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Il Giro d’Italia con Montagna.tv: domani si pedala sulla memoria

Innumerevoli le salite di questa decima tappa del Giro d’Italia. La più pronunciata ad inizio gara, salendo verso Fonte della Creta (1254 metri). Un inizio di tappa lento che ricorda le vittime dell’Hotel Rigopiano, con un passaggio accanto ai resti dell’albergo, e prosegue sulla scia del ricordo con l’attraversamento del cratere sismico.

Una tappa, la più lunga di questo centunesimo Giro d’Italia, che pedala per ricordare le aree ferite della nostra Penisola. Dal Gran Sasso, passando per i Sibillini, fino all’Appennino Umbro per non dimenticare.

Commento tecnico a cura di Giuseppe Guerini

Giuseppe Guerini
Classe 1970 Giuseppe è originario di Gazzaniga, un piccolo comune in provincia di Bergamo.
Dal 1993 al 2007 è stato un ciclista professionista. Uno scalatore, un atleta particolarmente adatto alle salite.
Ha corso per Navigare, Polti e per la tedesca Telekom con cui conclude la carriera nel 2007.
È soprannominato Beppe Turbo e non solo perché cresciuto vicino alla centrale idroelettrica d Vertovo.

Si arriva a questa tappa dopo il giorno di riposo con una classifica già abbastanza delineata.

Si tratta di un percorso ondulato dove una fuga può partire già nella prima parte della tappa lungo la salita abbastanza impegnativa che porta a Fonte della Creta, una partenza scoppiettante.

Dopo il Gran Premio di Montagna discesa che può ricompattate parte del gruppo per poi aspettare una nuova fuga, probabilmente verso il finale di tappa.

Si tratta di una giornata comoda per chi fa classifica perché permette di muovere la gamba che, dopo il giorno di riposo si presente un po’ dura e legnosa. Quindi tappa utile per farla tornare bella tonica. Di certo domani non vorranno spendere più di tanto, se fossi in gara la sceglierei probabilmente come tappa per una fuga.

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