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La letteratura come mezzo per diffondere la cultura della montagna

La letteratura come mezzo per trasmettere a un pubblico sempre più ampio la cultura della montagna e la passione per una sua frequentazione consapevole e rispettosa, controbilanciando una tendenza attuale di consumo delle terre alte. Di questo è convinto il Club alpino italiano, che ha deciso di entrare in un’editoria più vasta, che vada oltre la manualistica tecnica per abbracciare generi come la narrativa, la narrativa per ragazzi, la saggistica, la storia di donne e uomini di montagna e le ristampe anastatiche.

Questi concetti sono stati ribaditi ieri pomeriggio al Trento Film Festival, in occasione della conferenza “Dove va l’editoria di montagna? Il ruolo del CAI”.”La scrittura è un germe di cultura, che deve essere promossa e diffusa. Esiste una società ricettiva che desidera confrontarsi con una cultura, come quella del CAI, che si vuole attualizzare senza perdere di vista le proprie radici, e senza essere autoreferenziali“, ha affermato il Presidente generale del Club alpino Vincenzo Torti. “Vogliamo confermare di saper divulgare questa cultura, in una società in cui i giovani hanno bisogno di avventura, di esperienze reali, di riscoperta delle proprie radici, per poi aggiungere quello che di nuovo sapranno dare. In questo senso la collaborazione con prestigiose realtà del panorama editoriale italianorappresenta uno stimolo e una grande opportunità“.

Nella chiacchierata tra la giornalista Linda Cottino e il direttore editoriale del Sodalizio Alessandro Giorgetta, è emerso che l’editoria di montagna è un campo che dà segni continui di vitalità: dalle grandi casi editrici alle quelle più piccole e specializzate, dalle autoproduzioni alle pubblicazioni delle stesse Sezioni del Club alpino, c’è una scelta vasta e interessante. Ed è qui che il CAI vuole inserirsi, grazie a collaborazioni con case editrici e autori che ne condividono gli ideali. “Scegliamo scrittori che da un lato sappiano esprimere i nostri valori, dall’altro che abbiano buona capacità di penetrazione“, ha affermato Giorgetta.Collaborando con importanti editori come Ponte alle Grazie, Salani e Franco Angeli, possiamo ampliare la distribuzione e confrontarci con altri punti di vista, in primis quello del grande pubblico“.

La coordinatrice editoriale Anna Girardi ha concluso la conferenza ripercorrendo i libri già pubblicati dal CAI e le prossime uscite: dopo quella dei giorni scorsi “La montagna vivente” di Nan Shepherd per la collana “Passi” (CAI-Ponte alle Grazie), il 10 maggio sarà in libreria, sempre per “Passi”, “Il pastore di Stambecchi” di Louis Oreiller, mentre il 26 maggio toccherà a “Non sono un’alpinista” di Bianca Di Beaco per la collana “Personaggi”. Il prossimo agosto, infine è prevista l’uscita di “Le famose maschere di Pocacosa” di Claudio Morandini per la collana “I caprioli”, in collaborazione con Salani Editore. Proseguirà poi la tradizionale opera editoriale che comprende manuali tecnici di formazione dedicati ad alpinismo, scialpinismo, arrampicata e cascate di ghiaccio.

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