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Il Gruppo Oberalp-Salewa presenta il sustainability report

Da sei generazioni la famiglia Oberrauch, proprietaria del Gruppo Oberalp di Bolzano, opera nell’industria tessile e dell’abbigliamento per la montagna. Oggi il gruppo possiede quattro brand leader del settore – Salewa, Dynafit, Pomoca e Wild Country –  e distribuisce altri marchi tra cui Under Armour, Fischer e Speedo. L’impegno per la sostenibilità ambientale è parte integrante dei valori familiari, così come la responsabilità verso le persone impiegate nell’attività aziendale

Nel nostro gruppo la sostenibilità è vissuta come parte della cultura di famiglia – spiega Hainer Oberrauch, fondatore e presidente del Gruppo Oberalp – Come azienda a proprietà familiare possiamo e dobbiamo pensare a lungo termine, in termini di generazioni. Il nostro nuovo report di sostenibilità ci fa guardare con speranza al futuro e al mondo che lasciamo ai nostri nipoti.

Ciò che in passato era semplicemente parte della cultura manageriale del gruppo, con la crescente internazionalizzazione delle attività commerciali e dei fornitori è cresciuto fino a diventare un reparto aziendale e a sé stante. Da più di 8 anni la strategia di sostenibilità del Gruppo Oberalp viene sviluppata dal team Sustainability su due temi principali: l’impegno verso le persone che lavorano per il Gruppo Oberalp o i suoi fornitori, e lo sviluppo di prodotti sostenibili. Il team agisce all’interno di tutti i marchi di proprietà sostenendo l’implementazione della strategia di sostenibilità. 

Ruth Oberrauch, membro della famiglia proprietaria del Gruppo Oberalp e sustainability manager del gruppo – foto: Oberalp

Oberalp qualificato come Leader del settore – Successi e nuove sfide

A settembre 2018 il Gruppo Oberalp  ha visto riconfermato lo status di Leader che Fair Wear Foundation – la associazione non-profit la cui missione è promuovere condizioni lavorative eque e sostenibili nel settore tessile e nell’abbigliamento – riconosce ai membri più virtuosi in grado di soddisfare criteri severi, garantendo trasparenza nei processi produttivi e prassi di eccellenza negli stabilimenti dei propri fornitori internazionali. Il gruppo ha infatti realizzato nelle fabbriche dei propri fornitori audit relativi alle condizioni e ai diritti dei lavoratori equivalenti al 97% del proprio volume di produzione tessile (abbigliamento, calzature, zaini, ecc.). “Abbiamo a cuore il benessere di tutte le persone che lavorano per Oberalp, che siano nei nostri uffici o lavorino per la nostra catena di fornitori“, spiega Ruth Oberrauch, membro della famiglia proprietaria del Gruppo Oberalp e sustainability manager.

In alcuni ambiti, come quello dei diritti del lavoro, siamo già molto soddisfatti dei nostri successi e fra i pionieri del nostro settore merceologico. Lo status di Leader ricevuto da parte di Fair Wear Foundation è una conferma di cui siamo orgogliosi. Tuttavia ci sono altri temi su cui stiamo lavorando per fare concreti passi avanti anno dopo anno. Tra questi c’è l’adozione volontaria di una lista di sostanze chimiche soggette a divieti o a restrizioni che va oltre i parametri fissati per legge; la collaborazione con bluesign® e Oeko-Tex®, due organizzazioni che si pongono come obiettivo la riduzione dell’impatto dell’industria tessile sugli umani e sull’ambiente; o ancora la progressiva adozione di trattamenti senza PFC (perfluorocarburi), che oggi sono già usati in oltre il 65% della nostra collezione – continua Ruth Oberrauch – Tuttavia ci sono nuove sfide da affrontare per raggiungere i nostri obiettivi di sostenibilità ambientale, perché il tema della sostenibilità è in costante evoluzione. Un esempio è quello della microplastica, che è un tema nuovo per tutta l’industria tessile. Oberalp Group è tra i primi produttori del settore outdoor a far parte del Microfiber Consortium di EOG – European Outdoor Group, sostenendo tre progetti di ricerca che cercano nuove soluzioni contro il rilascio nell’ambiente delle fibre microplastiche ad ogni lavaggio in lavatrice.

