Scialpinista muore sul col Bechei
CORTINA D’AMPEZZO, Belluno — Uno scialpinista di 41 anni è morto sabato scorso sul Col Bechei, nelle Dolomiti bellunesi, travolto da una valanga. L’uomo, in gita con un amico, stava risalendo la strada che taglia la val di Fanes, quando ha tagliato dal versante esposto a sud, che guarda la val d’Antruiles. A quel punto si è staccata la slavina con un fronte di 200 metri, che l’ha trascinato per 350 metri.
Si trovavano sulla strada che taglia la val di Fanes quando per salire più in fretta, intorno alle 12, hanno deciso di tagliare dal versante esposto a sud, che guarda la val d’Antruiles. I due si erano tolti gli sci per procedere in maggiore sicurezza, e tuttavia è stato allora che si è staccata la slavina.
Il 41enne è stato trascinato dalla valanga, con un fronte di circa 200 metri, prima in un canalino e poi per altri 350 metri tra salti di roccia. L’amico invece, è rimasto miracolosamente illeso ed ha potuto così dare l’allarme.
Sul posto sono arrivati tre elicotteri, il Soccorso alpino del Veneto, il Suem di Pieve di Cadore e l’Air Service che ha trasportato in quota anche le unità cinofile. I soccorritori hanno visto dall’alto dapprima gli sci, poi le racchette e, infine, un braccio che affiorava dal manto bianco.
Si sono quindi calati con un verricello di 5 metri e hanno estratto il corpo senza vita dello scialpinista. Poi hanno recuperato l’amico cinquantenne e l’hanno accompagnato alla caserma dei carabinieri, dove ha potuto raccontare la dinamica dell’incidente. Sembra attualmente che la slavina non sia stata provocata dal passaggio del superstite, che infatti si trovava più a valle rispetto al luogo del distaccamento. Per questo non dovrebbero profilarsi problemi di natura giudiziaria a suo carico. La dichiarazione dell’uomo è comunque ora al vaglio della Procura di Bolzano.