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Domenica tragica in montagna: 3 sciatori morti in Alta Savoia, tra cui una bambina di 11 anni

Domenica tragica in montagna con una serie di valanghe che hanno coinvolto le Alpi in Francia, Svizzera e Alto Adige causando diversi incidenti, tra cui due mortali sul versante francese.

Due distinte valanghe hanno ucciso almeno tre persone in Alta Savoia, fra cui una bambina di 11 anni, travolta insieme al padre in Val d’Isère. I due, che vivevano vicino Parigi, stavano sciando sul Combe du Géant, nel settore di Pisaillas, su una pista chiusa da giovedì proprio per il pericolo valanga. La terza vittima è uno scialpinista di 29 anni, che ha perso la vita vicino alla vetta dell’Etale per il cedimento di una cornice sotto i suoi sci. Il giovane è morto mentre veniva trasportato in elicottero.

Ieri, anche due incidenti: uno in Alto Adige, dove è stato travolto un gruppo di ben venti scialpinisti austriaci di Schwarz, in Tirolo; un secondo in Svizzera, nel cantone Vallese, dove in dieci sono stati investiti da una slavina. In entrambi i casi tutti sono stati estratti dalla neve e risultano solo feriti, non gravemente.

In entrambe le località, quella italiana e quella svizzera, il pericolo di valanghe era stato segnalato come marcato (di grado 3 in una scala da 1 a 5). Il servizio meteorologico dell’Alto Adige aveva evidenziato come il problema restasse proprio ad alta quota e nell’area nord della provincia per i fragili accumuli da vento, quindi la necessità di particolare attenzione ed esperienza per il fuoripista. La polizia cantonale svizzera ha chiesto altrettanta prudenza, vista la serie di slavine fuori dalle piste messe in sicurezza.

Gli incidenti seguono gli episodi analoghi dei giorni scorsi. Sulla Grignetta venerdì una valanga ha ucciso i due soccorritori del CNSAS Ezio Artusi e Giovanni Giarletta. Giovedì tre scialpinisti erano stati travolti sui Pirenei e un alpinista francese in Piemonte era stato trascinato a valle da una lastra di neve che aveva ceduto. Sempre una cornice crollata è stata la causa della morte di una scialpinista in Val Pellice mercoledì. 

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Un commento

  1. Queste sono le cose che fanno montare la rabbia: se la pista era chiusa, per qualsiasi ragione ma a maggior ragione se per il pericolo valanghe, come può un padre responsabile fregarsene e portare la figlia a sciare proprio su quella pista? Dispiace, dispiace sempre sentire di persono che muoiono facendo sport, ma così vuol proprio dire andarsele a cercare! L’uomo di oggi se ne frega delle regole, perché è sempre più furbo degli altri, e questi sono i risultati!

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