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Alla scoperta dell’arrampicata al Sud: la falesia di Oratino

Testo e foto di Pietro Radassao (pratica l’arrampicata sportiva da quando era bambino, passione che gli è stata trasmessa dal padre Carmine, e, nonostante la giovane età, è già considerato punto di riferimento per il Molise ed il Sud Italia – www.pietroradassao.it) e Riccardo Quaranta (Guida Alpina e istruttore di arrampicata)

La Rocca, Molise, Arrampicata al Sud
Pietro Radassao su un progetto. Foto Francesco Guerra

Immerse nelle verdi campagne del comune di Oratino, paesello rinomato per la lavorazione artigianale della pietra, vi sono diverse falesie, molto apprezzate dai climber locali grazie alla loro vicinanza al capoluogo (10 minuti di auto) e per la temperatura generalmente mite.
Ma quella che ci ha colpito di più, fin da bambini, è sicuramente la “Rocca”: quell’enorme fascia rocciosa su cui si erge la famosa Torre di Oratino, ovvero ciò che rimane di un castello e di un borgo medievali, crollati a causa del terremoto del 1456.
La “Rocca” di Oratino ha da sempre colpito lo sguardo di chi, molisano o meno, l’abbia vista. Non sfugge alla curiosità di chi vive questi luoghi, così come non resta inosservata transitando lungo il fondovalle del Biferno: una tra le strade più importanti che tagliano il Molise dalla costa verso l’interno. Come ovviamente non può essere sfuggita ai “pionieri” delle attività verticali della nostra regione, che fossero speleologi, alpinisti o in generale amanti dell’avventura. Tanto che sulle sue pareti sono ben visibili, qua e là, spit da 8mm piantati a mano; su di esse si sono esercitati anche i membri del Soccorso Alpino quando la stazione di Campobasso era ancora attiva. Insomma tutti ci siamo più o meno passati, nel nostro percorso esplorativo delle “pareti” di casa.

La “Rocca” oggi sta tornando ad essere frequentata grazie, posso dirlo, alla nostra passione. Abbiamo deciso di darci da fare per ampliare le possibilità di arrampicata aprendo sia itinerari sportivi che vie d’avventura.

Un lungo lavoro che ci impegnerà per alcuni anni. Fatica che speriamo venga premiata dagli appassionati del verticale, visto che la location si presta ad una fruizione diversificata e può soddisfare le esigenze un po’ di tutti.

Un grande aiuto nel lavoro di chiodatura ci è stato fornito dal progetto Books fo Bolts di Versante Sud, per cui è in preparazione un guida che uscirà la prossima primavera.

Pietro Radassao su un progetto. Foto Francesco Guerra

LA FALESIA
“La Rocca” con la sua varietà di linee offre un’alternanza di diversi stili di arrampicata: stile boulderoso, tecnico su placca, atletico, di dita e ancora aggettante e di continuità. Occorre dire che la roccia non è sempre di ottima qualità: in alcuni punti è poco stabile e bisogna prestare massima attenzione agli appigli che si utilizzano. La falesia è stata abbandonata per più di 10 anni e noi, oltre alla chiodatura di nuove vie (20 fino ad adesso) e manutenzione di vecchi itinerari, ci stiamo impegnando nel lavoro di pulizia e messa in sicurezza delle pareti (disgaggio massi pericolanti, pulizia da terra ed edera, rimozione delle parti di roccia meno compatte). La mole di lavoro è enorme ed è ancora in atto per cui bisogna tenere in conto che allo stato attuale si tratta di una falesia con “LAVORI IN CORSO”.
Il sito è riparato dal vento, a quota 600 metri e con esposizione a Nord (non prende mai il sole), condizioni che permetterebbero di scalare tutto l’anno, ma purtroppo in primavera o estate è facile imbattersi in orde di fastidiosissime zanzare (che cercheremo di combattere al più presto!), per cui il periodo ideale per adesso è quello autunnale-invernale.

Riccardo Quaranta ”Cresta della Rocca”. Foto Francesco Guerra

 

ACCESSO
Da Campobasso seguire per Oratino e una volta giunti al bivio per il paese, svoltare a sinistra verso ‘’Fondovalle Biferno’’. Proseguire dritto per circa 4 km fino a giungere in prossimità di una cava abbandonata dove si trova la falesia “Casale”, per raggiungere la Rocca proseguite ancora per un paio di km dopo la cava, fino a superare un ponte in disuso sulla vostra sinistra. A questo punto deviate a destra per una stradina asfaltata che sale ripida verso il roccione con una torre sulla sommità e dopo circa 500 m parcheggiate sotto la rupe della torre a sinistra del muro di cinta di un rustico in pietra. Proseguite quindi a piedi per 50 m fino agli scavi archeologici e seguite il sentiero. Dopo due minuti di cammino superate il casolare costeggiando la roccia sulla sinistra. In 5 minuti vi troverete in prossimità dello sperone nord-ovest ove inizia la falesia.
Per chi proviene dalla fondovalle del Biferno percorrendola da o verso Termoli uscire allo svincolo per Oratino-Castropignano e seguire le indicazioni per Campobasso. Dopo essere risaliti per 2 km circa, poco prima della deviazione che affianca il ponte crollato, sarete in prossimità della stradina ripida che vi porterà alla Rocca.

QUI potete scaricare l’elenco delle vie.

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