La prima risposta che verrebbe da fornire, freschi di notizie di M49-Papillon ancora in fuga tra Trentino e Alto-Adige, è che si tratti di un esemplare confidente. Il Parco smentisce.

“L’orsa in questione, conosciuta e monitorata da diversi anni dai Tecnici del Parco, non è un’orsa confidente e in questo periodo utilizza, come la maggior parte degli altri orsi, le zone di ramno, quindi non è un’orsa che frequenta abitualmente i paesi. Grazie alla ricerca con i radiocollari, però, abbiamo scoperto che alcuni orsi che vivono in questo territorio, in qualche occasione passano vicino ai paesi anche se noi non li vediamo, quasi sempre in ore notturne”.

“Ancora una volta, invece, è l’incapacità dell’uomo a fare un passo indietro a spingere alcuni orsi verso situazioni critiche. Tutto ciò, vi garantiamo, nonostante le informazioni e la divulgazione delle buone pratiche da adottare in presenza di orsi dentro ai paesi, avviene più spesso di quanto si possa immaginare”.

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5 Commenti

  1. La solita mania di protagonismo per raccontare agli altri, l’insensibilità nei confronti dell’animale (e chi se ne frega di cosa può provare o gli può succedere) porta a storie così schifose. Quando vedo un animale sulla strada mi fermo e aspetto che si orienti per fuggire via, non lo rincorro come un cretino spingendolo lungo la strada.

  2. Visto che questi individui hanno avuto anche la sfacciataggine o imbecillità di mettere su Facebook, noto bidone dell’immondizia social, il video, andrebbero individuati e sanzionati

  3. C’è anche il genius loci. L’orso marsicano non è aggressivo, per cui confidenti sono diventati gli umani.
    Con la sparizione delle figure parentali di una volta, che instillavano (spesso con modi non affettati) laboriosità, sobrietà e decoro, si è passati da un Abruzzo forte e gentile, ad uno grezzo e feroce.
    Lo scrivo da mezzo abruzzese…

  4. Ma non ho parole, ma si può essere così…(autocensura)!?

    Questi social, poi, stanno diventando la vetrina di tanta gente che ama spegnere il cervello e mettersi in mostra.

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