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L’Amore, la montagna, la politica e l’infanzia: Mauro Corona scatenato a Rai Tre

Uno scatenato Mauro Corona è stato ospite di Bianca Berlinguer a Carta Bianca, su Rai Tre. L’intervista ha spaziato dalla politica alle sue esperienze umane ed ha condensato con ironia, accenni di poesia e citazioni letterarie il racconto di molte sfaccettature del suo carattere e del suo modo di intendere le varie situazioni che la vita pone dinanzi ad ognuno di noi.

Partito con una battuta sui giovani che «in questa epoca virtuale hanno perso la capacità perfino di accendere un fuoco, tornando a quando l’uomo camminava in maniera non eretta», l’alpinista e scrittore ha sottolineato come la sua non sia nostalgia, ma una voglia di rimettere al posto che meritano le questioni importanti, se no finisce «come qualche anno fa a Cortina, dove rimasero tutti bloccati perché incapaci di rispondere alle condizioni ambientali e climatiche».

https://www.youtube.com/watch?v=kZaVjlynMnI

Un siparietto simpatico si è poi aperto quando la Berlinguer ha chiesto a Corona perché la sera prima durante una trasmissione avesse il ghiaccio sulla guancia: «Era dovuto ad una disputa muta – ha spiegato Corona – cioè una disputa dove non si è aperta la bocca ma solo le mani. Ero in osteria, da solo contro tre, due li ho stesi, il terzo ha steso me, ma capita».

Il paese di Mauro Corona, Erto e Casso. Foto @ Turismo VFG

Si è poi passati alla politica, dove ha rivelato di aver «sempre votato a sinistra, ma questa volta ho votato 5 Stelle per stanchezza di vedere questi capponi che si beccano tra di loro. Un voto di protesta ma anche di speranza. Stiamo a vedere, il tempo è galantuomo».

Sul prossimo governo, «non auspico un accordo Lega 5 Stelle, ma so che lo faranno. Vedrei come candidato più Di Maio che Salvini, anche se Salvini ha detto che mi metterebbe Ministro della Montagna».

Usando una metafora condita col vino, Corona ha definito il leader del Movimento 5 Stelle come «un politico con un visetto da Prosecco, non da Amarone. Un ragazzo che con il potere è diventato un po’ più arrogante. Direi insomma che il potere rivela chi sei, più che logorare chi non ce l’ha». 

«La sinistra deve esserci in queste fasi – ha commentato lo scrittore – ma la sinistra quella che stava con gli operai, con la gente povera, che tutela chi non ha. Non la sinistra che ho visto ultimamente, che è di estrema destra quasi e che non ha la capacità di rischiare, perché la politica è come una scalata, o vai su o vai giù. È un bisturi che interviene dove c’è bisogno».

La Berlinguer ha poi mostrato allo scrittore una foto che lo ritraeva con un calice di vino in compagnia di Salvini. Un politico che «ha qualcosa di buono ma esagera sui migranti, sul razzismo e sull’abolizione della legge Fornero».

L’incontro tra Matteo Salvini e Mauro Corona che generò molte polemiche. Foto @ Facebook Matteo Salvini

Secondo Corona manca una politica capace di agire nell’interesse della montagna in maniera incisiva: «Importiamo pellet e abbiamo i nostri boschi che invadono i pascoli e le case. Facciamo i pellet con quelli. Non c’è organizzazione perché chi è ministro della montagna non sa nulla. Vengono collocati e va bene che vengano collocati, ma dovrebbero chiedere a chi vive in montagna cosa serve. Invece ignorano la montagna povera, tanto che in una frazione di Erto portano ancora giù i morti con la motoslitta. Facciano una strada lì al posto della Tav e del ponte sullo stretto. Invece i politici vanno solo a Courmayeur e Cortina, con gli elicotteri di Stato tra l’altro».

L’intervista ha poi toccato il ruolo delle donne, un dibattito scaturito dalle dichiarazioni di qualche giorno fa di Elena Isoardi, compagna di Salvini le cui recenti dichiarazioni sul suo ruolo volutamente dietro le quinte hanno fatto parecchio discutere: «Non ho una donna in gamba dietro di me. Tutte quelle che mi han detto ti amo mi han reso la vita un inferno, perché io non posso fare l’attaccapanni delle ansie altrui. C’ho già le mie. E non si dice “ti amo”, ma si dice “proviamo se va”. Le donne mi han piantato tutte, tranne quella che doveva piantarmi e che invece m’ha sposato. Molte volte ero contento che mi lasciavano. Il vero amore è pazienza, sofferenza e accettazione».

Mauro Corona a sette anni, nel 1957. Foto @ ViolettaNet

Secondo Corona: «Il tradimento è un prodotto delle istituzioni. Per questo quando ho sentito il prete che mi ha detto “dovrai restare fedele fino alla morte” ho detto: “no reverendo, qua non funziona”. Il reverendo si era immugugnito, sai che loro sono bigotti. Ma pensa te se io vivo settant’anni e devo andare solo con lei? Siete pazzi, siete fuori di testa. E lo stesso vale per la moglie. Se trovo mia moglie con un altro gli pago una birra».

Le violenze sulle donne derivano dal fatto che: «L’uomo è spesso misogino perché ha timore della donna. Timore che nasce dalla consapevolezza che la donna è molto più forte dell’uomo. Già solo per il fatto che tiene dentro di sé una vita nove mesi».

Da qui il dialogo è diventato uno spaccato sulla sua infanzia: «Mia madre è finita tre volte in coma per colpa di mio padre, perché lui era un inetto. Poi lei se ne andò. O morire o andarsene. Aveva trovato un altro amore, però ci ha abbandonati piccolissimi. Ecco perché dico sempre che chi persegue la propria felicità lo fa a scapito di qualcun altro. Ed è per questo che la felicità totale è impossibile. Siamo rimasti con il nonno, la nonna e la zia sordomuta. Non ci mancava quel che non avevamo. Avevamo gli sci fatti col legno e non avevamo paura di correre giù sui sassi, adesso con un paio di sci da 4 mila euro, se lo graffi piangi. La libertà non è solo stare fuori di galera, è non avere cose di valore».

«Mia madre poi è tornata dopo il Vajont – ha continuato – ma io non sopportavo m’avesse piantato lì. Ma tornò e si menò ancora con mio padre. La gente non impara».

 

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Un commento

  1. Avviando l’inserto, ho seguito volentieri il discorso di Corona ma poi quella mi ha fatto bloccare l’audio e lo stomaco.

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