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Nirmal Purja mette a segno anche il GI e il GII. Cosa succederà ora al K2?

Secondo le dichiarazioni degli ufficiali di collegamento al campo base dei Gasherbrum, riprese dall’Himalayan Times, Nirmal Purja è riuscito ad arrivare in vetta al GI il 15 luglio e al GII questa mattina. Dopo il Nanga Parbat salito lo scorso 3 luglio, non senza polemiche, il Gasherbrum II è il terzo Ottomila in soli 15 giorni.

L’alpinista nepalese sta portando avanti dallo scorso 23 aprile, quando ha toccato la cima dell’Annapurna, il suo “Project Possible”: salire tutti e 14 gli Ottomila in sette mesi (con l’utilizzo dell’ossigeno supplementare). Con i due Gasherbrum si porta quota nove, ora mancano per completare questa seconda fase in Pakistan il Broad Peak e il K2. La fase successiva comprenderà il Manaslu, il Cho Oyu e lo Sishapangma.

L’incognita K2

Potrebbe essere proprio sul K2 ad arrestare a corsa di Nirmal. Come abbiamo scritto questa mattina, le condizioni della montagna oltre il Collo di Bottiglia, a 8300m, sono molto difficili a causa della neve alta e del distacco di diverse valanghe che hanno travolto sette persone negli ultimi due giorni. Tanto che in molti stanno rinunciando all’idea di scalare la montagna questa stagione.

La via è al momento attrezzata, sia sullo Sperone che sulla Cesen, fino a 8300 metri; oltre gli sherpa della Seven Summit Treks e di Migma G. Sherpa non sono riusciti ad avanzare.

Una situazione complessa che Nirmal Purja dovrà in qualche modo affrontare. La tenacia non gli manca, come si è visto sul Dhaulagiri scalato in condizioni proibitive a causa del maltempo, ma il K2 è tutta un’altra cosa e raramente ha perdonato gli azzardi.

La strategia potrebbe essere quella di tentare prima il Broad Peak, già salito in queste settimane da altre sedizioni senza grandi problemi, e nel frattempo attendere nella speranza che la situazione al traverso possa assestarsi, almeno per quanto riguarda le valanghe.

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