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In libreria “Tomek Mackiewicz – il sognatore ribelle”

Non una biografia, ma l’appassionato racconto di un uomo, Tomasz Mackiewicz, alpinista fuori dagli schemi che senza alcuna esperienza himalayana si innamorò di un sogno: il Nanga Parbat invernale. A raccontarcelo è Davide Bubani, un nome nuovo nel mondo della letteratura di montagna.

Azzardato, verrebbe da dire, aprire la propria carriera letteraria cercando di raccontare un personaggio complesso come Tomek, diminutivo con cui amava essere riconosciuto. Mackiewicz è una persona dalla vita complessa, ma ricca. Davide la racconta con passione, con dedizione e meticolosità, forse con un po’ troppo colore. Con quel tono un po’ “aggressivo” dettato da una storia che avrebbe meritato più spazio e che invece è salita alla ribalta delle cronache solo con la tragedia del gennaio 2018.

Di certo non un himalaysta, ma nemmeno uno sprovveduto, prima di avvicinarsi al Nanga Parbat Tomek ha costruito il suo curriculum alpinistico raggiungendo prima la vetta del Mount Logan (5959 m) e poi del Khan Tengri (7010 m), più alta vetta del Kazakistan. Il Nanga Parbat è però qualcosa di non paragonabile, soprattutto in inverno, ma è anche la montagna più economica d’Himalaya e, nella stagione più fredda, il permesso per salirla costa ancora meno. Per questo Mackiewicz la avvicina, per questo sceglie di affrontarla, fino ad innamorarsene. “Nella montagna, nell’alpinismo, Tomek aveva trovato una forma magistrale di riscatto personale, il mezzo per crescere interiormente” scrive Bubani. “Sognare imprese impossibili e cercare una propria via per realizzarle affrontando l’ignoto è stato il vero senso del suo alpinismo, consapevole che la montagna offre all’uomo tutto ciò che la società moderna si dimentica di dargli”.

Ma chi era Tomasz “Tomek” Mackiewicz? Se lo domanda Mirella Tenderini nella prefazione del libro. Tomek era un uomo, in primis, poi un alpinista e ancora un ex tossicodipendente che ha saputo vincere questo suo demone interiore con anni di terapia. Tomasz era un sognatore, un buono di cuore. Una persona da molti emarginata. Dal club alpino polacco quando, da incosciente in materia di Ottomila, si è presentato alla loro porta chiedendo consigli e informazioni; da alcuni degli alpinisti impegnati nella scalata invernale sulla nona montagna della Terra che hanno cercato in tutti i modi, racconta il testo, di mettergli i bastoni tra le ruote. Li chiama X e Y Davide, per scelta, per evitare polemiche oggi inutili. Inutili perché Tomek non c’è più, perché il suo corpo è rimasto su quella montagna. Riposa in una tendina a circa 7500 metri di quota lungo la via normale alla vetta.

La copertina del libro

Questa non è una biografia, ha ragione Mirella, è la storia di un appassionato, Davide, che ha avuto l’opportunità di interagire e scoprire Tomek, un uomo fuori dagli schemi per l’alpinismo himalayano. Un gatto, un randagio, dalle sette vite come l’ha definito Agostino Da Polenza. “Io in lui vedevo una luce. Mentre cresceva la mia ammirazione per lui, che riusciva a compiere imprese incredibili pur partendo da zero, mi rendevo conto che invece in molti non solo non lo apprezzavano, ma nel giudicarlo restavano fermi sulla superficie scrive Bubani. “Era un drogato inaffidabile che non valeva la pena di degnare di attenzione. Salvo poi sbracciarsi in complimenti post mortem e addirittura organizzare serate in suo onore scrive ancora nel libro. Non usa mezzi termini Davide e anche per questo va premiato, sono in pochi ad avere il coraggio di farlo in questo mondo, sono in pochi ad avere la forza di dire quel che pensano senza tanti giri di parole. Tomek però la sua vittoria l’ha avuta, è vissuto come un uomo libero e ha completato, insieme alla compagna Elisabeth Revol, quella via che prima nessuno è stato capace di salire, nemmeno d’estate. Purtroppo però da quel sogno non ha più fatto ritorno.

 

Un bel libro coinvolgente e sincero, consigliato per iniziare a conoscere Tomasz “Tomek” Mackiewicz in attesa di trovare in libreria la sua biografia.

 

Titolo: Tomek – il sognatore ribelle

Autore: Davide Bubani

Editore: Alpine Studio Editore

Pagine: 125

Prezzo: 15€

 

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Un commento

  1. Ho fatto fatica a finirlo…probabilmente non adatto al mio leggere libri su alinisti o d’alpinismo.

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