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Marco Confortola dopo 11 anni torna in Pakistan. “Voglio ringraziare ancora una volta il K2”

Parte dopodomani Marco Confortola verso il suo undicesimo Ottomila: il Gasherbrum II. L’abbiamo intercettato alle prese con gli ultimi preparativi riuscendo a scucirgli qualche dichiarazione attorno al suo ambizioso sogno di collezionare tutte e 14 le più alte vette del Pianeta senza ossigeno.

 

Marco, questa sarà la tua prima volta in Pakistan dopo la tragedia del 2008. Che pensieri ti passano per la testa?

Nessuno in particolare, anche se vorrei andare al campo base del K2 per salutare chi non c’è più e poi, ovviamente, vorrei riuscire a salire il mio undicesimo Ottomila. Vorrei arrivare in vetta al Gasherbrum II e ringraziare ancora una volta il K2 per avermi permesso di tornare a casa vivo.

Undici è un gran numero, non credi?

Certo, anche se già dieci Ottomila rappresentano una parte importante della vita di una persona. Spero davvero di riuscire a fare l’undicesimo per andare avanti in questa avventura. Non è un obiettivo semplice, inizio a sentirne il peso. Sento oggi quella pressione che mi hanno raccontato alpinisti come Gnaro Mondinelli o Mario Panzeri, quando anche loro inseguivano il sogno dei 14 Ottomila.

Denis Urubko e Marco Confortola, parlando di Gasherbrum II

Hai iniziato questa sfida nel 2004, a 33 anni. Oggi che ne hai 48 come ti immagini il momento in cui sarai in cima alla quattordicesima montagna?

Se avrò la fortuna di finirli sarà un grande risultato per me, come per tutte le persone che mi hanno aiutato e per gli amici.

Da ragazzino ti saresti mai immaginato di arrivare fino a questo punto?

Onestamente no, ma sono estremamente soddisfatto di quello che ho realizzato fino ad oggi. Uno dei miei compiacimenti principali è quello di poter parlare, grazie agli Ottomila, con i giovani. È importante riuscire a lanciare un messaggio alle nuove generazioni, dargli un punto di riferimento, una strada da seguire. Non bisogna perderli, ma accompagnarli nella crescita. È molto importante.

Toglici una curiosità sulla spedizione. Con te ci sarà anche Denis Urubko, farete squadra?

Spero di si, è una persona che mi piace davvero molto. È uno degli alpinisti più forti al mondo, oltre che un uomo di grande levatura con una correttezza morale impeccabile. Un signore.

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