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Incredibile salvataggio grazie al drone per Rick Allen, disperso e presunto morto sul Broad Peak

Dal Broad Peak arriva la notizia di un incredibile operazione di salvataggio. Da 36 ore risultava infatti disperso a 8000 metri Rick Allen, che nel 2012 aveva realizzato con Sandy Allan quell’opera d’arte che è la salita del Nanga Parbat dall’infinita cresta Mazeno.  

Il 9 luglio la cordata composta da Rick Allen, Sandy Allan, Casper Tekieli e Stanislav Vrba erano a campo 3, pronti per il tentativo di vetta. A causa del forte vento Sandy decide però di scendere, Rick invece di provare ad arrivare in cima da solo, gli altri rimangono fermi al campo.

Allen però cade in discesa dalla vetta scivolando da un salto di roccia ghiacciato e scomparendo. I compagni di squadra trovano il suo GPS, ma di lui nessuna traccia. Dopo 36 ore, considerando che non aveva nulla con sé per sopravvivere, Rick viene presunto morto.

La svolta avviene quando il cuoco di una spedizione giapponese avvista a quota 7500 metri, fuori dalla via, uno zaino. Interviene allora il polacco Bartek Bargel, che sta curando la parte video e fotografica, anche con un drone, dell’impresa sul K2 del fratello Andrej.

È proprio grazie al drone, che Bartek Bargel è riuscito a far volare fino a 8400 metri, che viene avvisato Rick Allen, in movimento, quindi ancora vivo. Bisogna però raggiungerlo.

Parte un’operazione di soccorso da campo 3 per portare acqua e medicinali ad Allen guidata dal campo base dai fratelli Bargel che grazie al drone indicavano agli alpinisti dove andare. Rick è stato così trovato in una zona molto pericolosa, in cui era finito a causa della caduta. Portato al campo base, l’alpinista è stato visitato. A parte qualche contusione e congelamento non grave, sta bene.

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