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La battaglia legale contro l’AIGAE si sposta sullo Stromboli: sopra i 400 m solo con Guide alpine e Guide Vulcanologiche

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Collegio Guide Alpine Italiane relativa alla decisione del tribunale amministrativo della Sicilia, su ricorso delle Guide ambientali escursionistiche (AIGAE), circa la questione della competenze per l’accompagnamento sul vulcano Stromboli. 

 


Il Tar di Catania ha negato la sospensiva richiesta con il ricorso contro il Comune di Lipari e così mantenuto ferma l’efficacia dell’ordinanza n.13/2018, in base alla quale sullo Stromboli, sopra i 400 metri di quota, attualmente si accede solo se accompagnati da Guide alpine o Guide vulcanologiche. Niente da fare quindi per altre tipologie di Guide come quelle ambientali escursionistiche (Aigae), due delle quali avevano fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, proprio contro questo provvedimento del Comune di Lipari.

La sezione staccata di Catania del Tar siciliano allo stato ritiene il provvedimento impugnato con il ricorso “immune dai vizi, poiché volto a regolamentare in maniera ordinaria le modalità delle escursioni sul vulcano, secondo la vigente normativa, in particolar modo, gli artt. 16, comma 2, della l.r. 06/04/1996, n.28, e 23, comma 2, della legge 02/01/1989, n.6”, quest’ultima è proprio la legge quadro nazionale che istituisce e ordina la professione delle Guide alpine e delle altre figure professionali che al Collegio nazionale delle Guide fanno capo.

L’ordinanza 13 del 2018, pubblicata nell’albo pretorio del Comune di Lipari l’8 marzo scorso, stabilisce che “è consentito il libero accesso dei visitatori escursionistici al vulcano Stromboli sino alla quota di 400 metri sul livello del mare; è consentito l’accesso dei visitatori escursionistici al successivo tratto, a partire da quota 400 metri s.l.m. e sino all’area sommitale del vulcano Stromboli soltanto se accompagnati da Guide alpine e/o vulcanologiche.”

Il provvedimento fa seguito a una precedente ordinanza del 2017, che – questa sì – era stata sospesa dal Tar per il mancato carattere di “urgenza qualificata”, che invece era stata invocata nel provvedimento. Una questione di forma quindi; mentre l’udienza di discussione del merito del ricorso, vale a dire l’esclusiva riservata a Guide alpine e vulcanologiche nell’accompagnamento sul vulcano, si terrà nel maggio 2020.

L’ordinanza n.13/2018 fa preciso riferimento alla normativa legislativa attualmente in vigore in materia di accompagnamento professionale escursionistico. Pur dichiarando di aver considerato la legge regionale n.3 2004 a cui fa capo l’Aigae, sottolinea che le leggi (la n.6 1989, art. 23, e la regionale n.28 1996, art. 16) “riservano espressamente l’accompagnamento in escursioni e ascensioni su vulcani alle categorie professionali delle Guide alpine e/o vulcanologiche abilitate ai sensi della normativa vigente”.

Le ragioni alla base dell’ordinanza sono da ricercare nei pericoli connaturati allo stesso Stromboli, “caratterizzato da attività vulcanica persistente con condizioni di rischiogenerali” e pertanto sono volte alla “salvaguardia dell’incolumità pubblica e per motivi di protezione civile”.

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11 Commenti

  1. Se posso permettermi, mi sembra che l’associazione guide alpine stiano un tantino, ma poco poco, esagernado!!
    Serve una guida per fare 4 passi su un sentiero?
    La cosa più allarmante è che chi deve verificare queste cose (amministrazioni pubbliche), si fa infinocchiare dalle guide…
    Tra poco dovremmo chiamare le guide anche ad attraversare la strada, mano nella mano…
    Complimenti!!

