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Trentino. Il cucciolo di orso denutrito torna in libertà dopo la riabilitazione

Il cucciolo di orso trovato in stato di deperimento a fine maggio nei pressi del lago di Molveno, in Trentino, è finalmente tornato in natura. L’esemplare di circa 6 mesi di età è stato sottoposto a una attenta riabilitazione da parte del Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento, seguendo le “Linee guida per la gestione di cuccioli di orso privi di madre” redatte dalla Amministrazione provinciale in accordo con il Ministero dell’Ambiente e con l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

Nel corso delle settimane il cucciolo è tornato a manifestare appetito e vitalità, arrivando a quadruplicare il peso iniziale di appena 4/5 chili. Dal latte, unico alimento fornito nelle prime fasi del trattamento, si è passati a una integrazione con frutta e verdura e, a detta degli operatori che si sono prodigati per farlo tornare in forze, il piccolo si è mostrato particolarmente goloso di ciliegie.

L’abbandono da parte della madre prima del raggiungimento dei 6 mesi, soglia d’età in cui, secondo la letteratura scientifica, i piccoli cominciano a mostrare un 50% di possibilità di sopravvivenza autonoma in natura, potrebbe essere stato determinato dall’intervento di un esemplare maschio nella stagione degli amori, ma al momento non è possibile escludere altre ipotesi.

Il periodo di riabilitazione è durato 37 giorni, il tempo giusto per consentire al cucciolo di recuperare le forze senza però sviluppare assuefazione nei confronti degli esseri umani. Il momento idoneo al rilascio in natura è stato decretato dagli esperti veterinari dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e condotto senza ricorrere all’anestesia, così da garantire che l’orso avesse un primo impatto con il nuovo ambiente nel pieno delle sue facoltà cognitive.

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