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Simone Moro al Manaslu 

È durato il tempo di atterrare a Kathmandu il segreto di Simone Moro, svelato all’Himalyan Times, sulla destinazione della sua invernale.

Simone Moro torna al Manaslu, ottava montagna della Terra e già tentata nel febbraio 2015 (con Tamara). Ci proverà senza ossigeno, in stile leggero, lungo la via normale e con un compagno di scalata nepalese, Pemba Gyalje Sherpa.

L’acclimatamento avverrà sul Mera Peak, il campo base verrà raggiunto il 10 gennaio.

Ma il Manaslu non è già stato scalato in inverno?

La risposta è sì ed anzi è il primo 8000 ad essere stato conquistato durante la stagione fredda senza ossigeno supplementare. A realizzare la prima due polacchi, Maciej Berbeka e Ryszard Gajewski, che toccarono la vetta il 12 gennaio 1984 (la relazione della spedizione leggibile sull’AAJ, qui). Tutto bene, se non fosse che la spedizione polacca arrivò al campo base il 2 dicembre e fissò corde e i campi fino al terzo prima del 21 dicembre (campo 4 fu invece posizionato l’11 gennaio in concomitanza al tentativo di vetta), ossia prima dell’inverno astronomico, usato oggi, ma non allora, come criterio per considerare una salita invernale o meno. 

A riguardo ne abbiamo largamente parlato l’anno scorso, quando la questione fu sollevata da Denis Urubko (per un approfondimento qui). Come spiegammo in quell’occasione, fu proprio una discussione tra Simone Moro e tra Jean-Cristophe Lafaille nel 2005 su chi avesse realizzato la prima invernale dello Shisha Pagma (il francese arrivò in vetta l’11 dicembre, il bergamasco il 14 gennaio) che portò alla regola non scritta (anche se comunemente si considera l’alpinismo senza regole) che in alpinismo si debbono considerare le stagioni astronomiche e non quelle meteorologiche (con l’inverno che comincia il 1 dicembre e termina non il 21 marzo, ma il 28 febbraio).

Con questa spedizione Simone Moro vuole quindi realizzare la prima invernale secondo le regole nuove, che ricordiamo sono state imposte ben 21 anni dopo la scalata polacca.

Io voglio soltanto giocare con le regole nuove – spiegava alpinista bergamasco in una intervista del 2015 sulla Gazzetta dello Sport alla vigilia della partenza per il Manaslu- Perché sono cambiate nel frattempo. È un po’ come quando nell’atletica leggera cambiarono il giavellotto, spostando il baricentro dell’attrezzo per accorciare i lanci. Nacquero nuovi record del mondo, senza che fossero inficiati quelli precedenti. Negli Anni 80 il Nepal riconosceva come ‘invernali’ le salite effettuate dall’1 dicembre al 20 febbraio. Ora arriva fino al 28 febbraio, ma l’inverno ha un inizio astronomico ed è il 21 dicembre. Oggi vengono riconosciute come ‘invernali’ le spedizioni che sono iniziate dopo quella data. Anche se le autorità nepalesi ancora non hanno adottato lo stesso metodo pure per la fine della stagione. Infatti mi stanno ancora chiedendo di pagare due permessi per una sola spedizione: quello invernale fino a fine mese e quello primaverile dall’1 marzo…”.

Una posizione che non è però condivisa da tutti, come si è visto nell’acceso dibattito che ha seguito le dichiarazioni di Urubko dell’anno scorso, ma che, almeno al momento, è accettata dalla maggioranza della comunità alpinista. 

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