La Salewa Sarner Wool Jacket, realizzata in Italia interamente con lana riciclata

Economia circolare e progetti sociali

Oltre allo sviluppo di prodotti sicuri e durevoli, tutti i marchi del Gruppo Oberalp stanno adottando soluzioni per ridurre la propria impronta in termini di rifiuti provenienti dalla produzione, anche grazie a diversi progetti di riciclo che innescano un meccanismo virtuoso di economia circolare.

I residui di lavorazione nella produzione delle pelli da scialpinismo Pomoca sono riutilizzati per realizzare cinture e altri accessori; gli striscioni pubblicitari del Gruppo Oberalp vengono trasformati in borse; e i residui delle lavorazioni tessili diventano tee-shirt, giacche e guanti. Per avere un ulteriore contributo creativo, il gruppo ha avviato una collaborazione con la Facoltà di Arti e Design della Libera Università di Bolzano e il laboratorio protetto per persone con disabilità Trayah di Brunico. Il risultato è stata la trasformazione di tremila vecchi appendiabiti del marchio Salewa (non più utilizzabili dopo il cambio di logo) in nuovi oggetti di design. 

L’utilizzo consapevole e attento delle risorse è un tema sempre più importante per il gruppo: grazie al progetto Alpine Wool la lana delle pecore alpine tirolesi è stata trasformata da materiale di scarto senza valore a imbottitura tecnica per la collezione Salewa, portando anche un contributo positivo all’economia dei pastori di montagna.
Inoltre, il gruppo è attivo anche con diversi progetti sociali. Ad esempio, l’assemblaggio di tutti gli attacchi da scialpinismo del marchio Dynafit viene effettuato da persone con disabilità, mentre il progetto Orto Salewa offre ai rifugiati di Bolzano la possibilità di svolgere un’attività utile e gratificante, di imparare le basi dell’agricoltura biologica e di entrare in contatto con la popolazione locale.

Orto Salewa: l’iniziativa di solidarietà sociale del Gruppo Oberalp in collaborazione con associazioni di volontariato locale, per offrire una possibilità di integrazione e formazione ai profughi residenti a Bolzano – foto: Matteo Groppo

La responsabilità sociale è una scelta aziendale

Christoph Engl, ceo del Gruppo Oberalp, è convinto che “le imprese, oltre al naturale obiettivo economico, hanno anche una responsabilità sociale. Come gruppo, siamo consapevoli che adottare e implementare nelle nostre attività una strategia di responsabilità sociale è una scelta che non ci porta un immediato vantaggio economico, ma che appartiene ai nostri valori come persone e alpinisti.” Che sia l’orto dove lavorano i rifugiati, l’asilo nido e infantile interno aperto anche alla cittadinanza o la rinuncia alla climatizzazione completa della sede, il Gruppo Oberalp rende tangibile il proprio impegno per le persone e per l’ambiente in numerosi ambiti dell’impresa. Anche il concorso internazionale di architettura per l’edificio della nuova sede del marchio Dynafit a Kiefersfelden in Germania, prevede tra i requisiti il rispetto di stringenti parametri relativi alla sostenibilità, in linea con l’edificio che ospita l’headquarter di Bolzano, concepito anch’esso su base sostenibile e nel il consumo di energia è stato ridotto del 38% negli ultimi cinque anni.

Christoph Engl, ceo Gruppo Oberalp – foto: Oberalp

Il team Sustainability e la trasparenza del report

Negli anni l’Oberalp team Sustainability è cresciuto sia nella attività sia numericamente. Attualmente è composto da quattro persone esperte in diritto dei lavoratori, nella gestione delle sostanze chimiche presenti nei prodotti e nella catena dei fornitori, nella gestione ambientale e produzione sostenibile e nella comunicazione. La missione dell’Oberalp team Sustainability è di assicurare che le decisioni e i processi dell’impresa siano messi in atto rispettando i requisiti della strategia di sostenibilità. Affinché tale impegno sia accessibile anche ad un pubblico più vasto, il report sulla sostenibilità 2017 raccoglie e descrive le iniziative del Gruppo Oberalp all’interno di questo ambito. Il Sustainability report del Gruppo Oberalp, che a partire dal 2019 sarà pubblicato annualmente insieme ai dati di bilancio, conta oggi 90 pagine suddivise in 5 capitoli.

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