News

Rifugio Duca degli Abruzzi. Una raffica di vento record oltre i 250 chilometri orari

La primavera è iniziata da qualche giorno e le temperature miti rendono difficile tornare con la memoria ai primi giorni dell’anno.

Se qualcuno vi domandasse “che tempo faceva il 3 gennaio?” con alta probabilità non trovereste facilmente risposta. Ve lo ricordiamo noi.

Lo scorso 3 gennaio la Penisola è stata investita da una ondata di gelo siberiano, con neve fino a basse quote e per basse intendiamo il livello del mare. Iniziate forse a ricordare le immagini spettacolari circolanti il mattino del 4 gennaio, dall’oltre metro e mezzo di neve in Molise al Golfo di Taranto imbiancato. Mentre le spiagge si coloravano di bianco, in quota le raffiche di vento soffiavano a tutta forza.

Dopo mesi di analisi dei dati forniti dalla stazione meteorologica del Rifugio Duca degli Abruzzi (2.388 m s.l.m.) si è riusciti a definire l’intensità precisa della raffica di vento che ha colpito il Rifugio lo scorso 3 gennaio: 257,4 chilometri orari.

Una folata di vento decisamente da record, considerando che siamo abituati comunemente ad associare simili cifre agli uragani. Si tratta in realtà di “cicloni mediterranei particolarmente vasti e profondi, capaci di innescare venti burrascosi su gran parte d’Italia, con raffiche che possono raggiungere l’intensità di una tempesta”, come ben chiarito dal meteorologo Filippo Thiery, in occasione di un’altra perturbazione significativa che ha colpito l’Italia a fine ottobre 2018, con raffiche di vento fino a 230 chilometri orari che hanno causato la distruzione della Cattedrale vegetale ai piedi del Pizzo Arera, nel Parco delle Orobie.

Tags

Articoli correlati

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close