    1. Puoi, puoi permetterti. D’altronde, da qualche anno sono molto attivi nei corridoi e negli uffici. Sui social questa vittoria è stata condivisa dalle guide di un certo tipo, quelle tutti corsi e montagna lucrosa

  2. Ma basta… questa polemica tra le Guide Alpine e l’AIGAE stà diventando insopportabile… non se ne può più!!!
    E’ mai possibile che non ci possa essere un organismo INDIPENDENTE, a livello NAZIONALE, che stabilisca, una volta per tutte e in maniera NON OPINABILE / NON INTERPRETABILE quali siano i criteri, i campi di azione esclusivi (ed eventuali comuni) e le responsabilità di un associazione e dell’altra?!?
    Ogni volta che c’è un decreto, un ricorso, una delibera si dice tutto e il contrario di tutto… Senza contare il ridicolo di porre dei vincoli basati sul’altitudine (si può trovare “terreno” escursionistico a 3500mt e “terreno” alpinistico a 500mt).

    Ho 37 anni… vado in montagna da sempre… perlopiù escursionismo e, negli ultimi 10 anni, anche arrampicata e alpinismo (di basso livello entrambi). L’unica volta che mi sono informato per richiedere l’accompagnamento di una GA (su una via di roccia in dolomiti di 6° da proteggere… che non posso permettermi in autonomia con i miei soliti soci) mi è stata chiesta una cifra fuori di testa e ho gentilmente declinato.

  3. Ma una guida, ad esempio del nord, che competenze può avere per portare gente su un vulcano non rientrando lo Stromboli in una categorie alpinisticamente significativa (quindi non servono conoscenza di tecniche propriamente alpinistiche)?
    Nei corsi guida fanno lezioni vulcanologiche? Insegnano loro ad interpretare i segnali premonitori di un’eruzione o le linee di fuga della lava etc.?
    Se proprio si deve vietare l’accesso se non accompagnati (cosa che io trovo aberrante come principio) almeno si lasci la competenza alle sole guide vulcanologiche che si presume siano formate per tale attività

    1. Senza 7000 modi di costruire un paranco come fai ad andare sullo Stromboli? Sopra i 400 metri poi può capitare di tutto, edemi, crepacci, mal di montagna. Una guida, che ha l’obbligo di legge di rilasciare ricevute o fatture fiscali, ti salva la vita

  4. Come al solito leggi (ordinarie e regionali) scritte male e/o senza considerare le parti sociali creano scompiglio, perdita di denaro, tempo ed opportunità lavorative…..è cosi in molti altri settori…..gli italiani hanno molte capacità ma i nostri amministratori…..purtroppo sono quello che sono….

  5. Guarda caso gli ultimi 2 bandi di concorso per guide vulcanologiche prediligono l’aspetto atletico a quello della conoscenza vulcanologica e geologica e questo è una cosa sbagliata quanto meno dovrebbero avere lo stesso valore

  6. Sullo Stromboli ho fatto due passi in Inverno. In paese c’erano quattro gatti, rintanati nel “loro” bar: meglio evitare, per non essere squadrati in maniera troppo pesante. Sul percorso, facile, ho trovato tracce deperite di pezzetti di nastri bianchi e rossi, biglietti di divieto accartocciati dalla pioggia , praticamente niente. Sulla prima gobba, in un cerchio di pietre, c’era in tenda una coppietta di Zurigo, amica del vecchio Palino, ritrovata poi in zona sommitale. Ho girato da solo fino ai vertici, sui vecchi ruderi di vecchie cime. Ero di ritorno prima che il negozio chiudesse; anzi, l’ho fatto riaprire, indicando l’orologio.
    D’estate invece si intuisce che girano soldi, morti di fame peninsulari e tipiche protezioni, di ogni tipo.

  7. Solo una parola per definire le Guide Alpine: sempre più RIDICOLI.
    Nessuna vera tutela per i clienti finali, ma solo per sé stessi per non avere concorrenza.
    Nel frattempo continuerò a farmi accompagnare dalle GAE ovunque io vada. Per la loro preparazione culturale ma anche e soprattutto perché il turismo è divertimento e piacevolezza del tempo libero. Me ne sto lontano da gente astiosa che si inventa competenze improbabili.
    Nel frattempo qualcuno vuole spiegare cosa farebbero le guide alpine se il vulcano si attivasse? Sull’Etna abbiamo già visto, grazie…

  8. Alby a vederne di ricevute fiscali…
    Con gli amici con i quali vado in montagna, per due anni di seguito abbiamo partecipato a corsi invernali per perfezionare alcuni aspetti con una nota guida alpina del centro Italia, entrambe gli anni importi consistenti, ma mai vista una ricevuta.

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