La Nasa lancia una missione sull’Everest per studiare il genoma
Moltissimi alpinisti stanno raggiungendo e raggiungeranno nelle prossime settimane i campi base delle vette himalayane. Tra loro vi sarà anche però chi scalerà con un fine non solo alpinistico ma anche scientifico.
La Nasa infatti condurrà ricerche scientifiche su alcune montagne himalayane – tra cui l’Everest – avvalendosi dell’aiuto di diversi alpinisti, tra cui gli americani Willie Benegas e Matthew “Matt” Moniz – i quali hanno entrambi due fratelli gemelli. Matt, figlio dell’alpinista d’alta quota e business-man Michael Moniz, nonostante i suoi vent’anni è stato il 14esimo e più giovane alpinista americano a raggiungere la vetta del Makalu. Cima raggiunta dopo soli sette giorni dall’arrivo in vetta al Cho Oyu.
Willie e Matt prenderanno parte ad una spedizione di scalata dell’Everest questa primavera per studiare l’adattamento del genoma gemellare nel punto più alto ed estremo del globo. Studio sulle molecole che fa parte del programma di analisi gemellare della National Aeronautics and Space Administration.
«Durante la salita raccoglieremo dei campioni per la prima ricerca genomica di questo tipo». Inoltre lungo l’ascesa «faremo dei prelievi di sangue e tenteremo un prelievo nella tenda di Colle Sud». Oltre all’Everest il programma prevede anche un tentativo di ascesa del Lhotse. Il sangue ed il microbioma raccolti attraverso le feci, il naso ed il sudore saranno analizzati al Mason Lab di New York: «I campioni saranno raccolti in tre fasi – nel pre, nel mezzo e nel post-spedizione» racconta Matt.
I loro fratelli gemelli – Damian Benegas e Kaylee Moniz – saranno anch’essi parte dello studio e verranno controllati tramite prelievi mirati, in modo da mettere in evidenza eventuali differenze genomiche sorte dopo un’esposizione dei fratelli a 8mila metri. Argomento di studio sarà anche la differenza di età, dato che i gemelli Moniz sono nati nel 1998, mentre i gemelli Benegas nel 1968.
Oltre allo studio sul genoma gemellare ad alte quote, un’altra missione sulla quinta montagna più alta del mondo – il Makalu (8481 m) – tenterà di approfondire gli studi della Nasa e dell’Agenzia Spaziale Europea in merito ai cambiamenti climatici. Per questa spedizione le due agenzie si avvarranno del lavoro dell’alpinista svedese Carina Ahlqvist.
L’alpinista raccoglierà diversi campioni di roccia dalle morene del ghiacciaio, depositatesi nel ghiacciaio da migliaia di anni. Caroline potrebbe inoltre diventare la prima svedese a scalare il Makalu. Scopo di questa seconda missione è l’approfondimento della risposta che i ghiacciai danno ai cambiamenti climatici, in modo da agire mitigando i potenziali impatti futuri, preservando così le già minacciate risorse idriche mondiali.
Infine Melanie Windrige, fisica britannica, tenterà l’ascesa dell’Everest per un obiettivo meno scientifico ma di uguale importanza. La scalata farà infatti parte di una campagna di comunicazione progettata per invogliare i giovani verso lo studio delle materie scientifiche. Il tentativo di vetta servirà come dimostrazione dell’ampia varietà di campi di ricerca che i giovani possono scegliere come studio e poi come lavoro nell’ambito scientifico.