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Cattura dell’orso M49. Scontro aperto tra il Ministro dell’Ambiente e Provincia di Trento

È scontro aperto tra il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti sulla cattura dell’orso M49, esemplare accusato di “reiterati comportamenti dannosi” sulle montagne del Trentino, che lo renderebbero pericoloso per l’uomo.

Nel mese di maggio la Provincia di Trento aveva chiesto tramite una lettera ufficiale l’autorizzazione al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA di poter catturare l’esuberante M49, non a scopo di abbattimento ma per spostarlo nel recinto del centro faunistico del Casteller. Il presunto colpevole, già catturato e radiocollarato nell’agosto 2018, si sarebbe macchiato di numerose intrusioni in alcune baite, stalle e fienili del territorio, tanto che a detta della Provincia non resta altro da fare che metterlo in condizioni di non nuocere. Decisione non condivisa dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Catturare l’orso M49 senza una deliberazione ufficiale da parte dei tecnici della conferma della sua pericolosità – si legge sulla sua pagina Facebook – è solo una inutile forzatura. Non bastano tweet, post e interviste. Su un tema così rilevante bisogna lavorare con professionalità e rispetto delle regole. Tra il Ministero dell’Ambiente e la provincia di Trento i rapporti in queste settimane sono stati costanti. L’interlocuzione non è mai mancata anche se può capitare che i punti di vista possano essere differenti. Abbiamo risposto sempre attraverso atti amministrativi e nelle giuste sedi istituzionali. Senza dichiarazioni altisonanti, ma lavorandoci ogni giorno”.

Non lascia spazio all’incertezza il Ministro Costa, affermando con decisione che “il Presidente della Provincia di Trento ha dato ordine di catturare l’orso m49 ma non può farlo”.

L’esemplare è difatti da tempo attenzionato dal Ministero e l’Ispra ha costantemente prodotto dei pareri comunicati alla provincia di Trento. Proprio in questi giorni dovrebbe essere fornita una nuova documentazione “aggiornata e sollecitata da quanto emerso nell’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”, nel corso del quale le istituzioni locali avrebbero ribadito la pericolosità dell’animale troppo confidente.

“Fino ad oggi lo è stato sì – chiarisce Costa –, ma non con l’uomo, sebbene si sia avvicinato e sia entrato, in cerca di cibo, in strutture come una stalla e una casa estiva in quel momento non abitata. È una differenza sostanziale: perchè se l’orso è considerato dannoso, cioè che provoca dei danni, risarcibili, non ne è prevista la cattura. Se è pericoloso, invece sì”.

La decisione insomma non è facile e può essere affidata soltanto a tecnici specializzati, ovvero l’Ispra. Loro sarà il compito di rispondere alle domande “l’orso è pericoloso per l’uomo? Si avvicinerebbe a una casa abitata? A una scuola, a un gruppo di persone in gita?”.

La posizione del Ministro non è andata a genio a Fugatti che sulle pagine de l’Adige ha voluto sottolineare che in Trentino il numero degli orsi sia eccessivo e che nella provincia autonoma di Trento sia in vigore un articolo, il numero 52 dello Statuto di Autonomia Speciale della Regione Trentino Alto Adige Sudtirol, che pone in capo al presidente della Provincia i poteri in materia di sicurezza. “Siamo una Provincia autonoma e le prerogative dell’Autonomia intendiamo esercitarle. I nostri cittadini devono poter continuare ad avere fiducia nelle istituzioni e nella loro capacità di affrontare i problemi e risolverli concretamente. Nell’interesse di quel delicato equilibrio su cui poggia la convivenza fra uomini e grandi predatori. Di conseguenza non ci fermeremo qui”.

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